Seggi aperti nel Regno Unito dalle 7.00 ora locale (le 8.00 in Italia) e fino alle 22.00 per il referendum sulla Brexit, destinato a decidere della permanenza o meno di Londra nell’Ue. Al voto sono chiamati circa 46,5 milioni di elettori. Il quesito è secco: “Il Regno Unito deve rimanere un membro dell’Unione Europea o uscire dall’Unione Europea?”. E le alternative sono due: “Remain” o “Leave“, dentro o fuori.
Gli ultimi sondaggi danno in vantaggio il fronte del Remain. L’istituto demoscopico Ipos Mori dà il sì all’Ue in vantaggio di misura sul no (Leave) in attesa dei risultati del referendum sulla Brexit. La rilevazione, completata ieri sera, ma diffusa oggi sui media, dice Remain al 52% e Leave al 48%. Fra gli ultimi altri 5 sondaggi pubblicati ieri in Gran Bretagna, due (di Populus, Comres e Yougov) hanno pure dato Remain in testa, mentre altri due (Opinium e Tns) hanno accreditato un lieve vantaggio a Leave.
I seggi chiuderanno alle 22 locali (le 23 italiane). A urne chiuse le schede verranno trasportate nelle 382 circoscrizioni (326 in Inghilterra, 32 in Scozia, 22 in Galles, una in Irlanda del Nord e una a Gibilterra) ed inizierà il conteggio delle schede. Non ci saranno exit poll, ma soltanto un nuovo sondaggio (opinion poll) diffuso dall’istituto You Gov. Quindi, i primi dati reali dovrebbero arrivare intorno all’1.30, mentre fra le 3 e le 5 si potrà avere un quadro più completo. Alle 8 italiane ci sarà la l’annuncio ufficiale sull’esito del voto dalla presidente della Commissione elettorale, Jenny Watson, a Manchester, nel nord dell’Inghilterra.
Nelle ultime settimane le rilevazioni hanno subito forti oscillazioni: si è passati da una netta prevalenza del Remain a fine maggio, fino al sorpasso del Leave, per arrivare al nuovo sorpasso operato dal fronte degli euro-convinti dopo l’omicidio della deputata laburista Jo Cox. Solo per restare in Gran Bretagna, alle ultime elezioni politiche tutti gli istituti di ricerca assicuravano un testa a testa tra il conservatore Cameron ed il laburista Miliband, ma le urne certificarono il trionfo del premier uscente. Anche il referendum sull’indipendenza della Scozia, nel 2014, premiò il fronte del no, a dispetto di alcuni sondaggi che puntavano sull’uscita dal Regno Unito.
Sul voto scozzese avevano visto giusto i bookmaker, che riguardo al referendum sulla Brexit puntano su un largo successo dei pro-Ue. Un altro segnale, poi, potrebbe arrivare dalle borse asiatiche. Oggi l’Europa ha chiuso con il segno più. I mercati, nell’ultima settimana, sono volati alto scommettendo sul Remain, perché l’assassinio della Cox è stato percepito come una possibile svolta per mettere all’angolo gli euroscettici.