Voleva restare nell’Unione europea la maggior parte dei giovani, tra i 18 e i 24 anni. E la maggioranza di Londra, della Scozia e dell’Irlanda del Nord. Ma è stato più forte il voto degli ultra 65enni e dei cittadini delle Midlands, regioni che comprendono grandi centri urbani come Birmingham e vecchi distretti industriali come le West Midlands e le East Midlands, le zone più euroscettiche. L’analisi del voto sulla Brexit dal punto di vista dell’età anagrafica e delle zone geografiche del Regno Unito dà connotati precisi ai risultati del referendum.
Secondo i dati raccolti da Yougov il 64 per cento degli elettori tra i 18 e i 24 anni ha votato per rimanere nell’Unione Europea contro il 24 per cento per il Leave. Nella fascia 25-49 anni la percentuale dei favorevoli all’Ue si abbassa al 45, comunque maggioritaria rispetto al voto per l’uscita dalla comunità europea (39 per cento). Il sorpasso avviene dopo i 50 anni: tra i 50 e i 64 anni il 35 per cento ha votato Remain, il 49 ha votato Leave, mentre tra gli over 65 il distacco diventa molto ampio (58 per cento chi ha votato per uscire, 33 chi ha votato per restare). Significativo come sia inversamente proporzionale il rapporto tra la percentuale dei “Leave” e l’aspettativa di vita: i giovani – con un’aspettativa di vita media di poco meno di 70 anni – hanno scelto in maggioranza di restare nella comunità europea.
Poi la mappa geografica, nella quale il colore del Remain prevale solo in Scozia, Irlanda del Nord e – come una macchia – nella Capitale, Londra. Nove delle 12 macroaree che compongono il Regno Unito invece hanno votato in favore di Leave e contro l’Ue. La fonte è un’analisi della Bbc. Oltre alle Midlands il Remain fa il pieno nel North East e nello Yorkshire, proprio la regione in cui giovedì 16 l’estremista di destra Tommy Mair ha ucciso la deputata laburista Jo Cox, paladina di migranti e integrazione europea. Da notare pure l’inattesa vittoria di Leave, di misura, in Galles. La vera roccaforte europeista resta invece la Scozia, pur con un’affluenza inferiore alla media nazionale, che si conferma una realtà a parte nel regno e che ha votato Remain al 62 per cento. Segue Londra, filo-Ue al 59,9 per cento e l’Irlanda del Nord, un po’ meno anti-Brexit delle previsioni con il 55,8 per cento.