L’ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo è il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Lo ha eletto per acclamazione il Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe, dopo che il “dottor Sottile” che lavorò con Di Pietro e Colombo nel pool milanese di Tangentopoli era risultato il più votato, alle consultazioni di marzo, con la sua nuova corrente Autonomia e indipendenza. Davigo guiderà una giunta alla quale partecipano tutte le correnti della magistratura e resterà in carica per un anno.
La nomina di un magistrato di riconosciuta autorevolezza che non si è mai sottratto al confronto con il potere politico arriva fra l’altro proprio mentre torna a infiammarsi lo scontro politica-magistratura per le intercettazioni dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata. E nel suo intervento sul palco, prima dell’elezione, Davigo non ha risparmiato Matteo Renzi: “Quel ‘brr che paura’ è una cosa che non mi è piaciuta per niente”, riferimento a una battuta del presidente del Consiglio nel pieno delle polemiche sul taglio delle ferie ai magistrati. “Possibile che un datore di lavoro tagli le ferie senza neanche consultare la controparte? È una bugia che i magistrati italiani ne abbiano troppe. Faccio notare che i magistrati italiani sono quelli che lavorano di più in tutto il Consiglio europeo. Noi non difendiamo le ferie, difendiamo la nostra credibilità”. L’ex dottor Sottile del pool Mani pulite della Procura di Milano chiarisce: “Non esistono governi amici, così come non esistono governi nemici. Dobbiamo dialogare con la politica, ma con la pretesa del rispetto della nostra dignità”. Ma “credo che tutto possa essere superato con la forza del dialogo”.
La successione di Davigo a Rodolfo Sabelli è stata sancita in seguito all’accordo che lo vede presidente per un anno, anziché per i quattro previsti finora. Poi il mandato sarà conferito secondo il criterio della turnazione. Lo scorso 18 marzo, il consigliere di Cassazione è stato il più votato tra le toghe con 1.041 preferenze, nella lista che lui stesso ha contribuito a fondare, staccandosi da Magistratura Indipendente, con il nome di Autonomia e Indipendenza. A seguire, il pm di Roma, Francesco Minisci (Unicost, 896 voti), il pm di Santa Maria Capua Vetere, Giuliano Caputo (Unicost, 797 voti), il giudice del tribunale di Roma, Corrado Cartoni (Magistratura Indipendente, 763 voti). Anche oggi, nel corso della discussione, gli interventi delle varie correnti hanno segnato pressoché un consenso unanime sulla sua figura. “Non ho un carisma particolare ma esperienza che spero di trasmettere anche ad altri per comunicare”, ha affermato il magistrato. “Sono poi abbastanza anziano ben venga la rotazione: credo fermamente nella turnazione perché l’unità si crea con la condivisione delle idee”.
Ma le polemiche sono anche tra le toghe. “Io credo che Davigo sia un ottimo magistrato. Credo che il miglior risultato è quando Davigo fa il magistrato”, ha detto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, commentando l’eventuale scelta di Piercamillo Davigo come presidente dell’Anm. Nei mesi scorsi Cantone era stato protagonista di uno scontro con l’Anm, sulla questione delle correnti e delle carriere fuori ruolo dei magistrati, arrivando a minacciare di lasciare l’Associazione.