“Questa azienda tutela e promuove il valore delle risorse umane allo scopo di migliorare e accrescere il patrimonio e la competitività delle competenze possedute da ciascun collaboratore. […] È assicurato il coinvolgimento dei collaboratori nello svolgimento del lavoro, anche prevedendo momenti di partecipazione a discussioni e decisioni funzionali alla realizzazione degli obiettivi aziendali.”
Queste righe provengono dal codice etico di Enel e, affiancate alle recenti dichiarazioni del suo Ad Francesco Starace, assolutizzano in modo esemplare la totale ipocrisia e inutilità di tutta quell’informativa aziendale che, sotto il nome di “Responsabilità Sociale d’Impresa”, comprende i bilanci di sostenibilità, i bilanci di missione, le carte d’integrità, le carte dei valori e tutta quell’attività di disclosure gestionale di cui le imprese fanno sfoggio per camuffare le pratiche, molto spesso vergognose, che invece adottano nella quotidianità. Pratiche gestionali che, per chi tendesse a scordarselo, non sono mai orientate alla tutela del capitale sociale nelle sue molteplici forme (umano, ambientale, relazionale), ma sono esclusivamente finalizzate a “tutelare” la bottom-line del proprio conto economico: l’utile netto d’esercizio.
Quando avevo anch’io il mio bel posto fisso salariato, caro Francesco, lavoravo in staff al board di un gruppo aziendale piuttosto grande. Negli anni, mi sono quindi interfacciato con persone che viaggiavano sulla tua lunghezza d’onda. Questo, solo per dirti che conosco il genere. Conosco i criteri che intimamente vi muovono. So di che pasta siete fatti. E conoscere questa pasta, averla per anni manipolata, gestita, lusingata, in qualche modo sedotta, è una prerogativa di cui non so più se vantarmi o vergognarmi. Un mattina del 2014 – come qualcuno sa – l’ho ripudiata, decidendo di punto in bianco di non ripresentarmi in ufficio, assumendomi i rischi di questo voltafaccia e cominciando a lavorare per la divulgazione di una prospettiva diversa, esattamente agli antipodi. Ma oggi, a distanza di un paio d’anni, e vedendo come quella mia scelta abbia puntualmente anticipato la progressiva e irreversibile degenerazione del mercato del lavoro e delle sue condizioni, posso dire di andarne fiero.
Quando scopro, interrogando i database online di Oecd, che nel nuovo millennio l’incremento medio annuo del consumo di psicofarmaci nelle economie cosiddette “sviluppate” è stato del +5,8% (+6,7% medio annuo in Italia e +7,4% in Germania), e che tale dinamica è visibilmente correlata all’incremento medio annuo del Pil, mi rendo definitivamente conto che è stato scavato un gigantesco fosso. Come argomento nel mio ultimo libro scritto insieme a Paolo Ermani, da un lato c’è chi, astutamente manipolato da giocolieri come voi e pagandone a caro prezzo le conseguenze, conserva una fede incrollabile nelle prescrizioni post-illuministiche del libero mercato; dall’altro lato c’è invece chi, contro tutto e contro tutti, sta attivamente impegnandosi per provare a tracciare una rotta diversa.
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Per tutto questo ti sono sinceramente grato, Francesco. Ti sono riconoscente, perché la tua intervista alla Luiss, nella sua imperiosa ingenuità, ha certificato l’esistenza dell’abisso che vi separa dalle persone comuni. Già il fatto di essere arrivato a quei livelli dimostra ai miei occhi la preoccupante assenza dei valori umani funzionali ad una vita in armonia con gli altri: per occupare un qualsiasi ruolo di coordinamento, non necessariamente di vertice, sono infatti previste attitudini professionali che si sbarazzino di molte sensibilità relazionali, per sostituirle con l’imperativo categorico della produttività. La gestione delle risorse va infatti sempre ottimizzata per ottenerne il massimo ritorno possibile (a maggior ragione in questa fase storica contraddistinta da rendimenti marginali decrescenti).
Che si tratti di risorse materiali od umane, poco importa: su di esse si riverserà comunque la schizofrenia manageriale dei vertici aziendali che, sebbene addolcita dagli zuccherini dei sistemi incentivanti, è esclusivamente e dogmaticamente orientata al profitto. Mai a un autentico benessere. Se poi queste attitudini dovessero configgere con l’immagine che della propria azienda si dà all’esterno, ecco appunto venirvi in soccorso l’informativa di cui dicevo prima. Il green-washing serve esattamente a questo: a tingere di verde-speranza ciò che molto spesso è rosso-sangue. Salvo, naturalmente, provvidenziali bucce di banana come quella su cui sei scivolato tu. Caro Francesco, tu nel 2015 hai avuto una remunerazione di 2.752.000 euro ed io, in base alla (sub)cultura oggi dominante, dovrei invidiarti. Venerdì mattina, dopo averti ascoltato sul web, mi è venuta voglia di farmi un giretto in bici di una ventina di chilometri con mia figlia. E… l’ho fatto. La sai una cosa? Sei tu che devi invidiare me.
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Andrea Strozzi
Fondatore di LLHT.org, bioeconomista e scrittore
Economia & Lobby - 29 Maggio 2016
Enel: caro Francesco Starace, hai dimostrato quanto sei distante dalle persone comuni
“Questa azienda tutela e promuove il valore delle risorse umane allo scopo di migliorare e accrescere il patrimonio e la competitività delle competenze possedute da ciascun collaboratore. […] È assicurato il coinvolgimento dei collaboratori nello svolgimento del lavoro, anche prevedendo momenti di partecipazione a discussioni e decisioni funzionali alla realizzazione degli obiettivi aziendali.”
Queste righe provengono dal codice etico di Enel e, affiancate alle recenti dichiarazioni del suo Ad Francesco Starace, assolutizzano in modo esemplare la totale ipocrisia e inutilità di tutta quell’informativa aziendale che, sotto il nome di “Responsabilità Sociale d’Impresa”, comprende i bilanci di sostenibilità, i bilanci di missione, le carte d’integrità, le carte dei valori e tutta quell’attività di disclosure gestionale di cui le imprese fanno sfoggio per camuffare le pratiche, molto spesso vergognose, che invece adottano nella quotidianità. Pratiche gestionali che, per chi tendesse a scordarselo, non sono mai orientate alla tutela del capitale sociale nelle sue molteplici forme (umano, ambientale, relazionale), ma sono esclusivamente finalizzate a “tutelare” la bottom-line del proprio conto economico: l’utile netto d’esercizio.
Quando avevo anch’io il mio bel posto fisso salariato, caro Francesco, lavoravo in staff al board di un gruppo aziendale piuttosto grande. Negli anni, mi sono quindi interfacciato con persone che viaggiavano sulla tua lunghezza d’onda. Questo, solo per dirti che conosco il genere. Conosco i criteri che intimamente vi muovono. So di che pasta siete fatti. E conoscere questa pasta, averla per anni manipolata, gestita, lusingata, in qualche modo sedotta, è una prerogativa di cui non so più se vantarmi o vergognarmi. Un mattina del 2014 – come qualcuno sa – l’ho ripudiata, decidendo di punto in bianco di non ripresentarmi in ufficio, assumendomi i rischi di questo voltafaccia e cominciando a lavorare per la divulgazione di una prospettiva diversa, esattamente agli antipodi. Ma oggi, a distanza di un paio d’anni, e vedendo come quella mia scelta abbia puntualmente anticipato la progressiva e irreversibile degenerazione del mercato del lavoro e delle sue condizioni, posso dire di andarne fiero.
Quando scopro, interrogando i database online di Oecd, che nel nuovo millennio l’incremento medio annuo del consumo di psicofarmaci nelle economie cosiddette “sviluppate” è stato del +5,8% (+6,7% medio annuo in Italia e +7,4% in Germania), e che tale dinamica è visibilmente correlata all’incremento medio annuo del Pil, mi rendo definitivamente conto che è stato scavato un gigantesco fosso. Come argomento nel mio ultimo libro scritto insieme a Paolo Ermani, da un lato c’è chi, astutamente manipolato da giocolieri come voi e pagandone a caro prezzo le conseguenze, conserva una fede incrollabile nelle prescrizioni post-illuministiche del libero mercato; dall’altro lato c’è invece chi, contro tutto e contro tutti, sta attivamente impegnandosi per provare a tracciare una rotta diversa.
Per tutto questo ti sono sinceramente grato, Francesco. Ti sono riconoscente, perché la tua intervista alla Luiss, nella sua imperiosa ingenuità, ha certificato l’esistenza dell’abisso che vi separa dalle persone comuni. Già il fatto di essere arrivato a quei livelli dimostra ai miei occhi la preoccupante assenza dei valori umani funzionali ad una vita in armonia con gli altri: per occupare un qualsiasi ruolo di coordinamento, non necessariamente di vertice, sono infatti previste attitudini professionali che si sbarazzino di molte sensibilità relazionali, per sostituirle con l’imperativo categorico della produttività. La gestione delle risorse va infatti sempre ottimizzata per ottenerne il massimo ritorno possibile (a maggior ragione in questa fase storica contraddistinta da rendimenti marginali decrescenti).
Che si tratti di risorse materiali od umane, poco importa: su di esse si riverserà comunque la schizofrenia manageriale dei vertici aziendali che, sebbene addolcita dagli zuccherini dei sistemi incentivanti, è esclusivamente e dogmaticamente orientata al profitto. Mai a un autentico benessere. Se poi queste attitudini dovessero configgere con l’immagine che della propria azienda si dà all’esterno, ecco appunto venirvi in soccorso l’informativa di cui dicevo prima. Il green-washing serve esattamente a questo: a tingere di verde-speranza ciò che molto spesso è rosso-sangue. Salvo, naturalmente, provvidenziali bucce di banana come quella su cui sei scivolato tu. Caro Francesco, tu nel 2015 hai avuto una remunerazione di 2.752.000 euro ed io, in base alla (sub)cultura oggi dominante, dovrei invidiarti. Venerdì mattina, dopo averti ascoltato sul web, mi è venuta voglia di farmi un giretto in bici di una ventina di chilometri con mia figlia. E… l’ho fatto. La sai una cosa? Sei tu che devi invidiare me.
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Kiev, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - La Russia ha lanciato 267 droni contro l’Ucraina nella notte tra sabato e domenica, “un record” dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, ha dichiarato l’aeronautica ucraina, alla vigilia del terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala. "Sono stati avvistati nel cielo ucraino 267 droni nemici, il record per un singolo attacco" dall'inizio dell'invasione, ha scritto su Facebook il portavoce dell'aeronautica ucraina Yuri Ignat, secondo cui 138 sono stati intercettati dalla difesa aerea e altri 119 sono stati "persi" senza causare danni.
In un comunicato separato pubblicato su Telegram, l'esercito ha riferito che diverse regioni, tra cui Kiev, sono state "colpite", senza fornire ulteriori dettagli. Un attacco missilistico russo ha ucciso un uomo e ne ha feriti cinque a Kryvyi Rig, città natale del presidente ucraino Volodynyr Zelensky nell'Ucraina centrale, hanno reso noto le autorità regionali.
Beirut, 23 feb. (Adnkronos/Afp) - I media statali libanesi hanno riferito di attacchi israeliani in Libano, a circa 10 chilometri dal confine meridionale, mentre i fedeli si riunivano a Beirut per il grande funerale del leader di Hezbollah assassinato, Hassan Nasrallah. "Aerei nemici hanno lanciato due raid contro la zona tra Qleileh e Sammaaiyah, nel distretto di Tiro", ha affermato l'agenzia di stampa nazionale ufficiale.
Tel Aviv, 23 feb. (Adnkronos) - Le Idf confermano di aver effettuato attacchi aerei nel Libano meridionale. Uno degli obiettivi era un sito militare di Hezbollah contenente lanciarazzi e altre armi, dove l'esercito afferma di aver individuato attività da parte del gruppo terroristico.
Secondo l'esercito, l'attività di Hezbollah nel sito costituisce una "violazione degli accordi tra Israele e Libano". Inoltre, le Idf affermano di aver colpito diversi altri lanciarazzi di Hezbollah nel Libano meridionale, "che rappresentavano una minaccia per i civili israeliani".
Berlino, 23 feb. (Adnkronos) - Urne aperte in tutte la Germania per le politiche. Quasi 60 milioni di persone voteranno oggi fino alle 18 per scegliere un governo che dovrà fare i conti con il crollo dell'alleanza transatlantica sotto Donald Trump e con le nuove minacce alla sicurezza europea, proprio mentre il modello economico del Paese sta entrando in crisi. Secondo gli ultimi sondaggi, sarà il capo dell'opposizione conservatrice (Cdu/Csu) Friedrich Merz il nuovo cancelliere: dovrebbe vincere con il 29,5% di voti favorevoli. "Le grandi aspettative rispecchiano le grandi sfide che dovrà affrontare fin dal primo giorno del suo probabile mandato di cancelliere", ha affermato il settimanale tedesco Der Spiegel. "Una Russia aggressiva, un'America ostile e un'Europa che si sta allontanando: Merz potrebbe essere messo alla prova più duramente di qualsiasi cancelliere della repubblica del dopoguerra".
Merz ha recentemente ammesso che l'effettivo abbandono da parte di Trump delle promesse di difesa europee e l'aggressivo sostegno del suo vicepresidente JD Vance all'estrema destra Alternative für Deutschland (AfD) annunciavano "cambiamenti tettonici nei centri di potere politico ed economico del mondo". La Germania, ha detto, non ne sarebbe uscita indenne. L'indebolimento della Nato da parte di Trump e il tradimento dell'Ucraina sono "un pugno straziante allo stomaco", ha affermato Ursula Münch, direttrice del think tank dell'Accademia per l'educazione politica in Baviera, in particolare per l'Unione cristiano-democratica (Cdu) di Merz, che ha "solidarietà e amicizia con gli Stati Uniti nel profondo del suo Dna". "La sfida più grande per la Germania sarà quella di mettere insieme una dimostrazione di forza unita da parte dell'Ue e del Regno Unito".
Secondo i sondaggi, i socialdemocratici del cancellieri Olaf Scholz, si attestano al 15% dei consensi, 10 puntiin meno delle preferenze ricevute 4 anni fa, mentre l'Afd si attesta al 21%, oltre il doppio (era al 10,3%) rispetto al 2021.
Londra, 23 feb. (Adnkronos) - Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che domani annuncerà un nuovo importante pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo riporta ITV News. "Domani ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dall'inizio del conflitto, per indebolire la sua macchina militare e ridurre le entrate con cui si sta accendendo il fuoco della distruzione in Ucraina", ha affermato il ministro, aggiungendo che Londra "lavorerà con i partner americani ed europei per raggiungere una pace giusta e sostenibile", riconoscendo chiaramente l'Ucraina dev'essere coinvolta".
E' "un momento critico nella storia dell'Ucraina, della Gran Bretagna e dell'intera Europa" - ha detto ancora - Il sostegno all'Ucraina dovrebbe essere "raddoppiato" e si dovrebbe ricercare "la pace attraverso la forza". "Sul campo di battaglia, Londra resta impegnata a fornire un supporto militare di 3 miliardi di sterline all'anno per mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile e siamo pronti a contribuire con truppe britanniche alle forze di mantenimento della pace, se necessario".
(Adnkronos) - “La notte è trascorsa tranquilla, il Papa ha riposato”. Lo fa sapere oggi 23 febbraio il Vaticano aggiornando sulle condizioni di Papa Francesco ricoverato al Gemelli da venerdì della scorsa settimana.
Ieri sera l’ultimo bollettino diramato dalla Santa Sede sulle condizioni di salute di Bergoglio avevano restituito una situazione in aggravamento con una serie di criticità che i bollettini precedenti non avevano mai evidenziato. Nel dettaglio ieri il bollettino ha riferito che le “condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato" dall’équipe medica che lo ha in cura, “il Papa non è fuori pericolo”.
Ieri mattina, si spiegava, “Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoriaasmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Per Francesco è scattata una maratona di preghiere nelle chiese di tutto il mondo.
Kiev, 23 feb. (Adnkronos) - La Russia ha lanciato un attacco missilistico sulla città di Kryvy Rih, nell'oblast' di Dnipropetrovsk, nella tarda serata di ieri, uccidendo una persona e ferendone altre cinque. Lo ha riferito Oleksandr Vilkul, capo dell'amministrazione militare della città dove è nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tra i feriti ricoverati in ospedale, una donna sarebbe in condizioni critiche.
L'attacco ha inflitto gravi danni alle infrastrutture civili della città, ha detto Vilkul. Dodici edifici residenziali, una struttura infrastrutturale, una casa di riposo e una chiesa hanno subito danni. L'attacco ha inoltre colpito edifici sociali e industriali, una stazione di servizio e numerosi veicoli.