Avevano circonciso il figlio di solo un mese in casa e gli avevano somministrato una supposta di paracetamolo da 250 mg: troppi, secondo gli investigatori, per essere sopportati da un neonato. Febbre alta, arrivo in ospedale già in arresto cardiocircolatorio, inutili i tentativi di rianimazione. Per il neonato, figlio di una coppia di ghanesi, non c’è stato nulla da fare. Il 30 maggio era stata denunciata per omicidio colposo la madre, 35enne che da 5 anni vive in Italia con lo status di rifugiata. Di oggi la notizia che anche al padre, 33 anni, irregolare, è stato contestato il concorso in esercizio abusivo della professione medica, di cui è accusata anche la donna: la madre ha detto agli inquirenti di aver somministrato al piccolo la supposta mentre il padre non c’era. I due genitori hanno però reso agli investigatori versioni discordanti sull’accaduto.
Il padre avrebbe agito in concorso con la moglie e con un medico abusivo ghanese che ha praticato l’intervento di circoncisione, non ancora identificato: il reato che si contesta ai 3 è aggravato dalla morte del piccolo. La tragedia si è consumata nello Spazio popolare Neruda, un ex istituto scolastico occupato da alcuni mesi da un centinaio di famiglie senza casa o sotto sfratto.