Dopo i neutrini dell’ex ministro Mariastella Gelmini pensavamo di averle sentite tutte. Eppure, restando in tema di gallerie italo-elvetiche, il premier Matteo Renzi è riuscito a far di meglio. Si è preso il merito della realizzazione della galleria di base del San Gottardo. Una gaffe clamorosa che ha scatenato l’ironia e il sarcasmo di politici e dei giornalisti svizzeri.
Durante la conferenza stampa indetta da Palazzo Chigi per l’approvazione del nuovo codice appalti, Renzi ha nominato l’imminente inaugurazione del tunnel ferroviario del Gottardo tra i punti di vanto per l’intraprendenza del suo governo. Peccato che l’opera – strategica anche per l’Italia perché velocizzerà il traffico ferroviario attraverso le Alpi – sia stata realizzata in Svizzera, ben al di fuori dei confini italiani.
“Siamo l’unico Paese al mondo che sta facendo tre tunnel – queste le parole esatte di Renzi -, tre opere strepitose per il collegamento con l’Europa: il Gottardo che si inaugura il primo giugno con la Svizzera, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e ci collega all’Austria, la Torino-Lione con la Francia. Stiamo investendo 28 miliardi di euro, ovviamente cofinanziati, per collegarci con l’Europa”.
Le reazioni, tra il divertito e il piccato, non si sono fatte attendere. Si va dallo sfottò generico, come l’annuncio dell’inaugurazione della sfinge “realizzata con gli amici egiziani” alle reazioni istituzionali. Il consigliere nazionale Fabio Regazzi, su facebook, ha scritto: “Renzi spaccone o disinformato? Probabilmente entrambi. In ogni caso vogliamo ricordare al Premier italiano che non solo l’Italia non partecipa nemmeno con un franco all’investimento di 28 miliardi per Alptransit, ma che la Svizzera finanzierà con la bellezza di 280 milioni di franchi la realizzazione del corridoio ferroviario a 4 metri (innalzamento del profilo delle gallerie) sul territorio italiano”.
Anche il consigliere di Stato Norman Gobbi (Lega dei Ticinesi) ha affidato il commento al suo profilo facebook: “Matteo Renzi stava scherzando sui meriti italiani per Alptransit Gottardo, intendeva i grandi successi italiani sulla Stabio-Arcisate!”. Insomma, lo irride e mette il dito nella piaga, corredando il tutto con l’immagine aerea della ferrovia Arcisate-Stabio in costruzione tra la provincia di Varese e il Canton Ticino. Una foto da cui si vede in maniera lampante come la parte di competenza svizzera sia stata completa da tempo e quella italiana è ancora ben al di là dall’essere terminata. Critiche al premier arrivano anche dal Partito popolare democratico svizzero. Paolo Beltraminelli ha twittato un pollice verso accompagnando il gesto di disappunto con una frase: “L’Italia aiutò la Svizzera nel 1800 per costruire la ferrovia del Gottardo, forse Renzi si riferiva a quello, anche quella era Apltransit”.
Il giornalista ticinese Enzo Rocchi Balbi su twitter ha postato l’immagine di una lettera (finta) con la firma del consigliere federale Ueli Maurer, l’omologo svizzero del ministro delle finanze, che presenta il conto a Renzi: “Scusi presidente – scrive il giornalista -, ma gli svizzeri lamenterebbero un’insolvenza…” . Il collega della RSI (la tv di stato elvetica) Antonio Civile liquida tutto con una battuta: “Dai lo sanno tutti che il Gottardo unisce l’Italia alla Germania”.
La Svizzera è al centro di uno dei principali assi del trasporto merci in Europa. Ogni anno si trasportano su rotaia circa 26 milioni di tonnellate di merci attraverso le Alpi svizzere, per l’80 per cento si tratta di merci in transito. La realizzazione della galleria di base del San Gottardo rappresenta dunque il perno di un sistema che vuole essere sempre più efficiente. Per realizzarlo ci sono voluti 17 anni di lavori e finanziamenti per 12,2 miliardi di franchi. Si tratta di un’opera ambiziosa, che accorcerà sensibilmente le distanze e permetterà di risparmiare 45 minuti di tempo per passare da una parte all’altra delle Alpi. Misura 57 km e alla sua entrata in funzione sarà il tunnel ferroviario più lungo al mondo. L’inaugurazione della galleria, a cui parteciperà anche Matteo Renzi, è prevista per il primo giugno 2016, mentre la circolazione regolare dei treni prenderà avvio l’11 dicembre 2016. Vi transiteranno fino a 260 treni merci e 65 treni viaggiatori al giorno. Con buona pace del capo del Governo italiano, però, l’intera galleria è stata realizzata in territorio elvetico: il punto più vicino all’Italia è il piccolo comune di Bodio, nel cuore del canton Ticino, a 76,9 km dal valico di Ponte Chiasso. Renzi il 1° giugno sarà effettivamente presente all’inaugurazione del tunnel, ma, come gli fanno notare dai siti svizzeri “si dovrà portare il passaporto, perché la galleria dista 75 chilometri dal confine italiano, e dovrà venire in Svizzera per assistere all’evento”.
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