Nove vittime italiane, 13 sopravvissuti, venti morti in totale. È una vera e propria strage quella andata in onda in Bangladesh, al ristorante Holey Artisan Bakery, attaccato l’1 luglio da un commando di miliziani affiliati all’Isis nel quartiere diplomatico della capitale, Dacca. A tre giorni dall’attentato all’aeroporto di Ataturk, in Turchia, lo Stato Islamico torna dunque a proiettare la sua ombra nera sul mondo. “Volevamo uccidere gli stranieri dei Paesi crociati a Dacca”, è la rivendicazione del Califfato, mentre alcuni testimoni sopravvissuti hanno raccontato che i jihadisti avrebbero risparmiato solo chi dimostrava di saper recitare il Corano: gli altri, invece, sono stati torturati e uccisi con coltelli e machete. L’azione terroristica è stata interrotta dal blitz delle forze speciali bengalesi, che hanno messo in salvo 13 ostaggi, assassinando 6 terroristi e catturandone uno vivo.
Nove italiani morti, sette giapponesi – Tocca quota venti, invece, il numero totale dei morti: quasi la metà è di nazionalità italiana.”Sono nove le vittime italiane accertate finora”, è la conferma ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. In totale, infatti, erano undici gli uomini e le donne provenienti dal nostro Paese presenti nel ristorante quando i soldati del Califfato sono entrati in azione: uno, Gianni Boschetti, è riuscito a gettarsi fuori dal ristorante e a mettersi in salvo, nove sono state, invece, assassinati (compresa la moglie di Boschetti). E dopo che si era diffusa la notizia di un’altra persona di nazionalità italiana dispersa, è arrivata la Farnesina a spiegare che il connazionale del quale non si avevano notizie non era, in realtà, presente nel ristorante al momento dell’attacco terroristico.
Da Tokyo, invece, hanno confermato che sono sette i giapponesi uccisi nella strage: sono cinque uomini e due donne. Tra le vittime anche una ragazza del Bangladesh, che studiava alla Emory University, negli Stati Uniti, e che era tornata a trovare la famiglia, Tarushi Jain, una studentessa indiana di 19 anni che si era diplomata dalla scuola americana di Dacca, più due poliziotti bengalesi uccisi dai terroristi prima di dare inizio al massacro di civili. Il dipartimento di Stato americano ha inoltre comunicato che nella strage bengalese ha perso la vita anche un cittadino Usa.
I nomi delle vittime italiane: una donna era incinta – L’Unità di crisi della Farnesina, intanto, ha confermato i nomi delle vittime italiane: si tratta di Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti. Quest’ultima era pronta a rientrare in Italia, a Magliano Sabino, il paese dove vivono i suoi familiari, per un anno, in aspettativa, perché da alcune settimane aveva appreso di essere incinta. “Siamo vicini alle famiglie, siamo consapevoli di dover rispondere al terrore”, ha detto sempre Gentiloni. L’esercito riporta che la maggior parte delle vittime sono state uccise con armi da taglio e il Telegraph precisa che gli ostaggi sono stati sgozzati. “Siamo colpiti ma non piegati”, è stato il primo commento del premier Matteo Renzi.
La premier: “13 ostaggi salvi, un terrorista catturato vivo” – “Siamo stati in grado di salvare 13 persone e non abbiamo potuto salvarne altre”, ha detto la premier bengalese Sheikh Hasina. La prima ministra ha poi reso noto che uno dei terroristi del commando è stato catturato vivo, mentre gli altri sei sono stati uccisi nel blitz delle forze speciali. “Si è trattato di un’azione estremamente orribile – ha detto ancora la premier in una dichiarazione in tv – Che genere di musulmani sono queste persone? Non hanno alcuna religione”. Poi, Hasina ha esortato al popolazione a “resistere a questi terroristi, il mio governo è determinato a sradicare terroristi e militanti dal Bangladesh”. La premier bengalese ha anche annunciato due giorni di lutto nazionale per le vittime di Dacca.
Torturato chi non conosceva il Corano – Gli ostaggi che erano in grado di citare versi del Corano sono stati risparmiati, gli altri sono stati torturati, come riferisce il quotidiano indiano Daily Star, citando Rezaul Karim, padre dell’ostaggio Hasnat Karim. “Gli attentatori non si sono comportati male con i cittadini del Bangladesh – ha riferito l’uomo, citando il figlio – anzi hanno dato da mangiare a tutti i locali. Ma hanno fatto una sorta di esame sulla religione chiedendo a tutti di citare il Corano: quelli che sono stati in grado di recitare un verso o due sono stati risparmiati, gli altri torturati”.
L’italiano sopravvissuto: “Così sono scappato” – L’italiano Gianni Boschetti si trovava nel locale, ma è riuscito a mettersi in salvo durante le prime fasi dell’attacco. “C’erano due tavoli – racconta – uno al quale ero seduto con mia moglie e un cliente, e un altro con altre sette-otto persone“. Boschetti è riuscito a gettarsi fuori dal locale e a salvarsi, ma non ha più saputo nulla della moglie e delle altre persone rimaste all’interno. Ha cercato di andare all’ospedale dove sono stati ricoverati i feriti, ma gli hanno detto che non ci sono italiani tra i feriti. Lo hanno allora portato in un luogo dove pensa che portino le vittime, ma ufficialmente non ha avuto comunicazioni. Boschetti lavora in Bangladesh da 25 anni come grossista di abbigliamento.
Lo chef del ristorante fuggito dal terrazzo – Tra i sopravvissuti c’è anche Diego Rossini, lo chef del ristorante, argentino di origini italiane. “Sono tornato a vivere, è stata una notte orribile, per fortuna sono salvo, hanno bombe, mitragliatrici, armi – ha raccontato il cuoco – Sono riuscito a scappare in un terrazzo, dove ho dovuto aspettare per un po’. Poi mi sono buttato in uno spazio tra il ristorante e l’edificio vicino: lì sono stato trovato dalla polizia, che stava cercando da dove entrare nel locale. Non sappiamo quante persone siano morte o vive. Ci sono molti stranieri, credo cercassero soprattutto noi. E’ stato orribile, ho sentito come si muovevano intorno al ristorante”.
Renzi: “Siamo colpiti ma non piegati” – “Davanti alla tragedia dell’estremismo radicale – ha dichiarato il premier italiano Matteo Renzi – credo sia il momento in cui l’Italia unita dia un messaggio di dolore e compassione. Piangiamo lacrime di solidarietà e cordoglio, ma è anche il momento di lanciare un messaggio di determinazione: l’Italia non arretra davanti alla follia di chi vuole disintegrare la vita quotidiana, siamo colpiti ma non piegati“. Il presidente del Consiglio ha spiegato che le notizie ufficiali saranno rese note solo dopo la comunicazione alle famiglie. E ha aggiunto: “Continueremo la lotta tutti insieme e tutti uniti per affermare un’idea di civiltà diversa da quella che purtroppo abbiamo visto in azione stanotte in Bangladesh”.
La nazionale italiana in campo con il lutto al braccio – Agli Europei di calcio, la nazionale italiana scenderà in campo contro la Germania con il lutto al braccio. “La Federazione Italiana Giuoco Calcio, la Nazionale e tutto lo staff partecipano commossi al cordoglio delle famiglie e dell’intero Paese – si legge nel comunicato della Figc – A tal proposito, è stata accolta la richiesta inoltrata dalla Figc alla Uefa di poter indossare il lutto al braccio in occasione della gara con la Germania in segno di comune partecipazione in un momento di così grande dolore”.
Mattarella: “Angosciato dall’ennesimo atto di barbarie” – Nella notte è arrivato anche il commento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha deciso di interrompere la sua visita in America Latina, più in particolare le tappe in Uruguay e Argentina. Il capo dello Stato è arrivato ieri sera in Messico, dove limiterà strettamente gli incontri istituzionali. “Siamo tutti molto angosciati da questo ennesimo atto di barbarie – ha detto il Capo dello Stato – Naturalmente siamo coinvolti in modo particolare, avendo dei nostri concittadini in ostaggio. Questo aumenta l’angoscia e rende ancora più grande l’ansia per le iniziative che vengono assunte. Speriamo che vengano assunte con saggezza ed efficacia”. Il Quirinale ha annunciato che in segno di lutto le Bandiere saranno esposte a mezz’asta nel palazzo che ospita il capo dello Stato. in segno di luttoPer il premier giapponese Shinzo Abe l’attentato rappresenta un atto di “un’atrocità inumana”, e ha richiesto al primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina, il massimo livello di cooperazione tra i due paesi.
Papa Francesco: “Profondamente rattristato”
Il Papa è “profondamente rattristato dalla violenza insensata perpetrata contro vittime innocenti a Dacca, esprime di cuore le proprie condoglianze e condanna questi atti barbari come offese contro Dio e contro l’umanità”. In un messaggio inviato alla diocesi di Dacca, a nome del Papa, dal segretario di Stato Pietro Parolin Francesco “affida i morti alla misericordia di Dio, e assicura le proprie preghiere alle famiglie in lutto e ai feriti”-
A settembre l’omicidio del cooperante italiano – Il 28 settembre dell’anno scorso proprio un cooperante italiano, il veterinario Cesare Tavella, era stato ucciso nello stesso quartiere mentre faceva jogging. Anche in questo caso era arrivata la rivendicazione dell’Isis, anche se il governo bengalese si era affrettato a negare legami tra l’assassinio e i jihadisti. Ieri invece un sacerdote induista è stato ferito da diversi aggressori a colpi di machete nel sud del paese a casa sua, in una piccola località della provincia di Khulna. Babashindu Bor, questo il nome del religioso, 48 anni, è stato avvicinato da “fra sette e otto assalitori” intorno alle 3 di notte ora locale (le 23 di ieri sera in Italia), ha spiegato a Efe il responsabile della polizia della zona, Amit Khusro, aggiungendo che “è stato aggredito con machete ed è rimasto ferito”.