Il cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica a cui fanno capo oltre 5mila appartamenti nella Capitale, è indagato dalla procura di Savona per le irregolarità amministrative che hanno causato un buco da milioni di euro nel bilancio dell’istituto di sostentamento del clero della diocesi ligure. Lo scrive Il Secolo XIX, secondo cui l’ex vescovo di Savona e Noli è accusato di concorso in malversazione perché secondo i pm ha avallato la strategia dell’ex presidente dell’istituto Pietro Tartarotti e del suo vice Gianmichele Baldi, che avrebbero trasformato l’istituto in una specie di “agenzia immobiliare” dedita a investimenti rischiosi. Che hanno affossato i conti dell’ente savonese, commissariato dal giugno 2014. “Confido nell’operato della magistratura italiana. Attendo fiducioso l’evolversi della vicenda”, ha dichiarato il cardinale Calcagno. Il porporato si è definito sereno affermando di avere appreso dalla stampa di essere indagato. Dalla Santa Sede negano qualsiasi collegamento fra la condotta di Calcagno oggetto delle indagini e la sua attività in Vaticano: “Le operazioni sotto esame – precisano da Oltretevere – si riferiscono principalmente ad un periodo successivo al 2007, anno in cui il cardinale lasciò l’ufficio di vescovo di Savona”.

La vicenda che coinvolge il prelato, membro della commissione di vigilanza dello Ior fino a quando nel gennaio 2014 Papa Francesco ha deciso l’estromissione sua e del cardinale Tarcisio Bertone che ne era presidente, è stata scoperchiata secondo il quotidiano ligure da una verifica sui bilanci del 2009 fatta dai nuovi vertici dell’istituto. Ne è emerso che dal 2004 l’organismo che doveva assicurare il sostentamento dei sacerdoti ha acquisito partecipazioni in alcune aziende che investivano nell’immobiliare. Dalla Punta dell’Olmo alla Boletus. Alla prima faceva capo il complesso delle ex Colonie Bergamasche di Celle Ligure, struttura che avrebbe dovuto essere trasformata in un complesso residenziale con hotel di lusso. Poi è stata la volta dell’ex asilo Balbi di Albissola, trasformato in appartamenti e box. Altre perdite, altri buchi per il bilancio dell’istituto.

Le persone indagate sono quattro: oltre a Calcagno, riporta Il Secolo, il sostituto procuratore della Repubblica ha iscritto nel registro Tartarotti, Baldi, da sempre molto vicino alla chiesa locale, e il figlio Gianmarco.

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