“Voglio dirlo ancora una volta e sono molto calmo, ho sempre rispettato la legge, ho detto la verità e non ho nulla da nascondere”. Il presidente argentino, Mauricio Macri, in un discorso televisivo, ha così risposto alla comparsa del suo nome tra quelli dei clienti dello studio legale panamense Mossack Fonseca, in quanto titolare di una società offshore nelle Bahamas, come emerso dall’inchiesta giornalistica internazionale sui Panama Papers del consorzio Icji di cui fa parte l’Espresso. Il presidente argentino ha detto che proclamerà la sua innocenza quando dovrà apparire di fronte ai procuratori federali che hanno avviato un’inchiesta. “So che vi sono molte persone che sono preoccupate per queste accuse emerse dai Panama Papers che mi coinvolgono”, ha continuato Macri precisando che oggi presenterà una dichiarazione giurata ai magistrati in cui affermerà di non aver mai avuto interessi in società offshore né di aver ricevuto pagamenti per averne guidato una. Macri ha poi annunciato che creerà un trust dove collocherà i suoi beni finchè resterà in carica. “Questo è l’unico modo per dividere ciò che mi riguarda da chi gestisce i miei beni”, ha spiegato.

Il procuratore Federico Delgado ha detto che intende determinare se Macri abbia “omesso intenzionalmente” di fare menzione nelle sue dichiarazioni fiscali il suo presunto ruolo nella società Fleg Trading. E’ stato il quotidiano La Nacion, uno dei giornali del consorzio di giornalismo investigativo che hanno pubblicato i documenti, a scrivere che Macri viene indicato come presidente della società dal 1998 al 2009. Nella dichiarazione dei redditi del 2007, anno in cui Macri è diventato sindaco di Buenos Aires, né in quella del 2015, anno in cui è stato eletto presidente, non viene fatta menzione della società. L’ufficio di Macri ha confermato che il gruppo che fa capo alla famiglia del presidente ha istituito una società offshore attraverso lo studio panamense nel rispetto della legge. Ma, ha aggiunto, dal momento che non ha ricevuto nessun introito da questa società, Macri non ha inserito la società nelle sue dichiarazioni dei redditi.

IL MODIGLIANI RUBATO DAI NAZISTI – Nello scandalo dei Panama Papers, poi, c’è anche un quadro rubato dai nazisti, l’Uomo seduto con bastone di Amedeo Modigliani. Secondo il Guardian, lo studio legale Mossack Fonseca ha un ruolo fondamentale nella disputa legale in corso negli Stati Uniti fra la Helly Nahmad Gallery di New York e gli eredi del mercante d’arte ebreo Oscar Stettinger, a cui il dipinto era stato sottratto nella Seconda Guerra mondiale. Fino ad oggi la potente famiglia Nahmad aveva negato che il quadro fosse di sua proprietà affermando che apparteneva alla società offshore International Art Center (IAC), registrata a Panama. Ma dai leaks è emerso che lo studio legale aveva aiutato la famiglia a creare la società nel 1995, poi utilizzata dai commercianti d’arte. Oltre a questo caso ci sono molti altri capolavori dell’arte le cui sorti sono legate ai paradisi offshore.

LA RETE OFFSHORE DEI TESORIERI DELLA MAFIA NELLA LISTA DEGLI ITALIANI – Ma soprattutto, ricostruisce l’Espresso in edicola venerdì 8 aprile, le carte di Panama svelano la rete delle società offshore collegate ad Angelo Zito, ai figli di Vito Roberto Palazzolo e a Giovanni Agusta. Ovvero i tesorieri di boss mafiosi come i fratelli Graviano, Salvatore Rina e Bernardo Provenzano, oltre al “presunto cassiere delle società estere che nel 2013 sono costate l’arresto a Massimo Ciancimino“. C’è poi una cassaforte delle Seychelles che “apre una nuova pista nella caccia ai patrimoni esteri del re del gioco d’azzardo, Francesco Corallo, che personalmente non ha legami con la mafia, me è figlio di un faccendiere condannato per gravi reati”. La sua società offshore risulta essere stata registrata il 12 novembre 2014. Due giorni dopo, cioè, l’udienza preliminare contro Corallo e gli ex vertici della Bpm accusati di associazione a delinquere, nota l’Espresso. Ma anche due settimane prima della sentenza della Corte dei Conti che ha condannato la società del re del gioco a risarcire allo Stato italiano 335 milioni di euro, che ha comportato il pignoramento dei beni di Corallo nella Penisola.

I nomi sono nella lista dei primi 100 clienti italiani di Mossack Fonseca (il totale è di circa 800) pubblicati dall’Espresso. Oltre a quelli trapelati nei giorni scorsi, da Luca di Montezemolo a Barbara D’Urso, da Carlo Verdone a Valentino Garavani, passando l’ex pilota di F1 Jarno Trulli, il figlio di Nino Rovelli, Oscar Rovelli, il socio latitante di Marcello Dell’Utri, Giuseppe Donaldo Nicosia, ci sono l’ex senatore Pdl e avvocato Nicola Di Girolamo insieme agli ex collaboratori di Gennaro Mockbel, Carlo Focarelli e Marco Toseroni, cioè i protagonisti del caso Telecom Sparkle condannati tra il resto per riciclaggio. Seguono imprenditori come il genero di Gianni Letta, Stefano Ottaviani o Simone Cimino, il finanziere siciliano che avrebbe dovuto rilevare l’impianto Fiat di Termini Imerese oggi sotto processo a Milano, ma anche l’ex pm napoletano Silvio Sacchi uscito dalla magistratura dopo le accuse di corruzione salvo essere prima condannato poi prescrittto in appello nel 20014. E ancora il coordinatore di Forza Italia nella provincia di Savona, Santiago Vacca, che tra i vari incarichi è presidente del collegio sindacale della partecipata regionale Liguria Digitale. E ancora ex calciatori, armatori e professionisti di ogni genere e tipo. Eccoli in ordine alfabetico.

Ambrosione Francesco, Cuneo, imprenditore

Angiolini Marco Angelo, Varese, immobiliarista

Anti Michele, Roma, procuratore finaziario

Apolloni Gianluca, Roma, commercialista

Astarita Ercole, Napoli, imprenditore

Baglietto Giovanni Battista, Savona, imprenditore

Battistini Andrea, Rimini, imprenditore

Benfenati Gabriele, Reggio Emilia, armatore

Bertè Mariele, Milano, imprenditore

Bigi Mauro, Firenze, imprenditore

Bizzarro Salvatore, Napoli, commercialista

Calugi Candido, Firenze, imprenditore

Caracciolo Borra Filippo, Como, imprenditore

Carturan Mauro, Padova, commerciante

Chimento Adriano, Vicenza, gioielliere

Cialella Giovanni, Roma, imprenditore

Cimino Simone, Milano, finanziere

Contini Roberto, Milano, imprenditore

Corallo Francesco, Catania, imprenditore

Cuffaro Vincenzo, Roma, imprenditore

D’Urso Barbara, Roma, presentatrice tv

Da Silva Rigo De Righi Neli, Roma, imprenditore

Da Vià Abramo, Belluno, imprenditore

Daniele Antonio, Ferrara, imprenditore

De Carlo Pantaleo, Udine, imprenditore

De Leo Domenico, Bologna, commercialista

De Montis Marco, Roma, imprenditore

Della Salda Paolo Angelo, Milano, rchitetto

Di Feo Gioacchino, Imperia, imprenditore

Di Girolamo Nicola, Roma, ex senatore Pdl e avvocato

Fagioli Giovanni, Reggio Emilia, armatore

Faraone Alessandra, Milano, commercialista

Fazio Alfio, Siracusa, imprenditore

Fazio Carlo, Siracusa, imprenditore

Fiolis Maurizio, Cuneo, amministratore

Focarelli Carlo, Roma, broker

Fonseca Daniel, Como, ex calciatore e procuratore

Fraissinet Fabio, Napoli, imprenditore

Gandolfo Giuseppe Giorgio, Milano, imprenditore

Garavani Valentino, Londra, stilista

Giammetti Giancarlo, Londra, manager

Golfarini Renzo, Bologna, imprenditore

Hoekstra Jacob, Vercelli, imprenditore

Impellizzeri Giovanni Luca, Catania, agente di scommesse

Iossa Fasano Arturo, Milano, imprenditore

Iuraca Diego, Genova, imprenditore

Jacchia Maurizio, Firenze, imprenditore

Khan Sageer, Bari, musicista

Lapenna Eugenio, Roma, procuratore

Lauri Francesco, Roma, avvocato

Lelli Alessandro, Pesaro, manager

Losev Petr, Roma, manager

Marabotti Franco, Firenze, dirigente

Marazzini Lorenzo, Milano, imprenditore

Marin Walter, Vicenza, procacciatore d’affari

Massini Rosati Gianluca, Perugia, fiscalista

Menichetti Marcello, Firenze, amministratore

Monteleone Lorenzo, Biella, imprenditore

Montezemolo Luca, Modena, manager

Morgano Gianfranco, Napoli, albergatore

Natangelo Roberto, Lucca, imprenditore

Nicosia Donaldo, Miami, manager latitante

Novero Eugenio, Torino, imprenditore

Nucera Andrea, Genova, imprenditore

Ortonovi Francesco, Modena, imprenditore

Ottaviani Roberto, Roma, imprenditore

Ottaviani Stefano, Roma, imprenditore

Paciello Lorenzo, Milano, amministratore

Palazzolo Christian, Estero, imprenditore

Palazzolo Pietro, Estero, imprenditore

Palmieri Alessandro, Bologna, imprenditore

Palvarini Roberto, Monza, imprenditore

Perelli Cippo Marco, Milano, dirigente

Perrucci Gian Angelo, Genova, imprenditore

Pianesani Augusto, Modena, imprenditore

Raccah Simeone, Roma, immobiliarista

Rizzi Flaminio, Milano, imprenditore

Rovelli Oscar, Svizzera, erede Nino Rovelli

Russo Corvace Giancarlo, Roma, avvocato

Sacchi Silvio, Napoli, avvocato ed ex magistrato

Senesi Sergio, Genova, imprenditore

Sibona Bruna, Cuneo, imprenditore

Sibona Giancarlo, Cuneo, imprenditore

Smid Thomas, Rimini, ex tennista

Spiriti Andrea, Varese, manager

Strafingher Friedrich, Modena, imprenditore

Sturlese Marco, La Spezia, finanziere

Taroni Paolo, Imperia, imprenditore

Toseroni Marco, Roma, broker

Vacca Santiago, Savona, commercialista

Valentini Emanuele, Roma, imprenditore

Valiante Giulio, Milano, imprenditore

Vanelli Lorenzo, Massa Carrara, imprenditore

Verdone Carlo, Roma, attore

Vicari Sergio, Rieti, imprenditore

Vicari Simone, Rieti, imprenditore

Villevielle Bideri Flavio, Roma, editore

Villevielle Bideri Silvia, Roma, editore

Villevielle Valentino, Roma, editore

Zito Angelo, Lussemburgo, broker

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