Sei uomini e due donne, una squadra di aspiranti assessori, composta, decisa e presentata pubblicamente 50 giorni prima del voto. Il Movimento 5 stelle di Bologna gioca d’anticipo. E, a più di un mese e mezzo dalle amministrative, dopo una partenza di campagna elettorale in salita, segnata dalle polemiche per la mancanza di primarie, svela i nomi e i volti di quella che, in caso di vittoria, sarà la giunta per i prossimi 5 anni. Con un’unica eccezione: la delega allo Sviluppo economico, che i 5 stelle preferiscono tenere come carta da giocarsi per il ballottaggio. “Diremo chi è solo il 6 giugno”.
A presentare il gruppo è il candidato sindaco Massimo Bugani, insieme al collega in consiglio comunale, Marco Piazza, già designato vicesindaco con deleghe al Bilancio e all’Istruzione. “Ci sono militanti del Movimento e persone della società civile che sono riuscite a fare grandi battaglie in città”. Tra gli “esterni”, anche se si tratta di persone da anni in contatto con attivisti e consiglieri 5 stelle, c’è Ivan Cicconi. È lui uno dei nomi più noti su cui il Movimento punta per convincere l’elettorato. Esperto di appalti pubblici, Cicconi è stato scelto per occuparsi di legalità e antimafia (delega mai esistita a Bologna). Assessore alla Cultura sarebbe invece Marcello Corvino, organizzatori di eventi e titolare della Promo Music, che mette sul tavolo già qualche promessa: “Aumentare il fondo per la cultura, portandolo da 9 a 12 milioni di euro, e finanziare progetti di startup”.
Per i Trasporti i 5 stelle propongono Vanni Pancaldi, leader del comitato No people mover, il gruppo di protesta contro la costruzione della monorotaia veloce, che dovrebbe collegare la stazione con l’aeroporto di Bologna. Il Welfare è stato affidato a Cristiano Roncuzzi, educatore e militante di vecchia data del Movimento, la Sicurezza all’avvocato, più volte collaboratore dei consiglieri 5 stelle, Giulio Cristofori. Due le donne presenti, entrambe lavorano in Regione. Sono Dora Palumbo, geologo, con delega all’Ambiente, e l’ingegnere Giuseppina Marziali, assessore all’Urbanistica.
Non è la prima volta che il Movimento 5 stelle sceglie di rendere nota la giunta a elezioni ancora lontane. A Cesenatico, ad esempio, i candidati sono stati presentati a gennaio. Anche a Torino, Chiara Appendino ha già reso pubblici tre nomi di potenziali assessori, selezionati attraverso curricula. “In questo modo la gente può valutare prima del voto la squadra di governo, e decidere se darci la preferenza o no” spiega Bugani. “ A 50 giorni dalle elezioni, possiamo presentare la giunta perché non dobbiamo distribuire incarichi col Cencelli dopo le elezioni. Siamo l’unica forza che può muoversi e scegliere liberamente”.
A Bologna i sondaggi vedono il Movimento 5 stelle escluso dai ballottaggi, superato dalla candidata della Lega Lucia Borgonzoni e da quello del Pd, Virginio Merola. “Noi siamo qui per vincere – rivendica Bugani – abbiamo un progetto. Nulla è lasciato al caso o improvvisato”. Va detto che per lui l’inizio della battaglia elettorale non è stato dei migliori. Alcuni attivisti, infatti, non hanno preso bene la decisione di non passare dalla strada delle primarie, e di non affidare alla base la scelta del candidato sindaco e degli aspiranti consiglieri. Malumori sfociati in un documento di protesta, firmato da un centinaio di persone. Ma non solo: altra bufera si è scatenata quando lo sfidante di Bugani, l’attivista Lorenzo Andraghetti, è stato espulso con l’accusa di aver danneggiato l’immagine del Movimento. Motivo di polemica anche il fatto che nelle liste dei candidati consiglieri comunali, come denunciato dallo stesso Andraghetti, è rispuntato Dario Pattacini, giornalista già candidato Idv e coinvolto nella vicenda delle interviste a pagamento (che valse all’ex consigliere regionale Defranceschi la condanna della Corte dei Conti e la diffida di Grillo). Bugani ha più volte respinto le critiche dicendo che “Pattacini non è mai stato indagato”.