Alla fine vince sempre lui, su tutta la linea. Nonostante la stagione da dimenticare alla guida del Chelsea, José Mourinho trova di nuovo casa e detta le condizioni. Lo Special One, come si definì ormai dieci anni fa, guiderà il Manchester United e potrà spendere sul mercato circa 200 milioni. Un tesoro. Il suo, intanto, lo ha già intascato: contratto faraonico le cui cifre non sono ancora definite ma dovrebbero ballare tra i 10 e i 15 milioni di sterline all’anno. Così i Red Devils rispondono all’ennesima annata da dimenticare, nonostante gli oltre 300 milioni investiti per gli acquisti nelle ultime due stagioni. E con il ben servito a Louis Van Gaal, ripartono da Mourinho. Che non poteva proprio perdersi la Premier League al via ad agosto. Perché sarà un campionato nel quale a prendersi la scena saranno innanzitutto gli allenatori.
Da pop-corn la disfida tutta interna a Manchester con Pep Guardiola, pronto a sedersi sulla panchina del City. Ma anche guardando altrove la lista dei big è lunga e dialetticamente calda. Jurgen Klopp guiderà ancora il Liverpool, dopo gli Europei Antonio Conte inizierà la sua avventura con il Chelsea, Mauricio Pochettino tenterà un nuovo assalto con il Tottenham e Arsene Wenger con l’Arsenal. E poi, beh, c’è sempre quel “settantenne che ha vinto giusto due, tre coppe”, Claudio Ranieri, che questa volta stringerà la mano a Mourinho da campione d’Inghilterra dopo essere stato l’artefice del suo esonero lo scorso dicembre.
Più che un campionato di calcio, la Premier rischia d’essere una perenne corrida verbale con Mourinho a far da piromane, appiccando incendi qua e là. Su un livello più alto e raffinato dei “monaci tibetani” di interista memoria o delle accuse senza quartiere al Barcellona “potente” mentre sedeva sulla panchina politicamente più influente al mondo, quella del Real Madrid. Sicuramente troverà il modo di rispondere a Eric Cantona: “Amo Mou, ma non è l’uomo giusto per lo United. I tifosi non amano il suo tipo di calcio, non credo si divertiranno. Sarebbe stato meglio ingaggiare Guardiola”, è stato il benvenuto della leggenda francese dalle colonne del Guardian.
Intanto ha vinto José, che raccoglie i frutti del credito guadagnato in virtù dei trionfi tra Portogallo, Italia, Spagna e due volte in Inghilterra. Anche se l’ultima stagione ai Blues è stata davvero da dimenticare. Tra scelte sbagliate alla casella partenze e le difficoltà dei suoi fedelissimi e inamovibili Hazard, Fabregas e Diego Costa. Alla fine i rapporti con lo spogliatoio, più volte aspramente criticato dallo Special One, si solo logorati, il Chelsea è precipitato fino alla 16esima posizione in classifica raccogliendo appena 4 vittorie e 3 pareggi nelle prime 16 giornate. Allo United hanno già dimenticato tutto. Mourinho in sella, come e dove voleva. Alla fine, vince sempre lui.