“È assolutamente demenziale. Cioè, nel senso che è assurdo. Non puoi obbligare a vaccinare i bambini“. Giovedì 12 maggio, puntata di Virus su Rai2 con Nicola Porro. A intervenire è Red Ronnie che prosegue: “Hai detto – dice rivolgendosi al giornalista – che un bambino è morto per pertosse. Quanti bambini sono morti per dei vaccini o degli effetti collaterali? Quanti bambini sono morti? Si chiamano morti bianche. 1500 in un anno e dicono che, guarda caso, avvengono due e tre giorni dopo le vaccinazioni“. Per lui inutili. Il tetano, ad esempio, “lo vedi un bambino che lavora la terra?”. E continua: “Siamo alla follia totale secondo me. La prevenzione avviene col vaccino? E’ l’errore più grave, perché il nostro corpo prevenisce (cit.) automaticamente con le difese immunitarie“. Poi la domanda: “Come facciamo ad alzarle? Dovremmo spingere le mamme ad allattare i bambini. La prevenzione deve avvenire in modo naturale“. La più grande prevenzione “è con l’alimentazione. Io – sostiene – me ne sono accorto sul mio corpo essendo prima vegetariano e poi vegano dal 1990. E’ da allora che non mi ammalo e non prendo antibiotici“. Quindi “perché dobbiamo prevenire vaccinando quando ci sono tantissime particelle metalliche che sono anche dannose a scoppio ritardato?”.
Il medico Burioni: “Notizie false e pericolose” – Parole che hanno portato a un’interrogazione di due parlamentari Pd in Vigilanza Rai e suscitato l’indignazione del medico Roberto Burioni, anche lui ospite della trasmissione e direttore della Scuola di specializzazione in microbiologia e virologia e specialista in immunologia clinica e allergologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. In un post su facebook – visualizzato 5 milioni di volte – Burioni ha definito quanto dichiarato dal “DJ in lieve disuso, Red Ronnie” uno “sproloquio senza senso”, che ha mescolato “vaccini, terapia Stamina, morti bianche (?), l’inefficacia del vaccino contro il vaiolo (qualcuno gli ha detto che grazie al vaccino il vaiolo è sparito?), pericolosità del mercurio (che non c’è più nei vaccini) e concludendo con l’affermazione che uno stile di vita sano, insieme all’allattamento materno, PREVENISCE (sic) le malattie”. “Io – continua il medico – ho fatto quello che potevo: ma mi è stato concesso un tempo minimo e infine le mie affermazioni (vere) si sono trovate sullo stesso piano di quelle di questi tre signori, tutte false. Insomma, io che studio i vaccini da una vita ho avuto molto meno spazio di tre personaggi che – credetemi – non sanno né cosa sia un virus, né cosa sia un vaccino”.
Le affermazioni di Red Ronnie, per Burioni non devono essere tollerate “in generale, ed ancora meno debba essere tollerato in una televisione pubblica, che viene sostenuta dalle nostre tasse e dal canone. Non ritengo che si possano impunemente e volontariamente diffondere notizie non solo false, ma anche pericolose, in quanto potrebbero indurre nei genitori un comportamento che può mettere a rischio grave i figli loro e degli altri”. Il medico ha inoltre lanciato un appello al servizio pubblico: “E mi chiedo come il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, possa permettere che, mentre da un lato lei spende dei denari pubblici per migliorare la salute degli italiani promuovendo la prevenzione, dall’altro consente che con gli stessi soldi pubblici si diffondano notizie false che porteranno i genitori a fare scelte che metteranno a rischio la salute dei cittadini. (…) Questo non possiamo tollerarlo. Contro questo dobbiamo gridare forte, e alzare la voce”.
Alle polemiche aveva risposto anche Porro all’indomani della puntata: “Se Red Ronnie dice delle sciocchezze in diretta, noi abbiamo fatto parlare gli altri, mandato in onda servizi e fornito dati che mostravano, numeri alla mano, il contrario. Abbiamo aperto ricordando il caso della bambina morta di pertosse a un mese al Sant’Orsola, nell’autunno scorso. Una tragedia che ha reso concreto l’allarme lanciato dai report sui vaccini, che segnano cali di copertura ormai da anni. L’ultimo documento disponibile rivela che in Emilia Romagna per la prima volta le coperture dei bimbi di due anni delle vaccinazioni ‘obbligatorie’ antipolio, antidifterite, antitetano, antiepatite B sono scese al di sotto del 95%”. Infine il sondaggio ‘è giusto obbligare i bambini a fare i vaccini?’. L’80% delle risposte – concludeva – è stata favorevole”.
L’interrogazione in Vigilanza Rai: “Servizio pubblico rafforzi la collaborazione con centri sanitari specializzati” – Ma sul caso sono intervenuti anche i deputati del Pd Michele Anzaldi (segretario della Commissione di vigilanza Rai) e Donata Lenzi (componente della Commissione Affari sociali) in un’interrogazione parlamentare presentata alla Rai in Vigilanza. “La trasmissione ‘Virus’ – scrivono – ha permesso di far emergere la forte presa che opinioni prive di alcun fondamento scientifico hanno in alcuni settori della società, tanto da portare negli ultimi mesi a un calo senza precedenti della vaccinazione. Alla luce del dibattito che si è aperto e che dimostra la presenza di una profonda ignoranza su questi temi in alcune fasce della popolazione, in certi casi anche di istruzione medio-alta, la Rai chiarisca se sono previsti per il futuro spazi di informazione scientifica straordinaria dedicati al tema dei vaccini”. E ricordando l’appello di Burioni – in cui si sottolinea che “‘il drammatico calo di copertura vaccinale contro malattie pericolose e molto contagiose come il morbillo, oltre a mettere a rischio i bambini non vaccinati che possono ammalarsi, permette la circolazione del virus, fatto che può avere conseguenze catastrofiche per chi non si può vaccinare” – i firmatari dell’interrogazione richiedono “alla Rai di chiarire inoltre se non sia opportuno che il servizio pubblico rafforzi la collaborazione con i centri sanitari specializzati e con la comunità scientifica riconosciuta, nel prevedere nuovi spazi di informazione su questo ambito”.
Società
Virus, Red Ronnie: “Demenziale vaccinare i bambini”. Il medico: “Sproloquio intollerabile in tv pubblica”
Polemiche dopo l'intervento del dj alla trasmissione di Nicola Porro. Roberto Burioni del San Raffaele di Milano: "Informazioni false". I due deputati Pd Anzaldi e Lenzi presentano un'interrogazione in Vigilanza Rai. "La Rai chiarisca se sono previsti per il futuro spazi di informazione scientifica straordinaria dedicati al tema dei vaccini"
“È assolutamente demenziale. Cioè, nel senso che è assurdo. Non puoi obbligare a vaccinare i bambini“. Giovedì 12 maggio, puntata di Virus su Rai2 con Nicola Porro. A intervenire è Red Ronnie che prosegue: “Hai detto – dice rivolgendosi al giornalista – che un bambino è morto per pertosse. Quanti bambini sono morti per dei vaccini o degli effetti collaterali? Quanti bambini sono morti? Si chiamano morti bianche. 1500 in un anno e dicono che, guarda caso, avvengono due e tre giorni dopo le vaccinazioni“. Per lui inutili. Il tetano, ad esempio, “lo vedi un bambino che lavora la terra?”. E continua: “Siamo alla follia totale secondo me. La prevenzione avviene col vaccino? E’ l’errore più grave, perché il nostro corpo prevenisce (cit.) automaticamente con le difese immunitarie“. Poi la domanda: “Come facciamo ad alzarle? Dovremmo spingere le mamme ad allattare i bambini. La prevenzione deve avvenire in modo naturale“. La più grande prevenzione “è con l’alimentazione. Io – sostiene – me ne sono accorto sul mio corpo essendo prima vegetariano e poi vegano dal 1990. E’ da allora che non mi ammalo e non prendo antibiotici“. Quindi “perché dobbiamo prevenire vaccinando quando ci sono tantissime particelle metalliche che sono anche dannose a scoppio ritardato?”.
Il medico Burioni: “Notizie false e pericolose” – Parole che hanno portato a un’interrogazione di due parlamentari Pd in Vigilanza Rai e suscitato l’indignazione del medico Roberto Burioni, anche lui ospite della trasmissione e direttore della Scuola di specializzazione in microbiologia e virologia e specialista in immunologia clinica e allergologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. In un post su facebook – visualizzato 5 milioni di volte – Burioni ha definito quanto dichiarato dal “DJ in lieve disuso, Red Ronnie” uno “sproloquio senza senso”, che ha mescolato “vaccini, terapia Stamina, morti bianche (?), l’inefficacia del vaccino contro il vaiolo (qualcuno gli ha detto che grazie al vaccino il vaiolo è sparito?), pericolosità del mercurio (che non c’è più nei vaccini) e concludendo con l’affermazione che uno stile di vita sano, insieme all’allattamento materno, PREVENISCE (sic) le malattie”. “Io – continua il medico – ho fatto quello che potevo: ma mi è stato concesso un tempo minimo e infine le mie affermazioni (vere) si sono trovate sullo stesso piano di quelle di questi tre signori, tutte false. Insomma, io che studio i vaccini da una vita ho avuto molto meno spazio di tre personaggi che – credetemi – non sanno né cosa sia un virus, né cosa sia un vaccino”.
Le affermazioni di Red Ronnie, per Burioni non devono essere tollerate “in generale, ed ancora meno debba essere tollerato in una televisione pubblica, che viene sostenuta dalle nostre tasse e dal canone. Non ritengo che si possano impunemente e volontariamente diffondere notizie non solo false, ma anche pericolose, in quanto potrebbero indurre nei genitori un comportamento che può mettere a rischio grave i figli loro e degli altri”. Il medico ha inoltre lanciato un appello al servizio pubblico: “E mi chiedo come il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, possa permettere che, mentre da un lato lei spende dei denari pubblici per migliorare la salute degli italiani promuovendo la prevenzione, dall’altro consente che con gli stessi soldi pubblici si diffondano notizie false che porteranno i genitori a fare scelte che metteranno a rischio la salute dei cittadini. (…) Questo non possiamo tollerarlo. Contro questo dobbiamo gridare forte, e alzare la voce”.
Alle polemiche aveva risposto anche Porro all’indomani della puntata: “Se Red Ronnie dice delle sciocchezze in diretta, noi abbiamo fatto parlare gli altri, mandato in onda servizi e fornito dati che mostravano, numeri alla mano, il contrario. Abbiamo aperto ricordando il caso della bambina morta di pertosse a un mese al Sant’Orsola, nell’autunno scorso. Una tragedia che ha reso concreto l’allarme lanciato dai report sui vaccini, che segnano cali di copertura ormai da anni. L’ultimo documento disponibile rivela che in Emilia Romagna per la prima volta le coperture dei bimbi di due anni delle vaccinazioni ‘obbligatorie’ antipolio, antidifterite, antitetano, antiepatite B sono scese al di sotto del 95%”. Infine il sondaggio ‘è giusto obbligare i bambini a fare i vaccini?’. L’80% delle risposte – concludeva – è stata favorevole”.
L’interrogazione in Vigilanza Rai: “Servizio pubblico rafforzi la collaborazione con centri sanitari specializzati” – Ma sul caso sono intervenuti anche i deputati del Pd Michele Anzaldi (segretario della Commissione di vigilanza Rai) e Donata Lenzi (componente della Commissione Affari sociali) in un’interrogazione parlamentare presentata alla Rai in Vigilanza. “La trasmissione ‘Virus’ – scrivono – ha permesso di far emergere la forte presa che opinioni prive di alcun fondamento scientifico hanno in alcuni settori della società, tanto da portare negli ultimi mesi a un calo senza precedenti della vaccinazione. Alla luce del dibattito che si è aperto e che dimostra la presenza di una profonda ignoranza su questi temi in alcune fasce della popolazione, in certi casi anche di istruzione medio-alta, la Rai chiarisca se sono previsti per il futuro spazi di informazione scientifica straordinaria dedicati al tema dei vaccini”. E ricordando l’appello di Burioni – in cui si sottolinea che “‘il drammatico calo di copertura vaccinale contro malattie pericolose e molto contagiose come il morbillo, oltre a mettere a rischio i bambini non vaccinati che possono ammalarsi, permette la circolazione del virus, fatto che può avere conseguenze catastrofiche per chi non si può vaccinare” – i firmatari dell’interrogazione richiedono “alla Rai di chiarire inoltre se non sia opportuno che il servizio pubblico rafforzi la collaborazione con i centri sanitari specializzati e con la comunità scientifica riconosciuta, nel prevedere nuovi spazi di informazione su questo ambito”.
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Napoli, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - In una Campania in crescita, ma ancora segnata dal fenomeno della fuga di talenti, il legame tra formazione universitaria e sviluppo economico diventa cruciale. Se ne è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriale Napoli, durante l’evento 'Muoversi nelle professioni e sul territorio', promosso dalla Luiss e dedicato alle lauree magistrali dell’Ateneo.
“La Luiss lavora in prima linea per costruire corsi di laurea magistrale strettamente legati alle necessità del mercato del lavoro. Pur avendo sede a Roma, dedichiamo particolare attenzione alla Campania, seconda regione di provenienza dei nostri studenti e territorio ricco di opportunità nei settori chiave come turismo, agroalimentare e aerospazio. Il nostro obiettivo è collaborare con le imprese campane affinché i nostri studenti possano realizzarsi professionalmente all’interno di esse, raggiungendo posizioni apicali”, ha spiegato Enzo Peruffo, Dean della Graduate School Luiss e responsabile dello sviluppo dei percorsi magistrali dell’Ateneo.
Durante l’incontro sono state illustrate anche le caratteristiche dell’offerta formativa Luiss: “E' importante farsi guidare dalle proprie passioni e dai propri interessi, ma anche essere pronti a sviluppare nuove competenze trasversali, saper dialogare con l’intelligenza artificiale con solide competenze verticali e lavorare sulle life skills, le cosiddette competenze della vita. Solo così si potranno affrontare le trasformazioni attuali e future. Per noi è fondamentale interagire con tutte le realtà del territorio, da cui traiamo spunto per disegnare un’offerta formativa sempre più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è formare studenti altamente preparati, motivati e appassionati, in grado non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma di costruire percorsi di carriera soddisfacenti e di successo”.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Procederemo a tutelare la reputazione e l’onorabilità dello studio legale Giarda nelle opportune sedi competenti, come, del resto, già avvenuto in passato nei confronti dello stesso avvocato Massimo Lovati, confidando che questa vicenda possa finalmente trovare la giusta definizione, da tempo auspicata anche dal fondatore dello studio". Gli avvocati Fabio ed Enrico Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, replicano così alle affermazioni del difensore di Andrea Sempio, nuovamente indagato per il delitto di Garlasco, che ha sostenuto che "l'indagine del 2017 è stata frutto di una macchinazione".
Dichiarazioni ritenute dai fratelli Giarda "del tutto gratuite e gravemente lesive. L'avvocato Lovati evidentemente dimentica che la denuncia a suo tempo presentata nel 2017 da Andrea Sempio nei confronti dello studio legale Giarda e degli investigatori incaricati è stata archiviata nel 2020 dal gip di Milano, che nella sua ordinanza ha certificato l’assoluta correttezza dell’attività di raccolta e successiva estrazione dai reperti".
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Quella di oggi, per il governatore Francesco Rocca, è “una bella giornata, che ci ricorda da un lato quanto è bello vivere e rappresentare questa regione, ma soprattutto l’importanza di essere accompagnati in questo viaggio e in questo anno particolare, che è un’occasione che non possiamo perdere, fra Giubileo e l’Expo di Osaka. Sono grato al Niaf per la capacità di custodire l’elemento valoriale con la necessità di andare oltre ai confini. Questa è la conseguenza naturale di valori che non si è mai persa: la comunità italoamericana non deve perdere le sue radici, la consapevolezza, e l’orgoglio di essere italiani”.
“I 20 milioni di italoamericani sono i migliori ambasciatori dell’Italia nel mondo - afferma il presidente Niaf Robert Allegrini - e nel nostro 50mo anniversario non potevamo che scegliere il Lazio: abbiamo voluto condividere l’occasione con la regione che ospita la capitale d’Italia, non potevamo fare altrimenti, per dimostrare che il Lazio non è solo il Colosseo e la Fontana di Trevi ma che è una Regione che guarda al futuro”. Un legame quello con il Lazio che si fa anche con il cibo ma non solo. Un piatto su tutti: le Fettuccine alla Alfredo: “Poter portare a Washington Mario Mozzetti del ristorante Alfredo alla Scrofa, uno dei più grandi ambasciatori del Lazio negli Stati Uniti e di avere l'opportunità qua a Roma di andare al ristorante dove è nato questo piatto iconico per me è un motivo di grande soddisfazione”. Per Mario Mozzetti, “è un vero sogno andare alla convention Niaf di Washington e portare le fettuccine alla Alfredo. Portare questo piatto è un orgoglio anche a livello storico: portare Alfredo alla Scrofa negli Stati Uniti significa raccontare la storia che collega idealmente, ma non solo, l’Italia e gli Stati Uniti”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Lazio è “Regione d’Onore Niaf 2025”. Un evento che ricade nel 50mo anniversario della National Italian American foundation, la più grande associazione di italoamericani. Lo slogan è chiaro: “All you need is Lazio”, fra sapori autentici, la storia incisa nella pietra, meraviglie naturali, benessere e relax, arte e artigianato, la magia del cinema, innovazione e aerospazio, eccellenza accademica e un patrimonio culturale unico. “È un grande riconoscimento - afferma Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio - in cui saremo protagonisti a 360 gradi. Saranno coinvolte 20 startup e pmi innovative oltre a 18 grandi imprese che saranno attori protagonisti. Non è solo un grande evento ma è una vera missione di sistema. Ma non ci saranno solo le imprese: saranno coinvolte anche università e centri di ricerca. Startup. Gli obiettivi, netti e chiari - prosegue Angelilli - sono un piano di networking per una forte connessione con le imprese. L’altra sfida è l’ attrazione degli investimenti”. Per Amedeo Teti, capo Dipartimento per il Mercato del Mimit, “la Regione Lazio merita questa posizione di Regione d’onore. Il Lazio è da sempre attrattore di grandi investimenti. Secondo il Financial Times poi solo nel 2024 l’Italia ha attratto 35,5 miliardi di investimenti e ha creato 36mila posti di lavoro”.