Anche l’italiana Saipem, controllata di Eni, dovrebbe partecipare alla costruzione del tanto contestato Nord Stream 2, il gasdotto che attraverso il Mar Baltico porterà il gas dalla Russia alla Germania bypassando l’Ucraina. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, Mosca avrebbe infatti in mente di offrire un contratto per la posa dei tubi alla società guidata da Stefano Cao. Un modo per coinvolgere l’Italia in un progetto che di fatto la tagliava fuori dalle forniture di gas moscovita all’Europa, suscitando molti dissapori. Questo dopo che nei giorni scorsi si è diffusa l’indiscrezione che anche Unicredit sarà della partita come consulente finanziario di Gazprom. La firma con Saipem chiuderebbe il contenzioso da 760 milioni di euro pendente alla camera arbitrale di Parigi sull’annullamento del gasdotto South Stream, che avrebbe dovuto attraversare il Mar Nero e i Balcani, di cui il Cane a sei zampe era capofila.
Il gruppo russo e la compagnia specializzata nella costruzione di oleodotti e gasdotti, hanno detto due funzionari governativi russi a Bloomberg, potrebbero firmare l’accordo al prossimo forum economico di San Pietroburgo del 16-18 giugno. Tant’è che il governo russo ha invitato l’Italia a inviare una delegazione di alto livello al forum. E il contratto con Saipem sarebbe solo il primo di una lista di accordi al vaglio.
E’ da gennaio che si rincorrono voci su un coinvolgimento della controllata Eni nel progetto. A inizio anno il quotidiano russo Kommersant, di Gazprom Media, ha parlato di un possibile contratto da 4 miliardi di dollari per la realizzazione del tubo che percorrerà parallelamente, per 2.500 chilometri, lo stesso percorso del Nord Stream 1. Altre candidate sarebbe la francese Technip, la svizzera Allseas e l’olandese Royal IHC. Dal canto suo Saipem, sempre secondo il quotidiano, sarebbe avvantaggiata per aver già partecipato alla costruzione del Nord Stream 1 e del Blue Stream. I contrasti nati dopo l’abbandono del South Stream potrebbero quindi essere presto superati.
L’indiscrezione, se confermata, sarebbe inoltre la conferma che la Russia sta cambiando la sua strategia di puntare tutto sul Nord Europa – con l’abbandono dei gasdotti South Stream e Turkish Stream e il raddoppio del Nord Stream – e che sta tornando a guardare con molto interesse al Bel Paese. A fine febbraio, infatti, si è cominciato a intravedere un disegno diverso, con l’accordo tra Gazprom, Edison e Depa per la fornitura di gas russo all’Italia via Mar Nero e Grecia, rilanciando l’Itgi (sempre però bypassando l’Ucraina).
Le ultime mosse di Mosca avevano messo in allarme i Paesi dell’ex Unione sovietica, preoccupati che il raddoppio del Nord Stream li tagli definitivamente fuori dalla partita del gas. L’Italia, dal canto suo, ha avuto un comportamento ondivago: inizialmente non ha battuto ciglio e si è limitata a far intendere di guardare all’Africa e al Medioriente, grazie alle nuove scoperte di Eni come quella del mega-giacimento egiziano di Zhor. Poi è sceso in campo il premier Renzi che ha accusato di doppiogiochismo e incoerenza la cancelliera tedesca Angela Merkel, perché l’accordo sul Nord Stream 2 sarebbe “in contraddizione con la politica Ue di sostegno all’Ucraina”; infine, Renzi ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin per chiedere di coinvolgere le imprese italiane proprio nel tanto contestato Nord Stream. Da lì l’accordo sull’Itgi e probabilmente, a breve, quello sul raddoppio del Nord Stream.
Bisognerà ora vedere cosa dice Bruxelles. Il progetto deve avere l’autorizzazione della Commissione europea, che ha già ribadito più volte la sua preoccupazione: “il Nord Stream 2 potrebbe portare a diminuire corridoi di trasporto del gas da tre ad almeno due, abbandonando il percorso attraverso l’Ucraina. Anche il percorso di Yamal via Polonia potrebbe essere in pericolo. Tale riduzione di percorsi non migliorerebbe la sicurezza di approvvigionamento”, ha detto di recente il commissario europeo per l’Energia dell’Unione, Maros Sefcovic.
Lobby
Gasdotto Nord Stream, spunta contratto per Saipem. Così Gazprom vuole chiudere contenzioso con Roma e convincere Renzi
Mosca, secondo Bloomberg, vuole affidare alla società guidata da Stefano Cao la posa dei tubi dell'infrastruttura che porterà il gas dalla Russia alla Germania bypassando l’Ucraina. La mossa mira a risolvere la vertenza pendente alla camera arbitrale di Parigi sull'annullamento del South Stream e eliminare l'opposizione del governo italiano al progetto
Anche l’italiana Saipem, controllata di Eni, dovrebbe partecipare alla costruzione del tanto contestato Nord Stream 2, il gasdotto che attraverso il Mar Baltico porterà il gas dalla Russia alla Germania bypassando l’Ucraina. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, Mosca avrebbe infatti in mente di offrire un contratto per la posa dei tubi alla società guidata da Stefano Cao. Un modo per coinvolgere l’Italia in un progetto che di fatto la tagliava fuori dalle forniture di gas moscovita all’Europa, suscitando molti dissapori. Questo dopo che nei giorni scorsi si è diffusa l’indiscrezione che anche Unicredit sarà della partita come consulente finanziario di Gazprom. La firma con Saipem chiuderebbe il contenzioso da 760 milioni di euro pendente alla camera arbitrale di Parigi sull’annullamento del gasdotto South Stream, che avrebbe dovuto attraversare il Mar Nero e i Balcani, di cui il Cane a sei zampe era capofila.
Il gruppo russo e la compagnia specializzata nella costruzione di oleodotti e gasdotti, hanno detto due funzionari governativi russi a Bloomberg, potrebbero firmare l’accordo al prossimo forum economico di San Pietroburgo del 16-18 giugno. Tant’è che il governo russo ha invitato l’Italia a inviare una delegazione di alto livello al forum. E il contratto con Saipem sarebbe solo il primo di una lista di accordi al vaglio.
E’ da gennaio che si rincorrono voci su un coinvolgimento della controllata Eni nel progetto. A inizio anno il quotidiano russo Kommersant, di Gazprom Media, ha parlato di un possibile contratto da 4 miliardi di dollari per la realizzazione del tubo che percorrerà parallelamente, per 2.500 chilometri, lo stesso percorso del Nord Stream 1. Altre candidate sarebbe la francese Technip, la svizzera Allseas e l’olandese Royal IHC. Dal canto suo Saipem, sempre secondo il quotidiano, sarebbe avvantaggiata per aver già partecipato alla costruzione del Nord Stream 1 e del Blue Stream. I contrasti nati dopo l’abbandono del South Stream potrebbero quindi essere presto superati.
L’indiscrezione, se confermata, sarebbe inoltre la conferma che la Russia sta cambiando la sua strategia di puntare tutto sul Nord Europa – con l’abbandono dei gasdotti South Stream e Turkish Stream e il raddoppio del Nord Stream – e che sta tornando a guardare con molto interesse al Bel Paese. A fine febbraio, infatti, si è cominciato a intravedere un disegno diverso, con l’accordo tra Gazprom, Edison e Depa per la fornitura di gas russo all’Italia via Mar Nero e Grecia, rilanciando l’Itgi (sempre però bypassando l’Ucraina).
Le ultime mosse di Mosca avevano messo in allarme i Paesi dell’ex Unione sovietica, preoccupati che il raddoppio del Nord Stream li tagli definitivamente fuori dalla partita del gas. L’Italia, dal canto suo, ha avuto un comportamento ondivago: inizialmente non ha battuto ciglio e si è limitata a far intendere di guardare all’Africa e al Medioriente, grazie alle nuove scoperte di Eni come quella del mega-giacimento egiziano di Zhor. Poi è sceso in campo il premier Renzi che ha accusato di doppiogiochismo e incoerenza la cancelliera tedesca Angela Merkel, perché l’accordo sul Nord Stream 2 sarebbe “in contraddizione con la politica Ue di sostegno all’Ucraina”; infine, Renzi ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin per chiedere di coinvolgere le imprese italiane proprio nel tanto contestato Nord Stream. Da lì l’accordo sull’Itgi e probabilmente, a breve, quello sul raddoppio del Nord Stream.
Bisognerà ora vedere cosa dice Bruxelles. Il progetto deve avere l’autorizzazione della Commissione europea, che ha già ribadito più volte la sua preoccupazione: “il Nord Stream 2 potrebbe portare a diminuire corridoi di trasporto del gas da tre ad almeno due, abbandonando il percorso attraverso l’Ucraina. Anche il percorso di Yamal via Polonia potrebbe essere in pericolo. Tale riduzione di percorsi non migliorerebbe la sicurezza di approvvigionamento”, ha detto di recente il commissario europeo per l’Energia dell’Unione, Maros Sefcovic.
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.