Il cinema dentro il carcere, per trovare uno spazio libero anche dietro le sbarre, e superare così gli orizzonti angusti delle celle. Si chiama Cinevasioni, il primo festival organizzato dentro un istituto di pena italiano, dove le opere in concorso sono votate dai detenuti. La rassegna è in programma dal 9 al 14 maggio, all’interno della Dozza di Bologna, ed è realizzata da D.E-R Associazione documentaristi dell’Emilia Romagna, in collaborazione proprio con la casa circondariale bolognese.
“Non un festival sul carcere, ma un festival in carcere” precisano gli organizzatori. In questo modo, si vuole fare del cinema, visto come “esperienza di un gesto creativo e come strumento di rieducazione, crescita e condivisione”, una parte importante del percorso di riabilitazione della vita carceraria. Un’iniziativa che sovverte i ruoli e trasforma i detenuti in spettatori e giurati allo stesso tempo: il gruppo, che avrà come presidente un volto noto del cinema italiano, dovrà indicare e premiare il lavoro più meritevole della rassegna
Va detto che la manifestazione fa parte di un percorso iniziato con CiakinCinema, laboratorio didattico che sempre la D.E-r sta portando avanti tra i corridoi del carcere bolognese, da ottobre del 2015, e al quale partecipano venti detenuti. “Entrambe le iniziative, CiakinCinema e Cinevasioni, hanno l’obiettivo di portare il linguaggio e la cultura cinematografica all’interno della realtà carceraria e aprire la Dozza ad autori e studiosi del cinema”.
Direttore artistico è il giornalista Filippo Vendemmiati, non alla sua prima esperienza con il carcere: già vincitore del premio David di Donatello nel 2011, con il documentario È stato morto un ragazzo, Vendemmiati è l’autore di meno Male è lunedì, documentario girato proprio all’interno della Dozza. “Il progetto di Cinevasoni – spiega – rappresenta una doppia sfida. La prima nei confronti dell’istituzione carceraria, la seconda al mondo del cinema. Riuscirà il linguaggio universale del cinema a oltrepassare il muro più spesso, quello che nella storia dell’uomo separa la società dei “liberi” da quella dei “ristretti”? Lancio un bando fuori concorso: il festival cerca presidente della giuria disponibile a mettersi in gioco e a confrontarsi con i detenuti che la compongono, si accettano auto-candidature”.
La rassegna si articola in un’unica sezione a tema libero e, nel corso della cerimonia, prevista nell’ultimo giorno, sarà premiato il miglior film. Possono concorrere alla selezione lungometraggi di qualsiasi nazionalità, sia di finzione sia di genere documentario, la cui prima proiezione pubblica sia avvenuta nel 2015. La partecipazione al festival è gratuita e la scadenza delle iscrizioni è fissata per il 30 marzo 2016.