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Referendum anti-trivelle: Sì, perchè non vogliono governare ma comandare

Referendum anti-trivelle: Sì, perchè non vogliono governare ma comandare
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Sì, sono andato a votare. Perchè mi sono sentito sfidare. Da quelli che dicono di volere rinnovare e peggiorano le cose che da decenni vorremmo cambiare.

Sì, perchè in fondo disprezzano la democrazia, questi signori. Non vogliono governare, ma comandare

Sì, perché non mi piacciono le trivelle, non risolvono i problemi di approvvigionamento dell’Italia. Producono poco. Sono bugiarde come i loro sostenitori.

Sì, perché la sovranità popolare va rispettata e il voto salvaguardato.

Sì, perché solo attraverso i referendum i cittadini hanno potuto esprimersi davvero da troppo tempo a questa parte. Anche se la loro volontà, dalla legge elettorale al finanziamento della politica è stata puntualmente tradita.

Sì, sono andato perché a Napolitano sarebbe tanto piaciuto che mi astenessi.

Sì, come sarebbe piaciuto tanto anche a Renzi, che non andassi.

Sì, anche solo per questo ho sentito di dovere votare.

Sì, dovevo proprio, non avrei potuto guardarmi in faccia se non lo avessi fatto.

Sì, perché mi sono ricordato delle marce contro le guerre, delle manifestazioni, dell’autunno caldo e per lo statuto dei lavoratori. Mi sono ricordato di questi e di tanti altri chilometri, a centinaia i chilometri, che ho fatto per le mie buone cause, anche se perse. Mi sono ricordato e ho pensato che non dovevo dargliela vinta. Che dovevo andare.

Sì, ho ripensato pure che il referendum non si tocca. Ne avremmo anche abusato ultimamente, ma queste trivelle dimostrano che serve. E che bisogna onorarlo questo strumento di democrazia. Per questo ho sentito di dovere andare.

Sì, ho ripensato al referendum sul divorzio. Sembrava impossibile anche allora. Eppure.

Sì, sono andato a votare. Con una voglia che non sentivo da tempo. Pensando anche all’altro autunno che ci aspetta. Al grande appuntamento per la Costituzione.

Sì, sarà di minoranza, ma se devo perderla, meglio parteciparvi sino in fondo a questa battaglia. Mi sono detto.

Sì, dovevo proprio andare. Ho compilato la scheda e l’ho infilata nell’urna. Come un’arma affilata. La più preziosa che la democrazia ci riserva.

Sì, una soddisfazione immensa, votare. Che non provavo da tempo.

@primodinicola

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