“Non sprecare posti di lavoro“. “Non sprecare soldi pubblici”. Ma soprattutto “Non sprecare energia“. Slogan e nome di un sito internet che nell’ultima settimana ha iniziato la sua campagna elettorale per l’astensione dal referendum anti trivelle del 17 aprile. A registrare il dominio il 17 marzo scorso è stato Davide Bacarella, amministratore unico e azionista di minoranza con il 10% di DotMedia, la stessa che cura il sito pro-trivelle e che da anni è la società di comunicazione di fiducia di Matteo Renzi. Già nel 2009, infatti, l’agenzia ha curato per l’ex rottamatore la campagna elettorale per le comunali e, con Renzi sindaco, ha visto aumentare di molto il suo fatturato grazie alle commesse ricevute dal primo cittadino o direttamente da Palazzo Vecchio e dalle sue controllate, come dimostrato all’epoca grazie a un’interrogazione dei due consiglieri d’opposizione Tommaso Grassi e Ornella De Zordo.
Il rapporto privilegiato tra il segretario del Pd e la società di comunicazione non si è mai interrotto, visto che anche le ultime edizioni della Leopolda (compresa quella 2015) sono state curate da DotMedia. Che, tra le altre cose, si è occupata anche delle campagne elettorali di tutta una serie di esponenti renziani e del Pd, primo fra tutti il sindaco di Firenze Dario Nardella. L’agenzia più amata di Firenze ha quattro soci. Prima di Bacarella c’è l’imprenditrice Lilian Mammolitti (50%). Segue Matteo Spanò (20%) di Pontassieve, amico fraterno del premier, come lui scout (oggi è ai vertici nazionali dell’Agesci, l’associazione degli Scout cattolici italiani) e, prima di diventare presidente della Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve, è stato direttore eventi di Florence Multimedia, società di comunicazione creata dall’allora presidente della Provincia nel 2005, per promuovere anche la sua immagine poi finita nel mirino della Corte dei Conti.
Il quarto socio della DotMedia è infine Alessandro Conticini. Si tratta del fratello del cognato del premier, Andrea, già agente commerciale della DotMedia e della Eventi6, la ex Chil Promozioni del ramo femminile della famiglia Renzi di cui Laura Bovoli, la madre del premier, detiene l’8 per cento, mentre il resto appartiene alle sorelle di Matteo, Benedetta (56%) e Matilde (36%). Alessandro Conticini, invece, ne è stato azionista dal 2011 al 2013 con il 20 per cento dopo aver rilevato le quote in occasione di un aumento di capitale. Il 20% di DotMedia, invece, l’aveva rilevato, sempre nella primavera del 2011, direttamente da Patrizio Donnini. Quest’ultimo è il fondatore di DotMedia (2008), di cui è stato anche consigliere di amministrazione fino al 2010.
Si tratta di un professionista molto stimato da Renzi e dai suoi. Oltre ad aver curato la comunicazione di Pina Picierno, di Alessandra Moretti, di Nardella e dei fratelli Pittella, spesso in tandem con gli ex soci di DotMedia, a luglio 2015 ha anche ricevuto un incarico governativo. Testuale, dal sito del dicastero della Difesa retto da Roberta Pinotti: “Collaboratore del ministro con il compito di provvedere all’analisi, alla programmazione e alla pianificazione strategica di iniziative volte a promuovere la conoscenza nei confronti dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale delle azioni poste in atto dal ministero”. Retribuzione? 50mila euro annui fino alla durata del governo. Deve accontentarsi di 36mila euro annui, invece, l’amministratore unico di DotMedia, Bacarella, che per la Pinotti si occupa “di valorizzare il ricorso alle tecnologie informatiche multimediali – avendo specifico riguardo alla gestione, al coordinamento di profili social network e contribuendo all’ideazione di programmi e iniziative editoriali on line di informazione istituzionale – al fine di concorrere all’orientamento delle scelte strategiche per la predisposizione di un piano di comunicazione digitale”.
Non solo. Come detto, nel 2011 Donnini ha ceduto il suo 20% della DotMedia ad Alessandro Conticini. A curare la privacy del sito www.nonsprecarenergia.it, invece, è direttamente il think thank Ottimisti e Razionali. Composto tra gli altri da Chicco Testa, Davide Tabarelli, il consigliere regionale dem dell’Emilia Romagna Gianni Bessi e Gianfranco Borghini, cioè il fronte dei cosiddetti Pro-Triv.
Aggiornato dagli autori il 28 marzo alle 22.00