Il video, ripreso dalle telecamere di vigilanza, che mostra le immagini finali della caduta di David Rossi, capo area comunicazione di Mps, è stato pubblicato da alcuni siti web, tra cui quello del New York Post. Le immagini mostrano l’impatto a terra di Rossi, precipitato dalla finestra del suo ufficio della banca senese il 6 marzo 2013. Dell’esistenza di un video con un uomo incappucciato il Fatto aveva scritto nel novembre del 2014. Nei fotogrammi, subito dopo l’impatto, si nota che Rossi ancora si muove e, nelle immagini successive, si vedono avvicinarsi due persone: la prima che arriva a pochi centimetri dal corpo, lo guarda e quindi torna sui suoi passi, apparentemente senza fretta. Sulla morte di Rossi è aperta una inchiesta della Procura di Siena e lo scorso 22 marzo è stata decisa la riesumazione della salma.
Intanto sarà effettuata sabato 25 giugno la simulazione della caduta del corpo ed il sopralluogo negli spazi dove avvenuta la morte di David Rossi. Le nuove perizie tecniche saranno effettuate con l’ausilio dei vigili del fuoco e dei carabinieri. La simulazione della caduta non sarà effettuata con un manichino ma tramite rilievi tecnici.
I nuovi accertamenti seguono l’esame autoptico sulla salma avvenuto il 22 aprile a Milano e di cui le parti attendono la relazione scientifica dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Le perizie erano state disposte dalla procura il 22 marzo a seguito della riapertura del fascicolo avvenuta nel novembre scorso su richiesta del legale della famiglia di Rossi secondo cui l’ex capo area comunicazione di Mps sarebbe stato ucciso da almeno due persone. L’inchiesta aperta in origine con l’ipotesi d’istigazione al suicidio era stata archiviata dal gip su richiesta dei magistrati.
La famiglia aveva denunciato “notevoli sospetti” sulla scrittura dei tre biglietti d’addio scritti alla moglie con un movimento irrituale sintomo di “non piena libertà di movimento”. Una ferita al capo “riconducibile a un corpo contundente”. E poi i segni sulle scarpe e le ombre visibili nelle immagini della telecamera di sicurezza.