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Farmaci: l’antidiabetico orale su cui ora indaga la procura

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Nei giorni scorsi è stato presentato un esposto alla procura della Repubblica di Torino in cui viene richiesto quello che da queste pagine chiedo da due anni: Il Pioglitazone può essere la causa di complicanze quali il carcinoma della vescica e del pancreas?
A queste domande stanno cercando di porre una risposta i Nas. Nel frattempo, mentre restiamo in attesa anche di una risposta ad una interrogazione del Senato presentata al ministro Lorenzin, subito hanno risposto con un comunicato stampa sia Aifa che la società farmaceutica Takeda.

Fermo restando che aspetteremo che la magistratura e i NAS facciano il loro lavoro mi pare di poter dire:
– l’Aifa scrive: “Si è infatti osservato che sussiste un lieve aumento di rischio di cancro della vescica e che tale rischio può essere ridotto con un’appropriata selezione ed esclusione dei pazienti procedendo alla revisione periodica dell’efficacia e sicurezza del trattamento nel singolo paziente”. Allora penso che questo rischio esista e che forse è inutile aspettare un nuovo studio clinico italiano iniziato nel 2008 che verrà pubblicato nel 2018, come scritto nella stessa nota! Ripeto i 5000 pazienti dello studio Tosca sono stati informati del “lieve aumento di rischio”? I soldi pubblici devono proprio essere spesi per studi clinici su farmaci ritirati dal mercato in altre nazioni europee?
– La Takeda conferma di aver sponsorizzato un lavoro scientifico che non ha evidenziato un aumento del rischio di carcinoma della vescica pur confermando che “secondo quanto stabilito dall’EMA ed in Italia dall’AIFA, Takeda Italia ha inviato a tutti i medici prescrittori una Nota Informativa Importante (Luglio 2011), nonché il relativo materiale educazionale e gli stampati aggiornati (Gennaio 2012 e Agosto 2014) per “sensibilizzarli a prescrivere il farmaco in modo appropriato”.

Peccato che dimentichi assolutamente che quello studio ha evidenziato invece un aumento del tumore del pancreas. Spero che le indagini della magistratura possano dirci prima della pubblicazione dello studio Tosca (siamo certi che lo pubblicheranno o rientrerà nel numero di lavori mai conclusi?) se il Pioglitazone sia o meno un farmaco da trovare nelle farmacie italiane visto che certamente non lo troviamo, ad esempio, nelle farmacie del centro di Parigi perché ritirato dal mercato dal 2012 come ho avuto conferma telefonica. Ma forse l’Italia non è in Europa per quanto riguarda la farmacologia.

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