Tutto cancellato. La pioggia manda in crisi il Roland Garros, già messo a dura prova dal maltempo in altre due giornate. L’organizzazione dello Slam ha deciso di cancellare i match in programma lunedì a causa degli acquazzoni che continuano a flagellare la capitale francese. Per il momento saltano tutti gli incontri nella parte alta del tabellone, sia uomini che donne, validi per gli ottavi di finale. Oltre ai recuperi dei match tra Aga Radwanska e Tsvetana Pironkova, già interrotto domenica sul 6-2 in favore della n. 2 al mondo e nuovamente sospeso in mattinata.
Non ci avevano neanche riprovato Simona Halep e Samantha Stosur, stoppate sul 5-3 per la romena. Niente da fare anche per gli incontri tra Venus Williams e Timea Bacsinszky e per sua sorella Serena contro Elena Svitolina. Così come è stato rinviato il match previsto sul centrale tra Novak Djokovic e lo spagnolo Roberto Bautista Agut. Dopo una prima sospensione in mattinata, con match riprogrammati a partire dalle 13, le condizioni meteo non sono affatto migliorate, costringendo l’organizzazione a cancellare la nona giornata dello Slam. Un problema serio per la direzione del torneo.
Il Roland Garros viene trasmesso in 224 Paesi e in caso di sospensioni, ombrelli aperti e chiusi, oppure cancellazione come quella odierna, i broadcaster che hanno acquistato i diritti hanno la possibilità di richiedere uno storno parziale del versato a causa degli inconvenienti creati nella programmazione. Il danno si ripercuote sull’organizzazione, comunque forte di un giro d’affari tutto “made in France” che si aggira attorno ai 300 milioni all’anno. E infatti gli investimenti per coprire almeno il campo centrale sarebbero possibili. Ma il direttore dello Slam, Guy Forget, ha già detto a ubitennis.com che il tetto sarà pronto per il 2020, nella migliore delle ipotesi. Mal che vada, ci penserà la corsa alle Olimpiadi 2024, per cui Parigi è in campo, a sveltire le pratiche.
In ogni caso i lavori si prevedono lunghi e dispendiosi (circa 350 milioni, quasi interamente investiti dalla Federtennis francese) a causa dei numerosi vincoli imposti dopo una battaglia che dura da anni con i “vicini di casa” del Roland Garros. Il campo sarà un’opera interrata, fino a 10 metri sotto il suolo, per evitare che il tetto superi l’altezza degli alberi del parco Bois de Boulogne, difeso a denti stretti dagli ambientalisti e dagli abitanti del XVI arrondissement. Alla faccia dell’ocra più prestigiosa al mondo, degli enormi utili dell’organizzazione e della ‘grandeur’ garantita alla capitale dal ‘re’ dei tornei sulla terra rossa. Fermato nel 2016 e chissà per quanto ancora dalla mancanza di un tetto.