Ieri sono andato a un seminario ove un collega ha descritto e raccontato le emozioni provate durante una delle ultime sedute di una psicoanalisi.
Non racconterò, per esigenza di spazio, tutta la seduta ma la sensazione di paura, angoscia e soprattutto di mancanza che emergeva. Il paziente credente sentiva in quel momento della sua vita un vuoto di fede e anche l’analista, pur agnostico da anni, ha avvertito fisicamente del gelo e la sensazione di solitudine. Come se Dio se ne fosse andato e li avesse lasciati soli.
La fine di una psicoterapia è sempre un momento difficile sia per il paziente che per il terapeuta. Molte domande affollano la mente. Ce la farò? Sono guarito? Si chiede il paziente. Anche lo psicoterapeuta, pur avendo avuto esperienze analoghe che lo confortano, tra le quali la sua personale analisi, è dubbioso. Avrò fatto tutto quello che potevo e dovevo?
“La psicoterapia è una scienza” è il titolo di un libro scritto anni orsono da un amico, il prof Andreoli che lavora a Ginevra. Vengono elencate le prove di efficacia e la descrizione dei meccanismi che determinano nel paziente i cambiamenti terapeutici. Trattandosi però non solo di un atto tecnico ma di una relazione essenzialmente umana il cui il sistema psichico del paziente e del terapeuta entrano in contatto c’è sempre qualcosa di indecifrabile e difficile da razionalizzare.
E’ tutta “fuffa”! Ciarlataneria. Tante persone si difendono dall’idea della sofferenza psichica apostrofando in questo modo gli psicoterapeuti. Emerge il dubbio sulla possibilità di cambiare qualcosa. Forse solo i farmaci hanno una certa efficacia? Forse nulla si può fare? Credere in qualcosa ci può aiutare. Chi crede in Dio, chi crede nella scienza dell’uomo, chi nella dedizione del proprio lavoro e nei maestri che ti hanno insegnato. Lo psicoterapeuta deve credere, come l’agricoltore, nel proprio lavoro. Quando vanghi, zappi, semini, innaffi e concimi in modo corretto, secondo la miglior pratica che ti è stata tramandata, qualcosa di buono cresce sempre.
Luciano Casolari
Medico psicoanalista
Società - 10 Maggio 2016
La psicologia come religione: solo credendoci qualcosa può cambiare
Ieri sono andato a un seminario ove un collega ha descritto e raccontato le emozioni provate durante una delle ultime sedute di una psicoanalisi.
Non racconterò, per esigenza di spazio, tutta la seduta ma la sensazione di paura, angoscia e soprattutto di mancanza che emergeva. Il paziente credente sentiva in quel momento della sua vita un vuoto di fede e anche l’analista, pur agnostico da anni, ha avvertito fisicamente del gelo e la sensazione di solitudine. Come se Dio se ne fosse andato e li avesse lasciati soli.
La fine di una psicoterapia è sempre un momento difficile sia per il paziente che per il terapeuta. Molte domande affollano la mente. Ce la farò? Sono guarito? Si chiede il paziente. Anche lo psicoterapeuta, pur avendo avuto esperienze analoghe che lo confortano, tra le quali la sua personale analisi, è dubbioso. Avrò fatto tutto quello che potevo e dovevo?
“La psicoterapia è una scienza” è il titolo di un libro scritto anni orsono da un amico, il prof Andreoli che lavora a Ginevra. Vengono elencate le prove di efficacia e la descrizione dei meccanismi che determinano nel paziente i cambiamenti terapeutici. Trattandosi però non solo di un atto tecnico ma di una relazione essenzialmente umana il cui il sistema psichico del paziente e del terapeuta entrano in contatto c’è sempre qualcosa di indecifrabile e difficile da razionalizzare.
E’ tutta “fuffa”! Ciarlataneria. Tante persone si difendono dall’idea della sofferenza psichica apostrofando in questo modo gli psicoterapeuti. Emerge il dubbio sulla possibilità di cambiare qualcosa. Forse solo i farmaci hanno una certa efficacia? Forse nulla si può fare? Credere in qualcosa ci può aiutare. Chi crede in Dio, chi crede nella scienza dell’uomo, chi nella dedizione del proprio lavoro e nei maestri che ti hanno insegnato. Lo psicoterapeuta deve credere, come l’agricoltore, nel proprio lavoro. Quando vanghi, zappi, semini, innaffi e concimi in modo corretto, secondo la miglior pratica che ti è stata tramandata, qualcosa di buono cresce sempre.
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Città del Vaticano, 8 mar. - (Adnkronos) - Papa Francesco, dopo aver trascorso una notte tranquilla, prosegue le terapie per curare la polmonite bilaterale e la fisioterapia motoria. Lo fa sapere oggi 8 marzo la Sala stampa del Vaticano nel consueto aggiornamento della mattina sulle condizioni di salute del Pontefice, ricoverato al Gemelli dallo scorso 14 febbraio per una polmonite bilaterale.
Ieri i medici non hanno diramato alcun bollettino. L’aggiornamento tornerà stasera. La Sala stampa del Vaticano ieri ha comunque fatto sapere che le condizioni cliniche erano rimaste stabili pure in un quadro complesso per cui la prognosi resta riservata.
Intanto si va verso la quarta domenica nella quale l'Angelus domenicale del Papa sarà solo con il testo scritto. Lo fa sapere la Sala stampa vaticana che spiega che l'Angelus - per la quarta domenica di fila - dovrebbe avvenire in linea di massima come accaduto le altre domeniche con il testo solo scritto del Papa.
Domani poi - alle 10.30 - il cardinale Michael Czerny celebrerà la messa per il Giubileo del mondo del volontariato e leggerà il testo di un'omelia preparata dal Pontefice.
Ieri è arrivato un messaggio a sorpresa di Papa Francesco. Un audio con la voce del Ponteficeè stato diffuso nella serata di oggi 6 marzo in piazza San Pietro, dove i fedeli erano riuniti in preghiera. "Ringrazio di cuore per le vostre preghiere per la mia salute dalla Piazza, vi accompagno da qui. Che Dio vi benedica e che la Vergine vi custodisca. Grazie", le parole del Papa nel messaggio pronunciato con voce flebile e sofferente (Ascolta).
Ancona , 8 mar. (Adnkronos) - "Dobbiamo investire garantendo al contempo che la transizione verde sia sostenibile per le imprese e per le nostre comunità". Lo ha affermato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo al convegno organizzato da Forza Italia ad Ancona, 'Le radici cristiane. Il futuro dell'Europa'.
Ancona, 8 mar. (Adnkronos) - "Se l'Europa vuole essere protagonista deve agire con unità e determinazione: questo significa investire in difesa, potenziarne la spesa, per puntare a mobilitare risorse che rafforzino la nostra sicurezza e la collaborazione con la Nato". Lo ha affermato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, intervenendo al convegno organizzato da Forza Italia ad Ancona 'Le radici cristiane. Il futuro dell'Europa'.
Hiroshima, 8 mar. (Adnkronos) - "La Repubblica italiana condanna fermamente queste derive pericolose" di chi come la Federazione Russa minaccia il ricorso alle armi nucleari. "Roma riconosce l'urgenza di un'azione condivisa che coinvolga necessariamente tutte le potenze nucleari, con profonda consapevolezza continuiamo a sostenere questi processi e le attività delle organizzazioni internazionali: non è, come qualcuno vorrebbe pretendere, un confronto tra illuse anime belle e realisti, bensì tra le ragioni della vita e le ragioni della morte, tra le ragioni della pace e quelle dello scontro". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando ad Hiroshima l'Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari.
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - "In occasione dell’8 marzo desidero rivolgere la mia riconoscenza e la mia gratitudine a tutte le donne. Da sempre, il loro ruolo e il loro contributo nella società risultano fondamentali per la crescita e lo sviluppo della Nazione. Molto è stato fatto in questi anni per ridurre le differenze culturali e salariali con gli uomini, per bandire una inaccettabile mentalità retrograda che seppur a fatica la nostra società sta finalmente debellando. Ciononostante, molto dobbiamo ancora fare per arrivare ad una vera parità di diritti". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
"Il rispetto delle donne, inoltre, non può e non deve mai -aggiunge- limitarsi a parole di circostanza durante una seppur importante ricorrenza, ma è fondamentale un quotidiano impegno di tutti: dalle istituzioni fino al singolo, passando per le scuole e le famiglie. Il mio deferente e commosso pensiero, infine, va alle tante, troppe donne rimaste vittime di femminicidi e alle loro famiglie che portano nel cuore il dolore di questa perdita".
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - "Oggi celebriamo la Giornata internazionale della donna, un momento di riflessione e di impegno per contrastare le tante disuguaglianze che ancora attraversano la nostra società e che penalizzano in modo particolare le donne, soprattutto nel mondo del lavoro. Le disparità salariali, le difficoltà di accesso ai ruoli di vertice e il mancato riconoscimento di diritti fondamentali, come quello all’autodeterminazione sul proprio corpo, rappresentano ostacoli per moltissime donne. Quelle donne che la prima presidente del Consiglio donna continua a ignorare". Lo afferma Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera.
“Il Partito democratico –aggiunge- è in prima linea con le proprie proposte che vanno in questa direzione: dal salario minimo per garantire un lavoro dignitoso e meno precario, all’aumento della disponibilità degli asili nido e di una sanità di qualità su tutto il territorio nazionale, fino all’introduzione dei congedi parentali paritari e obbligatori per entrambi i genitori. Sono interventi necessari per permettere alle donne di conciliare davvero i tempi di vita e di lavoro e migliorare la qualità della vita di tutti".
“Dobbiamo agire con determinazione -conclude Braga- per contrastare ogni forma di violenza di genere. Per questo, ci impegniamo a modificare la legge introducendo il principio del consenso come elemento fondamentale nel reato di violenza sessuale. È una battaglia di civiltà che non possiamo più rimandare. La giornata dell’8 marzo non è solo una celebrazione, ma un’occasione per rinnovare un impegno quotidiano. Il Partito democratico continuerà a lavorare dentro e fuori le istituzioni per una società più giusta, equa e libera da ogni discriminazione di genere”.
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - “L’8 marzo non è una ritualità da calendario, ma un giorno in cui dobbiamo fare il punto su come lavorare, senza sosta, per risolvere la questione femminile. Il Governo, proprio ieri, ha approvato un ddl che sancisce il femminicidio reato autonomo. Si tratta di un’innovazione normativa importante, per la dignità delle donne. Per noi si tratta di un valore universale, da applicare in tutte le dimensioni della vita. Dalla garanzia di sicurezza fino alla piena inclusione sociale, in condizioni di parità rispetto agli uomini. E anche alla piena possibilità di esprimersi. Per questo il nostro pensiero oggi va a quelle donne cui, sotto regimi autoritari, viene negato il diritto allo studio, il diritto di svolgere alcuni lavori o di poter sposare chi vogliono. La comunità internazionale non deve mai dimenticarsi di loro”. Così in una nota la deputata Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia.