Come da attese, l’ex membro del consiglio direttivo della Bce e attuale presidente di Société Génerale Lorenzo Bini Smaghi è stato eletto presidente della Bcc ChiantiBanca. Lo ho scelto l’assemblea dei soci che domenica ha rinnovato il consiglio di amministrazione e approvato il bilancio 2015, chiuso con un utile di oltre 7 milioni. “Mi sento onorato per la fiducia accordatami dai soci di ChiantiBanca – ha detto l’economista, che negli anni Ottanta ha lavorato nel Servizio studi di Bankitalia e dal 1998 al 2005 è stato a capo della Direzione rapporti finanziari internazionali del Tesoro. – Una realtà alla quale da sempre la mia famiglia è vicina e che rappresenta un valore per il territorio”.
I soci hanno anche approvato la fusione per incorporazione di Bcc Pistoia e Bcc Area Pratese, mossa con cui ChiantiBanca diventa la terza Bcc italiana. L’istituto a valle delle fusioni conta 24.700 soci e un patrimonio di oltre 310 milioni costituito per oltre l’80% da riserve indivisibili. Se lo vorrà, potrà quindi sottrarsi all’obbligo di finire sotto una holding unica previsto dalla riforma del credito cooperativo, a patto di versare allo Stato il 20% del patrimonio netto. Il decreto banche prevede infatti che possano sfruttare la cosiddetta “way out” gli istituti con patrimonio superiore a 200 milioni. “Valuteremo le conseguenze della riforma e decideremo nell’interesse di soci, territorio e clienti”, ha commentato Bini Smaghi.
Del nuovo cda, oltre a Bini Smaghi, fanno parte Claudio Corsi (vicepresidente vicario), Stefano Mecocci (vicepresidente), Mauro Fusi, Aldemaro Becattini, Leonardo Viciani, Niccolò Calamai, Alberto Marini e Massimo Brogi. Le nomine saranno confermate lunedì mattina. Rinnovati anche collegio sindacale e collegio dei probiviri. Nel prossimo luglio, con il perfezionamento dell’operazione di incorporazione, il cda di ChiantiBanca sarà integrato da due consiglieri espressione dei soci di Banca di Pistoia e di due consiglieri espressione dei soci di Banca Area Pratese.