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Legge su gestione acqua, via libera alla Camera. Bagarre in Aula degli attivisti

Primo ok al provvedimento che ha fatto discutere nei giorni scorsi per gli emendamenti Pd che tolgono l'obbligo della gestione pubblica. Ora passa al Senato. Caos a Montecitorio. Vicepresidente Giachetti: "Fatti gravissimi"
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Primo via libera tra le polemiche per il disegno di legge per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua. Il ddl ora passa al Senato. Durante la votazione è scoppiata la bagarre nell’Aula della Camera con bandiere dai banchi del Movimento 5 stelle e di Sinistra italiana e contestazioni di attivisti in tribuna. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 243 voti a favore, 129 contrari e due astenuti. Il provvedimento ha fatto discutere nei giorni scorsi per due emendamenti Pd che tolgono l’obbligo della gestione pubblica e che secondo le opposizioni “stravolgono” l’esito del referendum.

Al momento del voto tutti i deputati M5s hanno esposto maglie azzurre e bandiere del referendum urlando “l’Acqua non si vende!”. Sinistra Italiana ha applaudito la protesta. Nello stesso tempo, come ricostruito dall’agenzia Ansa, dalle tribune del pubblico alcuni attivisti dei comitati per la difesa dell’acqua pubblica, accreditati per l’ingresso da alcuni deputati, hanno lanciato bandiere ed hanno urlato contro i deputati della maggioranza, opponendosi agli assistenti parlamentari che tentavano di fermarli. Uno di loro ha saltato una tribuna. Angelo Cera (Ap) ha urlato ai deputati M5S “fate smettere quel pagliaccio”.

Il contatto fisico è stato evitato solo dall’intervento dai commessi che hanno fatto cordone. Poco dopo, mentre in Aula si continuava ad urlare, il vicepresidente Roberto Giachetti ha riaperto la seduta, sottolineando che “quanto è accaduto è stato un fatto di particolare gravità”, ed ha concluso rapidamente i lavori leggendo l’ordine del giorno della seduta di domani. Tuttavia, l’atmosfera è rimasta tesa, e alcuni dei commessi in tribuna hanno dovuto ricorrere alle cure dell’infermeria.

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