Barack Obama è tornato a parlare alla nazione sulla strage di Orlando, città della Florida dove il 13 giugno Omar Mateen, iscritto nella lista nera dei simpatizzanti dell’Isis, ha ucciso 49 persone in un gay club: “Non vi sono indicazioni al momento che segnalano un complotto più vasto”, ha detto il presidente degli Stati Uniti, che si è rivolto alla comunità Lgbt:”Non siete soli. L’America, i suoi alleati, i suoi amici, sono con voi”, ha detto. “Io prego per voi”, ha aggiunto.
Il capo della Casa Bianca è tornato anche a invocare regole che rendano “più difficile l’accesso alle armi”: “Non possiamo prevenire ogni tragedia, ma ci sono possibili regole di senso comune compatibili con il secondo emendamento”, ha detto, ed è tornato a sottolineare: “Se non si può salire su un aereo, non si può acquistare un’arma”.
Rispondendo, quindi, in maniera dura a chi, come Donald Trump, lo critica per non voler utilizzare il termine “Islam radicale”, Obama ha detto:”Non c’è nessuna confusione su chi siano i nostri nemici” e l’utilizzo dell’espressione “non costituisce una strategia”.
Poi un diretto riferimento ai proclami del candidato repubblicano alla Casa Bianca: l’idea di impedire l’accesso agli Stati Uniti a tutti i musulmani “tradisce i valori su cui si fonda l’America”. Obama si è scagliato, senza mai nominarlo esplicitamente, contro Trump, e in particolare contro l’idea di associare la religione musulmana al terrorismo: “Abbiamo attraversato momenti in passato in cui abbiamo agito spinti dalla paura e poi ce ne siamo pentiti. Abbiamo visto nostro governo trattare ingiustamente i nostri cittadini ed è stata una vergogna quella parte della nostra storia”, ha affermato Obama.
“Questo è un Paese fondato sulle libertà fondamentali, fra cui la religione. Non abbiamo test di religione qui e il nostro ‘bill of rights‘ lo dice molto chiaramente: se abbandoniamo quei valori non solo renderemo solo molto più semplice la radicalizzazione per le persone di tutto il mondo, ma tradiremo i valori che vogliamo proteggere e i terroristi a quel punto avrebbero vinto”, ha proseguito. “Non possiamo permettere che questo accada, io non lo permetterò”, ha concluso Obama.
Anche la candidata democratica in corsa per la Casa Bianca, Hillary Clinton, è tornata a puntare il dito contro Trump, definendo “vergognose” le parole che il tycoon ha pronunciato su Obama dopo la strage di Orlando lasciando intendere che il presidente è “dalla parte dei terroristi”. Sono parole, ha sottolineato Hillary durante un evento elettorale, “che vanno ben oltre qualsiasi cosa che possa dire chiunque sia candidato per la presidenza degli Stati Uniti”.