Poste Italiane staccherà ai soci una cedola 2015 pari a 34 centesimi per azione. Il mercato festeggia in Borsa il primo bilancio da gruppo quotato, i cittadini italiani no. Al Tesoro, che ha in mano il 64% della società, andrà infatti un assegno di “soli” 287 milioni. A questi ritmi sarebbero bastati poco più di sei anni per intascare l’intera somma ottenuta con lo sbarco a Piazza Affari: se l’azienda non fosse stata privatizzata, le casse pubbliche avrebbero infatti beneficiato dell’intero monte dividendi pari a 444 milioni. Non solo: se da un lato, infatti, lo Stato ha incassato tre miliardi dalla quotazione, dall’altro ne ha versati oltre 2,6 nelle tasche di Poste per crediti pregressi vantati dalla società verso le casse pubbliche. Con il risultato che ora, il gruppo, posseduto per un terzo da privati, si ritrova un avanzo della posizione finanziaria netta da ben 8,7 miliardi rispetto a 4,7 miliardi dello scorso anno. Si tratta di una cifra record alla quale ha contribuito anche l’aumento di valore degli strumenti finanziari in pancia al gruppo per 1,1 miliardi.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto – ha spiegato l’amministratore delegato Francesco Caio agli analisti finanziari – Sono risultati che consentono di premiare con un dividendo importante l’azionista di riferimento, gli investitori istituzionali che hanno partecipato alla nostra quotazione e le decine di migliaia di risparmiatori italiani che hanno acquistato le azioni Poste”. Il manager ha poi anche confermato che la crescita porterà anche nel 2016 una generazione di cassa capace di assicurare ai soci una cedola pari a quella appena annunciata. Per i nuovi azionisti, insomma, Poste si conferma un affare a prezzi di saldi pur nelle mille difficoltà e incognite della “metamorfosi” del piano al 2020 firmato da Caio. Per i cittadini, invece, semplicemente, una svendita annunciata. Anche perché i risultati del 2015, benché positivi, sono lontani dalla performance della società di due anni fa: se è vero infatti che gli utili netti sono raddoppiati rispetto all’esercizio precedente, da 212 a 552 milioni, è anche vero che il bilancio 2014 aveva accusato il colpo dell’investimento fatto in Alitalia. Nel 2013, cioè prima di svalutare l’ex compagnia di bandiera, il gruppo aveva prodotto ben un miliardo di utili, il doppio dei profitti 2015.
Nell’esercizio appena concluso, Poste Vita resta la gallina dalle uova d’oro: i servizi assicurativi hanno infatti registrato un aumento dei ricavi del 14% a 21,4 miliardi. Si tratta di una somma decisamente elevata se si considera che l’intero giro d’affari del gruppo si è attestato a 30,7 miliardi (+7%). Non a caso la società fa notare come proprio i servizi assicurativi, accanto alla tenuta del comparto finanziario (che genera ricavi per 5,2 miliardi), sono riusciti a compensare “l’attesa flessione dei ricavi da Servizi postali e commerciali (-4,4% a € 3,9 miliardi), indotta principalmente dalla riduzione dei volumi sulla corrispondenza (-9%)”. Ha recuperato terreno invece il segmento pacchi che tuttavia con 600 milioni di ricavi rappresenta una goccia nel mare, il 3,9% del totale. A livello operativo il gruppo ha registrato un incremento del 27,4% a 691 milioni, mentre le masse gestite sono lievitate a 476 miliardi (+3,1%). Merito della “dinamica positiva dei ricavi combinata con il contenimento dei costi” che hanno subito una flessione da 220 milioni di cui 80 sul lavoro.
In una nota il gruppo fa sapere che il miglioramento dei profitti 2015 deriva dai risultati positivi della gestione operativa e al miglioramento della gestione finanziaria netta (più 47 milioni di euro rispetto al 2014). Segno, insomma, che i tagli ai costi e la scelta del management di spingere su prodotti più redditizi sta dando i suoi frutti. Merito anche di uno Stato che batte in ritirata nel sociale. Non è un caso, infatti, che Poste abbia registrato nel suo bilancio il successo di prodotti assicurativi “di tutela salute e casa” in un momento storico in cui la sanità pubblica è sempre più ingolfata e il rischio di perdere la casa aumenta inesorabilmente.
Economia
Poste, al Tesoro 287 milioni di cedola. Ma senza privatizzazione lo Stato ne avrebbe incassati 444
Nel 2015 il gruppo ha visto i profitti raddoppiare, da 212 a 552 milioni, ma il 2014 era stato funestato dal colpo dell'investimento fatto in Alitalia. Nel 2013 gli utili erano stati di 1 miliardo. Dalla quotazione della società le casse pubbliche hanno ottenuto 3 miliardi, ma oltre 2,6 sono stati restituiti per debiti pregressi
Poste Italiane staccherà ai soci una cedola 2015 pari a 34 centesimi per azione. Il mercato festeggia in Borsa il primo bilancio da gruppo quotato, i cittadini italiani no. Al Tesoro, che ha in mano il 64% della società, andrà infatti un assegno di “soli” 287 milioni. A questi ritmi sarebbero bastati poco più di sei anni per intascare l’intera somma ottenuta con lo sbarco a Piazza Affari: se l’azienda non fosse stata privatizzata, le casse pubbliche avrebbero infatti beneficiato dell’intero monte dividendi pari a 444 milioni. Non solo: se da un lato, infatti, lo Stato ha incassato tre miliardi dalla quotazione, dall’altro ne ha versati oltre 2,6 nelle tasche di Poste per crediti pregressi vantati dalla società verso le casse pubbliche. Con il risultato che ora, il gruppo, posseduto per un terzo da privati, si ritrova un avanzo della posizione finanziaria netta da ben 8,7 miliardi rispetto a 4,7 miliardi dello scorso anno. Si tratta di una cifra record alla quale ha contribuito anche l’aumento di valore degli strumenti finanziari in pancia al gruppo per 1,1 miliardi.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto – ha spiegato l’amministratore delegato Francesco Caio agli analisti finanziari – Sono risultati che consentono di premiare con un dividendo importante l’azionista di riferimento, gli investitori istituzionali che hanno partecipato alla nostra quotazione e le decine di migliaia di risparmiatori italiani che hanno acquistato le azioni Poste”. Il manager ha poi anche confermato che la crescita porterà anche nel 2016 una generazione di cassa capace di assicurare ai soci una cedola pari a quella appena annunciata. Per i nuovi azionisti, insomma, Poste si conferma un affare a prezzi di saldi pur nelle mille difficoltà e incognite della “metamorfosi” del piano al 2020 firmato da Caio. Per i cittadini, invece, semplicemente, una svendita annunciata. Anche perché i risultati del 2015, benché positivi, sono lontani dalla performance della società di due anni fa: se è vero infatti che gli utili netti sono raddoppiati rispetto all’esercizio precedente, da 212 a 552 milioni, è anche vero che il bilancio 2014 aveva accusato il colpo dell’investimento fatto in Alitalia. Nel 2013, cioè prima di svalutare l’ex compagnia di bandiera, il gruppo aveva prodotto ben un miliardo di utili, il doppio dei profitti 2015.
Nell’esercizio appena concluso, Poste Vita resta la gallina dalle uova d’oro: i servizi assicurativi hanno infatti registrato un aumento dei ricavi del 14% a 21,4 miliardi. Si tratta di una somma decisamente elevata se si considera che l’intero giro d’affari del gruppo si è attestato a 30,7 miliardi (+7%). Non a caso la società fa notare come proprio i servizi assicurativi, accanto alla tenuta del comparto finanziario (che genera ricavi per 5,2 miliardi), sono riusciti a compensare “l’attesa flessione dei ricavi da Servizi postali e commerciali (-4,4% a € 3,9 miliardi), indotta principalmente dalla riduzione dei volumi sulla corrispondenza (-9%)”. Ha recuperato terreno invece il segmento pacchi che tuttavia con 600 milioni di ricavi rappresenta una goccia nel mare, il 3,9% del totale. A livello operativo il gruppo ha registrato un incremento del 27,4% a 691 milioni, mentre le masse gestite sono lievitate a 476 miliardi (+3,1%). Merito della “dinamica positiva dei ricavi combinata con il contenimento dei costi” che hanno subito una flessione da 220 milioni di cui 80 sul lavoro.
In una nota il gruppo fa sapere che il miglioramento dei profitti 2015 deriva dai risultati positivi della gestione operativa e al miglioramento della gestione finanziaria netta (più 47 milioni di euro rispetto al 2014). Segno, insomma, che i tagli ai costi e la scelta del management di spingere su prodotti più redditizi sta dando i suoi frutti. Merito anche di uno Stato che batte in ritirata nel sociale. Non è un caso, infatti, che Poste abbia registrato nel suo bilancio il successo di prodotti assicurativi “di tutela salute e casa” in un momento storico in cui la sanità pubblica è sempre più ingolfata e il rischio di perdere la casa aumenta inesorabilmente.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.