Meno di dieci giorni al concorso scuola 2016. E le sedi di svolgimento dell’esame cambiano a sorpresa in quasi tutte le Regioni. Il 12 aprile il ministero dell’Istruzione aveva pubblicato in Gazzetta ufficiale il calendario delle prove, facendo scattare il conto alla rovescia delle due settimane di preavviso, e subito dopo i vari Uffici regionali avevano comunicato ai primi candidati gli istituti dove si sarebbero tenuti i test. Sabato 16 aprile, però, gli Usr di tutto il Paese hanno cominciato ad inviare rettifiche su rettifiche. Un caos causato da una svista clamorosa: i partecipanti non erano stati disposti per ordine alfabetico, come scritto nel bando. Difficile immaginare che le prove possano saltare o essere rinviate per un simile disguido. Ma la figuraccia per il ministero è assicurata, come anche il disagio per le migliaia di docenti che si erano già organizzati, prenotando biglietti dei treni e alberghi.
Il concorsone della scuola si avvicina. Dopo la pubblicazione del bando e quella dei calendari, i circa 165mila docenti aspiranti al posto fisso si preparano a sostenere le prove scritte. Nelle ultime ore, però, hanno dovuto fare i conti con un inconveniente imprevisto: le sedi dell’esame, comunicate martedì 12 aprile, sono cambiate. Non solo da scuola a scuola, a volte anche da città a città, visto che lo svolgimento del test al computer comporta una distribuzione molto spezzettata sul territorio. Dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Calabria al Piemonte, sul sito dei vari Usr è apparso lo stesso comunicato: “Si avvisano i candidati per le classi di concorso le cui prove si svolgeranno dal 28 aprile 2016 al 6 maggio 2016 che, per mero errore tecnico, la distribuzione dei candidati medesimi in ordine alfabetico tra le aule non è risultata sempre corretta. Si pubblicano pertanto gli elenchi contenenti la suddetta distribuzione”. C’è chi ha fatto anche peggio, come l’Abruzzo, pubblicando i nuovi elenchi solo sul sito dell’ambito territoriale di L’Aquila, e aggiornando lunedì 18 aprile il comunicato dell’Usr retrodatandolo di due giorni.
La colpa è proprio del bando del concorso, ed in particolare dell’articolo 7, che qualcuno al ministero e agli Usr deve essersi scordato: “L’elenco delle sedi d’esame, con la loro esatta ubicazione, con l’indicazione della destinazione dei candidati distribuiti in ordine alfabetico e le istruzioni operative, è comunicato dagli Usr responsabili della procedura concorsuale”. “Ordine alfabetico”, diceva espressamente il documento, e non anagrafico, disposizione che inizialmente aveva infatti destato un certo stupore fra i diretti interessati. Nel bando, poi, è previsto anche la scadenza di 15 giorni di preavviso rispetto alla data dell’esame. Ed è la questione che i docenti, arrabbiati per l’ennesima svista del Miur, stanno sollevando: visto che con il cambio di sede il termine non viene rispettato, le prove salteranno o verranno rinviate? “Noi del 28 dovremmo slittare, non è legale così”, scrive su Facebook Luisa, una delle tante insegnanti che si prepara al concorsone.
In realtà è difficile che ci siano delle conseguenze concrete: innanzitutto perché il problema riguarda solo le prove del 28 aprile, quando sono in calendario poche classi di concorso (il grosso comincia dal 2 maggio). In termini normativi, poi, il Miur potrebbe cavarsela con l’interpretazione per cui la rettifica non sposta i termini rispetto alla data originaria di comunicazione. Nessuno, però, toglierà al ministero una figuraccia davvero evitabile: sarebbe bastato leggere con più attenzione il bando per non incorrere in un errore marchiano, causando disagi ai docenti e ulteriori polemiche. Non hanno tardato ad arrivare, infatti, le reazioni di protesta: “È vergognoso a prescindere di quali saranno le conseguenze: a noi ‘pluriselezionati‘ vengono richieste mille competenze, e loro fanno ‘errori tecnici’”, scrive Maria di Molfetta, su uno dei vari gruppi Facebook di docenti. “Ancora una volta fioccheranno i ricorsi”, minaccia Marianna di Gaeta. “Ma è possibile che al Ministero lavorino questi incompetenti? E chi ha già prenotato l’albergo, o magari un volo su una provincia diversa?”, aggiunge Federica. Il caso appunto di Marina, e tanti altri: “Hotel e biglietto aereo, tutto da disdire o convertire, sperando sia possibile. La verità è che per loro siamo carne da macello”. Il concorso ancora non è cominciato e già ci sono i primi inconvenienti. Le premesse per lo svolgimento delle prove, la correzione degli elaborati e la pubblicazione delle graduatorie – dove le difficoltà saranno di gran lunga maggiori – non sono certo le migliori.