È l’ombra nera di Isis che si allunga sull’attentato all’aeroporto Ataturk di Istabul dove un commando di sette terroristi ieri sera ha lasciato a terra 41 morti di cui 13 stranieri: 239 le persone soccorse, moltissime in condizioni gravi, 109 quelle dimesse. Una strage non rivendicata dallo Stato Islamico ma che per il primo ministro turco Binali Yildirim e per la Cia è riconducibile ai militanti di Daesh. Un attentatore, ha spiegato Yildirim, si è fatto saltare fuori dal settore arrivi e due altri hanno sfruttato il panico creato dall’esplosione per entrare nell’edificio.
Sette in totale gli attentatori, secondo le autorità di Ankara, tre dei quali si sono fatti saltare in aria: secondo gli inquirenti sarebbero tutti di nazionalità straniera, anche se la loro identità non è ancora stata resa nota. Altri tre uomini risultano ancora in fuga, mentre una donna sarebbe stata arrestata ieri sera perché sospettata di aver partecipato all’attentato.
“Le bombe di Istanbul sarebbero potute esplodere in ogni aeroporto in ogni città del mondo. Chiediamo al mondo, e in particolare ai paesi Occidentali, di assumere una posizione determinata contro il terrorismo. La Turchia – scrive in un messaggio il presidente turco Recep Tayyip Erdogan – continuerà “fino alla fine” a combattere contro le “organizzazioni terroristiche”.
Gli attentatori arrivati in taxi come a Bruxelles
Come avvenuto a Bruxelles i terroristi sono arrivati in taxi. Un particolare fornito dal premier Binali Yildirim che ha confermato che gli assalitori si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco sulla folla e che c’è stato uno scontro a fuoco con la polizia. Tra le vittime, infatti, ci sono anche alcuni agenti.
L’attentato all’aeroporto di Istanbul “ci fa pensare agli attenti di Bruxelles”, dove l’attacco allo scalo di Zaventem di tre mesi fa ha visto “le stesse modalità operative, la stessa zona presa di mira” dice il ministro degli esteri belga Didier Reynders, mentre il premier Charles Michel nel fare le sue condoglianze alla Turchia al suo arrivo al vertice Ue ha sottolineato che si tratta di un “dramma che comprendiamo bene qui in Belgio” dopo il 22 marzo. Anche per l’ex premier Elio Di Rupo “si tratta della replica di Bruxelles, il modus operandi è quasi identico e il dramma è importante tanto quanto quello che abbiamo conosciuto in Belgio”.
Grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza dell’aeroporto si è parzialmente ricostruito l’attacco: uno dei terroristi si è fatto esplodere all’interno del terminal, vicino all’area per i controlli di sicurezza, mentre un altro si è fatto saltare all’esterno della struttura e un terzo nell’area dei parcheggi. Il premier turco ha fatto notare come l’attacco, il settimo attentato nel corso del 2016, sia arrivato mentre la Turchia sta avendo successo nella lotta al terrorismo e sta cercando di normalizzare i rapporti con i paesi vicini come la Russia e Israele.
“All Americans stand united with the people of Turkey against this campaign of hatred and violence.” —Hillary pic.twitter.com/QmSccJvcV0
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 28 giugno 2016
Fonti consolari: “Nessun italiano tra vittime”
Tra le 41 vittime, per le quali è stato decretato un giorno di lutto nazionale, oltre ai cittadini turchi, ci sarebbero cinque sauditi – tra cui almeno tre anche con cittadinanza turca – due iracheni, un tunisino, un uzbeko, un cinese, un iraniano, un ucraino, un giordano e una donna palestinese. Le vittime di cui finora è stata accertata l’identità sono 37. Tra queste non risultano al momento italiani, anche se sono ancora in corso verifiche. L’Unità di crisi della Farnesina, però, fa sapere di stare ancora verificando l’eventuale presenza di connazionali.
Le autorità italiane stanno fornendo assistenza agli italiani bloccati a Istanbul: ieri sera nella metropoli turca sono giunti gli aerei che erano già in viaggio al momento dell’attacco. A Istanbul sono atterrati, tra l’altro, voli provenienti da Milano, Catania e Venezia. Annullato invece il volo Alitalia che sarebbe dovuto partire in serata da Roma Fiumicino. Decine di passeggeri italiani in transito si trovano in alberghi della città in attesa dei loro voli. Altri hanno deciso di provare a partire dall’altro aeroporto di Istanbul, Sabiha Gokcen, che si trova sulla sponda asiatica della metropoli.
Dopo attentato aeroporto riaperto
Dopo una chiusura di cinque ore, successiva all’attentato, nel frattempo, lo scalo è stato parzialmente riaperto. Le attività risultano tuttavia fortemente ridotte: almeno un terzo dei voli risulta al momento cancellato, mentre decine di altri sono segnalati con forti ritardi. La maggioranza dei voli in arrivo durante il periodo in cui l’aeroporto è stato chiuso è stata deviata sullo scalo di Smirne, a circa 300 chilometri da Istanbul. Intanto la compagnia aerea nazionale Turkish Airlines ha annunciato che cambierà o cancellerà gratuitamente tutti i biglietti emessi con data fino al 31 luglio.
Cia: “Segni distintivi dell’Isis”. Obama: “Sconfiggeremo l’Isis”
“Ci sono i segni distintivi della depravazione dello Stato Islamico”, ha detto John Brennan, direttore della Cia, al Council on Foreign Relations. E anche il presidente americano Barack Obama punta il dito contro Daesh: “Sconfiggeremo l’Isis in Siria e in Iraq”. Il presidente degli Stati Uniti ha detto che le organizzazioni violente hanno poco da offrire e che gli Stati Uniti “faranno tutto il necessario per prevenire attacchi”, affiancando la Turchia e la Nato per sconfiggere lo Stato Islamico.
Clinton: “Usa con popolo turco”
“Preghiamo per le vittime, per i familiari e per il caro popolo turco. Il Signore converta i cuori dei violenti e sostenga i nostri passi sulla via della pace”, ha detto Papa Bergoglio, mentre Hillary Clinton ha scritto su Twitter: “Tutti gli americani si uniscono al popolo della Turchia contro questa campagna di odio e violenza”. “Il nostro cuore – scrive Matteo Renzi – condivide il dolore del popolo turco per le notizie tragiche che arrivano da Istanbul Contro il terrorismo, ovunque Ue. “Sconvolti dall’attacco di Istanbul. I pensieri vanno alle persone colpite. Siamo pronti a dare aiuto”, è invece il messaggio postato sul social network il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond.
Il nostro cuore condivide il dolore del popolo turco per le notizie tragiche che arrivano da #istanbul Contro il terrorismo, ovunque #UE
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 28 giugno 2016
A Erdogan il cordoglio del presidente Sergio Mattarella: “Desidero esprimere, a nome mio personale e di tutto il popolo italiano, la più solidale vicinanza alle famiglie delle vittime per il nuovo, gravissimo attentato che ha colpito ieri sera la città di Istanbul. L’Italia condanna risolutamente questo ennesimo, atroce gesto e riafferma il pieno sostegno alla Turchia nel contrasto alla violenza cieca ed omicida del terrorismo”.
In Turchia social network inaccessibili
Dopo l’attacco di ieri sera, intanto, in Turchia i social network funzionano a singhiozzo. Sia Facebook che Twitter risultano fortemente rallentati per gli utenti turchi, al punto da essere di fatto inaccessibili. Rallentamenti analoghi sul web sono avvenuti più volte anche in passato in occasioni di altre azioni terroristiche. L’obiettivo delle autorità di Ankara, tra l’altro, è quello di limitare la circolazioni di immagini e informazioni sull’attentato.