La follia da Brexit miete una vittima “eccellente”: Poste Italiane. Con la sua rete di oltre 13mila sportelli, Poste è sostanzialmente la “banca” più diffusa sul territorio italiano e da sempre – almeno nelle grandi città – è anche meta di turisti e vacanzieri che cambiano le loro banconote in euro o che si procurano un po’ di valuta estera prima di partire, perché le condizioni praticate sono tra le migliori su piazza e perché generalmente per piccoli importi non è necessario prenotare in anticipo il ritiro, né occorre essere clienti di BancoPosta.
Insomma, un ottimo servizio almeno fino all’alba di venerdì 24 giugno, quando si è appreso della vittoria dei “Leave”. Da quel momento Poste Italiane si è sentita in emergenza e ha varato una disposizione molto singolare: sospendere ogni operazione di acquisto e vendita di sterline. “Una sospensione prudenziale, decisa per la sola giornata del 24 giugno”, si difendono a Poste Italiane. Un provvedimento che in realtà è tutt’ora in vigore, come dimostra il diniego ottenuto il 29 giugno all’ufficio centrale di Milano, dove alla richiesta di acquistare sterline ci è stato detto che non è possibile poiché il servizio di cambio euro/sterlina è stato sospeso a tempo indeterminato e non è dato sapersi quando riprenderà.
Chissà a quante persone in questi giorni è stata data quest’incredibile risposta, condita dal suggerimento di rivolgersi a una banca o di cambiare direttamente i soldi all’estero. O a un cambia valute dove, tra commissioni variabili, commissioni fisse e differenziale sul prezzo di vendita e di acquisto, viene praticato un cambio addirittura superiore a quello pre-Brexit. Più che un eccesso di prudenza, una vera follia: per evitare di subire qualche perdita a causa dell’elevata volatilità del cambio, Poste Italiane avrebbe potuto aumentare il differenziale in acquisto e in vendita rispetto e magari porre un limite massimo agli importi delle transazioni, anziché sospendere il servizio nel periodo dell’anno in cui i flussi turistici e le vacanze studio all’estero raggiungono il picco.
Da notare peraltro che la decisione di sospendere il servizio di cambio ha davvero pochi precedenti storici e ricorda i momenti drammatici del 1992 quando la lira si svalutò del 20% e assieme alla sterlina uscì dallo Sme (Sistema monetario europeo). Poste Italiane preferisce non commentare, limitandosi ad assicurare che il servizio è in fase di riattivazione e che da giovedì 30 sarà nuovamente possibile acquistare e vendere sterline presso gli uffici postali.
Economia
Brexit, Poste Italiane sospende il cambio di sterline agli sportelli. Durante il picco di turismo e vacanze studio all’estero
“Una sospensione prudenziale, decisa per la sola giornata del 24 giugno”, si difendono dalla società. Un provvedimento che in realtà è ancora in vigore cinque giorni dopo. E gli operatori spiegano ai clienti che il servizio è ancora congelato
La follia da Brexit miete una vittima “eccellente”: Poste Italiane. Con la sua rete di oltre 13mila sportelli, Poste è sostanzialmente la “banca” più diffusa sul territorio italiano e da sempre – almeno nelle grandi città – è anche meta di turisti e vacanzieri che cambiano le loro banconote in euro o che si procurano un po’ di valuta estera prima di partire, perché le condizioni praticate sono tra le migliori su piazza e perché generalmente per piccoli importi non è necessario prenotare in anticipo il ritiro, né occorre essere clienti di BancoPosta.
Insomma, un ottimo servizio almeno fino all’alba di venerdì 24 giugno, quando si è appreso della vittoria dei “Leave”. Da quel momento Poste Italiane si è sentita in emergenza e ha varato una disposizione molto singolare: sospendere ogni operazione di acquisto e vendita di sterline. “Una sospensione prudenziale, decisa per la sola giornata del 24 giugno”, si difendono a Poste Italiane. Un provvedimento che in realtà è tutt’ora in vigore, come dimostra il diniego ottenuto il 29 giugno all’ufficio centrale di Milano, dove alla richiesta di acquistare sterline ci è stato detto che non è possibile poiché il servizio di cambio euro/sterlina è stato sospeso a tempo indeterminato e non è dato sapersi quando riprenderà.
Chissà a quante persone in questi giorni è stata data quest’incredibile risposta, condita dal suggerimento di rivolgersi a una banca o di cambiare direttamente i soldi all’estero. O a un cambia valute dove, tra commissioni variabili, commissioni fisse e differenziale sul prezzo di vendita e di acquisto, viene praticato un cambio addirittura superiore a quello pre-Brexit. Più che un eccesso di prudenza, una vera follia: per evitare di subire qualche perdita a causa dell’elevata volatilità del cambio, Poste Italiane avrebbe potuto aumentare il differenziale in acquisto e in vendita rispetto e magari porre un limite massimo agli importi delle transazioni, anziché sospendere il servizio nel periodo dell’anno in cui i flussi turistici e le vacanze studio all’estero raggiungono il picco.
Da notare peraltro che la decisione di sospendere il servizio di cambio ha davvero pochi precedenti storici e ricorda i momenti drammatici del 1992 quando la lira si svalutò del 20% e assieme alla sterlina uscì dallo Sme (Sistema monetario europeo). Poste Italiane preferisce non commentare, limitandosi ad assicurare che il servizio è in fase di riattivazione e che da giovedì 30 sarà nuovamente possibile acquistare e vendere sterline presso gli uffici postali.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.