Preparavano nuovi attentati in Belgio, dopo gli attacchi che il 22 marzo hanno sconvolto Bruxelles e causato la morte di 34 persone. Ma stavolta la polizia è riuscita a intervenire prima che i sospetti terroristi entrassero in azione. Nella notte, le forze dell’ordine hanno operato 152 perquisizioni, arrestando 12 persone. Il blitz, riferisce il quotidiano belga Le Soir, è scattato dopo un’intercettazione telefonica in cui si parlava di “attacco imminente”. Secondo quanto fanno sapere Le Soir e la tv fiamminga Vtm l’obiettivo erano i tifosi di Euro 2016. “Una “ipotesi” confermata dal portavoce della procura Eric Van der Sypt, citato dal Wall Street Journal.
“Gli elementi raccolti durante l’indagine richiedevano un intervento immediato“, ha precisato la procura belga riguardo la maxi-operazione di polizia, che si è svolta “senza incidenti” e ha interessato i 16 comuni di Bruxelles, Molenbeek-St.-Jean, Schaerbeek, Anderlecht, Koekelberg, Berchem-Sainte-Agathe, Evere, Forest, Watermael-Boitsfort, Ganshoren, Zaventem, Ninove, Wemmel, Fleurus, Tubize e Liegi. In totale, sono state fermate 40 persone, per 12 di queste il fermo è stato confermato in detenzione.
“Non sono state trovate né armi né esplosivi”, riferisce ancora il quotidiano belga, ma secondo quanto spiega BmfTv, i sospetti erano monitorati da giorni dalla squadra antiterrorismo perché ritenuti membri di una cellula che aveva la volontà, ma soprattutto i mezzi per commettere attacchi. A quanto scrive Le Soir, sarebbe stata una intercettazione telefonica a proposito di attacchi imminenti a Bruxelles a far scattare il blitz.
L’emittente fiamminga Vtm ha riferito che gli arrestati sono sospettati di aver pianificato un attacco a Bruxelles questo fine settimana durante una delle partite del Belgio, in occasione degli Europei di calcio in Francia. Secondo Le Soir i potenziali obiettivi erano i tifosi radunati a guardare le partite e altre aree affollate come centri commerciali e stazioni. L’attacco era pianificato per questo pomeriggio, durante la gara tra la nazionale belga e l’Irlanda: è quanto riporta il sito di Vtm, che cita fonti ascoltate dal suo giornalista Farouk Ozgunes.
Secondo le informazioni della radiotelevisione Rtbf, gli individui arrestati – secondo la tv vicini all’ambiente dei terroristi responsabili degli attentati del 22 marzo, Mohammed Abrini e i fratelli El Brakraoui – circolavano ieri in macchina nel centro della capitale, in particolare vicino a place Rogier dove è stato installato un maxi schermo per seguire in diretta questo pomeriggio la partita. Il sito sottolinea che non vi sono certezze sull’intenzione degli arrestati di colpire la folla riunita per fare il tifo, ma che si tratta di una ipotesi plausibile. Tutti i luoghi molto frequentati – riferiscono i media – tra cui le piazze e i locali dove ci sono i maxi-schermi per seguire le gare dell’europeo, sono obiettivi a rischio.
Intanto, almeno 4 ministri e il premier belga Charles Michel sono stati messi sotto alta protezione dalla polizia, in seguito ad una nuova valutazione dell’Ocam, l’antiterrorismo belga, anche se la mossa non è legata agli arresti di stanotte. Michel ha annunciato che il Belgio manterrà il livello attuale di allerta per minaccia terroristica, cioè 3 su un massimo di 4. “Gli eventi pubblici previsti per i prossimi giorni verranno mantenuti con misure di sicurezza supplementari e adattate” alle informazioni dell’antiterrorismo, ha spiegato Michel al termine della riunione del Consiglio nazionale di sicurezza da lui presieduto. “Stiamo costantemente in allerta, seguiamo la situazione minuto per minuto”, ha ribadito il premier inviando un messaggio di “determinazione ma anche di serenità e calma” al Paese.
La polizia ha arrestato anche un nuovo sospetto complice degli attentati del 22 marzo. Si tratta, scrive Le Soir citando fonti giudiziarie, di Youssef E.A., è un amico d’infanzia di uno dei kamikaze, Khalid El Bakraoui, e lavorava nell’aeroporto di Zaventem, quindi con accesso diretto alle informazioni sull’aeroporto colpito dall’attacco. Nel suo pc sono stati trovati messaggi provenienti da una chiavetta usb di El Bakraoui, nei quali si indicava che i voli per Usa, Russia e Israele partivano tutti i martedì da Zaventem. I tre terroristi dell’aeroporto si fecero esplodere proprio in corrispondenza delle file di quei voli.
In un altro messaggio si diceva invece che “uno dei nostri fratelli passerà all’azione il 22 marzo 2016”. Secondo gli inquirenti Youssef avrebbe anche soggiornato nell’appartamento di Etterbeek dove sono state fabbricate le bombe fatte esplodere nella metro di Maelbeek. Per l’uomo, di nazionalità belga, nato nel 1985, il giudice ha confermato l’arresto, accusandolo di strage terrorista come autore, coautore e complice.