Le possibilità che l’Austria chiuda il valico del Brennero? “Puro esercizio di propaganda, come ha sottolineato il ministro degli Esteri tedesco”. Durante il question time alla Camera Matteo Renzi torna a bollare così le minacce più volte avanzate da Vienna: “La chiusura del Brennero è poco più di un argomento da propaganda elettorale. E’ un’operazione pericolosa perché gioca con la paura e il vincitore non è sempre quello che gioca per primo”.
A far leva sulla paura, secondo il presidente del Consiglio, è anche la Lega Nord. “Ci sono 155 mila persone arrivate lo scorso anno – ha detto Renzi rivolgendosi ai parlamentari del Carroccio – voi preferite dire ‘profughi a sbafo o scrocco’ e dite che siamo andati a prenderli in mare. Sì, è vero, perché quando un uomo o una donna rischia di annegare noi siamo dalla parte della dignità. Scegliete la paura, noi siamo dalla parte della dignità. L’interesse nazionale si fa difendendo i valori e non inseguendo i vostri fantasmi”. “I dati citati” nell’interrogazione della Lega, ha continuato il premier, “parlano di un aumento del 50% degli immigrati tra il 2016 e il 2015: sono falsi. I dati di stamattina, ufficiali, parlano di 28.653 immigrati contro 27.500 del 2015.
Commissione Ue: “Multe per i Paesi che non accettano rifugiati” – La Commissione europea ha presentato una proposta in base alla quale gli Stati membri che non vogliono accogliere richiedenti asilo durante la crisi migratoria potrebbero essere esclusi temporaneamente dalla ripartizione pagando 250mila euro per ogni rifugiato rifiutato, somma che verrebbe devoluta invece ai Paesi che accetterebbero di accoglierli. “L’idea è che questa quantità (di denaro, ndr) sia sufficientemente elevata da avere un carattere di disincentivo” in modo che sia solo una minoranza di Paesi a sfruttare questa possibilità, hanno riferito a Efe fonti comunitarie. È la prima volta che la Commissione europea ipotizza di permettere di pagare per non partecipare al meccanismo di ripartizione che intende istituire per la gestione della crisi migratoria.
La proposta è inclusa nell’ipotesi di riforma del regolamento di Dublino, sul quale si basa il sistema europeo di asilo. La Commissione Ue vorrebbe mantenere invariato il principio del ‘Paese di ingresso’, in base al quale lo Stato membro responsabile di esaminare la domanda di asilo è quello attraverso il quale il richiedente accede al territorio europeo, ma l’esecutivo comunitario propone di completarlo con il cosiddetto meccanismo automatico di ripartizione che si attiverà quando il ‘Paese di ingresso’ abbia oltrepassato la sua capacità di accoglienza. Questo meccanismo correttivo, che permetterà ai Paesi più sotto pressione – come adesso Grecia e Italia – di ripartire il carico con i soci comunitari, sarà attivato in forma automatica nel caso del superamento del 150% della capacità di accoglienza, che sarà calcolata in funzione della popolazione e del Pil (ognuno con il 50% di peso).
Quattro Paesi dell’Europa dell’est contestano le multe: “Ricatto” – Quattro paesi dell’Europa dell’est contestano il sistema delle multe. I quattro paesi sono: Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia. Per il ministro degli esteri ceco Lubomir Zaoralek la proposta di Bruxelles è “una spiacevole sorpresa”. Il ministro dell’interno polacco Witold Waszczykowski si chiede se si tratti di “una proposta seria”, mentre il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto dichiara che si tratta di “un ricatto inaccettabile”. Il vice ministro degli esteri slovacco Lukas Parizek ribadisce che il suo paese accetterà rifugiati solo su base volontaria. Gli esponenti dei quattro paesi – riuniti in un format chiamato Visegrad – hanno espresso la loro opinione negativa in un incontro stampa oggi a Praga.
Commissione Ue: “Estendere controlli alle frontiere per 5 Paesi Schengen” – La Commissione Ue ha presentato anche una raccomandazione al Consiglio Ue, sulla base di un articolo del Codice Schengen mai usato prima, per permettere a Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia di estendere i controlli temporanei alle frontiere interne fino ad un massimo di sei mesi, ma solo per confini specifici. L’iniziativa è strettamente legata alle carenze persistenti nella gestione greca delle frontiere esterne, e proprio per questo, ad esempio, tra i confini che saranno oggetto dei ‘check’ non figura il Brennero.
In particolare, per la Germania riguarda i confini con l’Austria, per l’Austria quelli con Ungheria e Slovenia. L’iniziativa è stata presentata dal vicepresidente vicario della Commissione Ue Frans Timmermans e dal commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos. “Siamo ancora di fronte a difficoltà alle frontiere esterne” gestite dalla Grecia e su questa base proponiamo questa “proposta temporanea”, che è un “passo intermedio” per tornare al normale funzionamento di Schengen entro l’anno come previsto dalla nostra roadmap.
Turchia, Ue: “Liberalizzare visti entro fine giugno” – Prosegue anche la trattativa tra Bruxelles e Ankara per la liberalizzazione dei visti d’ingresso nell’Unione per i cittadini turchi. La Commissione Ue ha proposto ai governi di liberalizzare i visti entro la fine di giugno, ha annunciato su Twitter la Commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager. Proprio oggi il Parlamento turco ha approvato una legge che prevede la creazione di un panel per monitorare il comportamento degli agenti, uno degli ultimi scogli che rimanevano prima che il Paese possa ottenere la liberalizzazione dei visti. “Riteniamo di avere rispettato tutti i 72 criteri fissati dall’Unione europea per concedere la liberalizzazione dei visti”, ha detto il ministro turco dell’Ue Volkan Bozkir.
Regno Unito ci ripensa: “Accoglieremo bimbi siriani” – Il governo britannico cede alle pressioni e ha deciso di accogliere dei bambini siriani non accompagnati che sono arrivati in Europa. Lo ha annunciato l’ufficio del premier David Cameron, precisando che avranno diritto ad andare in Gran Bretagna i minori che sono stati registrati in Grecia, Italia o Francia prima del 20 marzo, ma senza definire il numero dei bambini che saranno accolti.