Adesso c’è una data ufficiale: il Concorso scuola 2016 comincerà il 28 aprile e le prove andranno avanti fino a fine maggio. I primi in assoluto saranno i professori di storia dell’arte, scienze agrarie, tecnologie nautiche e design del libro; gli ultimi i maestri della primaria e dell’infanzia. Restano quindi tre settimane di studio intenso per gli oltre 165mila docenti precari che si contenderanno i 63.712 posti in palio nel prossimo triennio. Mentre è tutta aperta la partita sulla partecipazione alle prove dei non abilitati, esclusi dal bando e appesi al giudizio dei tribunali: i primi pareri del Tar sono negativi, rimane la possibilità del Consiglio di Stato come ultima spiaggia.
Nonostante le difficoltà e le tribolazioni delle ultime settimane, a partire dalla ricerca affannosa dei commissari, le previsioni sono state rispettate: le prove cominceranno effettivamente a fine aprile, anche se si entrerà nel vivo degli scritti soltanto a partire dal 2 maggio, quando saranno chiamati all’appello tutti i candidati delle discipline letterarie alle medie e ai licei, una fetta consistente dei 165mila iscritti. I primi test per il sostegno sono in programma invece il 6 maggio per la scuola primaria, l’11 per l’infanzia, il 23 per le medie e il 25 per le superiori. Chiudono i maestri per gli esami di infanzia e primaria, i più affollati con quasi 100mila candidati. Le prove sono state spalmate su tutto il mese per permettere ai docenti di partecipare su più classi senza sovrapposizioni (anche se questo complicherà le attività didattiche per un arco di tempo più lungo, e i docenti che proveranno il concorso fuori Regione avranno difficoltà ad organizzarsi). Il calendario completo è consultabile sul sito del Miur, le sedi saranno presto comunicate dai singoli Uffici regionali.
Le prove scritte prevedono 150 minuti per rispondere a otto domande, di cui sei aperte e due a crocette di lingua straniera. Tutto “computer based”, come fortemente voluto dal ministro Stefania Giannini e dal premier Matteo Renzi. Infatti su questo si concentra il lavoro degli Uffici Regionali, a cui spetta la preparazione “operativa” del concorso. La questione che più sta tenendo banco è la mancanza di commissari, a causa soprattutto dei bassi compensi previsti dal Ministero; anche se – come appreso da ilfattoquotidiano.it – il problema riguarda più gli orali (per cui andranno formate le sub-commissioni) che gli scritti. Sono state anche censite e verificate migliaia di postazioni pc nelle scuole, che dovranno accogliere i candidati (in alcuni casi previsti anche due turni, uno mattutino e uno pomeridiano). Operazione che si intreccia al vero punto interrogativo che pende sul concorso: la partecipazione o meno dei non abilitati. Gli Usr, infatti, si stanno attrezzando anche per l’ipotesi di una loro ammissione con riserva.
La questione è molto dibattuta: il Ministero ha previsto il titolo di abilitazione (conseguito attraverso le vecchie Ssis, i nuovi Tfa o i percorsi speciali Pas) come requisito minimo. E immediatamente gli esclusi hanno presentato ricorso attraverso sindacati o studi legali, ottenendo inizialmente una sospensiva per partecipare. I primi giudizi collegiali del Tar, però, sono stati negativi: i giudici hanno dato ragione al Miur, che sulla difesa del concorsone dai ricorsi si gioca buona parte della sua credibilità. Resta però il Consiglio di Stato come ultimo grado di appello: probabilmente solo pochi giorni prima delle prove si capirà se i non abilitati parteciperanno (almeno con riserva) agli esami, o non riusciranno nemmeno a sedersi, come assicurato dal Ministero. E quindi quanti saranno effettivamente i partecipanti al concorso scuola 2016.
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