Donald Trump, un uomo ricco che usa le donne come accessorio decorativo per feste, meeting, per fare vedere che lui vale. Un dejà vù. Devo averlo già sentito da qualche parte. Un ricco uomo che usa la ricchezza per ottenere dalle donne la bella presenza e l’illusione di una maschia virilità. Lui, uomo con il risvoltino e il ciuffo attaccaticcio in testa, e anche della faccenda dei capelli, la paura di invecchiare, devo averne sentito parlare da qualche parte. Le donne di bella presenza, di famiglia o anche no, che corredano il palcoscenico dal quale pronuncia frasi razziste e omofobe, perché Trump non è solo sessista. Se leggi quel che compone il suo copione trovi tutto in uno, una sorta di atteggiamento discriminatorio multiplo e in saldo. Venite, accattàtivillu, signori e signore.
E sono certa che ci sarà un bel mondo che racconterà della presunta zoccolaggine delle donne, quelle pronte a esibire la propria bellezza. Ma se le donne scelgono di usare quel trampolino per fare carriera e lo fanno consapevolmente, invece che essere vittime passive di sessismo, ne hanno pieno diritto. Immagino non siano le sole a usare accondiscendenza. Ci sono gli uomini che vogliono fare carriera che riescono a strisciare come vermi per una promozione, e a loro nessuno ha da dire nulla. Dunque ci sono donne, bellissime e intelligenti, che sfruttano il momento ma poi ci sono altre che a buon diritto raccontano di essere state oggetto di attenzioni non gradite. Senza fare la divisione tra donne perbene e donne per male, sia che si tratti di complimenti o di osservazioni sul proprio aspetto, che sia la misura di un termometro corporeo che fa cronaca della calura delle donne o che si tratti della dimostrazione orale della sua magnifica efficienza sessuale, il fatto è che sono valutazioni improprie, come è improprio il fatto di esibire donne perché belle, per acquistare punti, perché facilitino gli affari o per conquistare voti. E’ triste, è tamarro, è un cliché che accomuna il ricco miliardario al mafioso anni 50 in stile little Italy, al texano tutto petrolio e belle fighe o al cantante rap che mostra video con bellissime donne che mimano una fellatio. Si tratta pur sempre di uomini im-potenti che mostrano potenza esclusivamente con l’ausilio di corpi femminili.
Ancora adesso, evidentemente, c’è chi vota un uomo come Trump perché dimostra la sua piena virilità attorniandosi di donne bionde, alte e belle, come fossero trofei. E di trofeo in trofeo, egli mostra la sua appartenenza a un girone culturale che ci è perfettamente noto. Quello in cui si parla di valori della famiglia, di leggi contro l’aborto, e poi si espone la moltitudine di mogli presenti e passate, con relativi divorzi da contarsi uno a testa. Quello in cui si parla dell’oppressione delle donne dell’Islam e si celebra la presunta libertà che l’Occidente avrebbe conferito a tutte noi. Quello in cui si eleva la funzione femminile, così si dice, al ruolo della grande madre, per poi offenderla per i centimetri in più di un punto vita, e guai a mostrare cellulite, cicatrici e smagliature, o perché il biondo dei capelli non fa pendant con il fasullo ciuffo di Trump.
Non c’è vergogna nell’essere belle e mostrarsi dove e quando si vuole, a partecipare a sfilate e a festival di elezione delle Miss. Non c’è colpa nel desiderare di avere una vita un po’ più semplice, invece che cumulare precarietà su precarietà, e non c’è errore nemmeno nel desiderio di migliorare le proprie prospettive usando il proprio corpo per guadagnare, giacché che tu faccia la modella o la cameriera è sempre il corpo che userai per un dannatissimo stipendio. Quello che è vergognoso è il modo in cui si riempie un assoluto vuoto di contenuti con un contorno di belle ragazze che servono a un vecchio miliardario per ricordargli che non è ancora morto. Non so perché mi viene in mente il viagra, e immagino che ad accomunare vecchi uomini nonché potenti, ci sia la stessa voglia di mostrarsi al mondo in una perenne, dimostrabile, erezione.
Che dire: per una come me che non immagina che la qualità sia necessariamente rintracciabile in una donna, senza alcuna stima per la Clinton, con molto più rispetto per Sanders, resta tuttavia da ammettere che un maschilista come Trump non può essere affatto un buon Presidente. Al massimo può ancora fare il giudice di gara di Miss Universo, sempre che le partecipanti si lascino ancora baciare in bocca. Per il resto, dato che ad una intervista seguono decine di altre storie di donne offese con comportamenti inopportuni dall’aspirante presidente, immagino che altre ancora seguiranno. Mi metto comoda, sul divano, con un bel po’ di popcorn in mano. Che lo show abbia inizio. E, come si dice dalle mie parti: va’ lévati ‘stu ciuffo ridicolo rinanzi l’occhi, che cci fa’ cchiù fiùra.