C’è un derby in famiglia, il primo nella storia degli Europei. E c’è più in generale un faccia a faccia tra un Paese dal quale partirono migliaia di persone e quello che le accolse. Svizzera–Albania è una delle tante partite con un sapore particolare in questo Euro 2016 che vede nello stesso gruppo Germania e Polonia, Austria e Ungheria. Elvetici e albanesi, però, la guerra non se la sono mai fatta. Fu tuttavia sempre per colpa di un conflitto che in tanti partirono da Tirana e dal Kosovo con direzione Berna e dintorni. Non a caso la comunità albanese è una delle più numerose della Svizzera, cresciuta a partire dal 1970. Il boom inizia nei primi anni ’90 quando il crollo del regime comunista spinse migliaia di persone dall’Albania verso le coste italiane e poi su, risalendo la Penisola. Fino ai 53mila profughi che raggiunsero la Svizzera durante la guerra in Kosovo.
Ecco quindi che Svizzera-Albania diventa un match particolare. Perché il ct Vladimir Petkovic, lui stesso di origini balcaniche, schiererà Xherdan Shaqiri, Valon Behrami, Blerim Dzemaili e Admir Mehmedi. Le loro radici sono le stesse, Kosovo o Macedonia, con genitori albanesi. Una storia simile a quella di Granit e Taulant Xhaka, nati a Basilea da genitori emigrati dal Paese delle Aquile. Solo che il primo, centrocampista dell’Arsenal, ha scelto la maglia della Svizzera; mentre Taulant giocherà con quella rossa dell’Albania. Fratelli contro, come i Boateng ai Mondiali del 2010 e del 2014 nei faccia a faccia tra Germania e Ghana.
Ma tra i convocati di De Biasi ci sono altri nove giocatori nati o cresciuti in Svizzera, quasi un’intera formazione. Da Amir Abrashi al frusinate Arlind Ajeti passando per Migjen Basha, Shkelzen Gashi, Frédéric Veseli, Naser Aliji, Burim Kukeli, Emir Lenjani fino all’ex laziale Lorik Cana. Tutti pronti a difendere i colori di Tirana, maglia con la quale hanno conquistato la storica partecipazione al termine di un girone segnato anche dal faccia a faccia con la Serbia. Non sarà un’altra partita semplicissima, soprattutto per i giocatori di origine albanese che hanno scelto la maglia rossocrociata. Svizzera e Albania si affrontarono anche durante le qualificazioni ai Mondiali: a Lucerna, in uno stadio riempito da 17mila persone – diecimila dei quali erano di origini albanesi – Shaqiri, Behrami e Granit Xhaka vennero fischiati a lungo per il loro rifiuto alla nazionale in favore di quella elvetica. Tutti si dicono orgogliosi delle loro origini, ma non vengono visti di buon occhio dagli albanesi. Con la politica a metterci lo zampino nel match di ritorno, quando il Partito nazionalista invitò i tre a non scendere in campo. Giocarono tutti. E per la cronaca la partita venne decisa da Shaqiri. Ma domani sarà un’altra Albania. E chissà chi tra Granit e Taulant esulterà al novantesimo. O forse in fondo entrambi, metà albanesi e metà svizzeri, saranno un po’ tristi e un po’ contenti.