“Sono già in corso e sono stati fatti procedimenti disciplinari per medici che sconsigliano i vaccini. Si può arrivare anche alla radiazione“. E’ la dura presa di posizione della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), espressa per voce del segretario Luigi Conte, mercoledì 20 luglio, durante la presentazione di un documento sul tema: sconsigliare la vaccinazione ai pazienti va oltre la violazione del codice deontologico. Nel documento la Fnomceo si rivolge anche alla magistratura chiedendo di “favorire il superamento dell’evidente disallineamento tra scienza e diritto“. I medici si augurano che i magistrati intervengano in materia di salute “recependo nelle loro sentenze la metodologia dell’evidenza scientifica”. I giudici non dovrebbero avere atteggiamenti tesi a “fomentare comportamenti scorretti e non compatibili con il vivere sociale”.
L’Ordine dei medici interviene dunque con decisione su un tema molto discusso dagli italiani, oggetto di numerose polemiche e speculazioni che hanno portato, secondo i dati del Ministero della Salute, a un sostanzioso calo delle vaccinazioni in età pediatrica.
Cosa dice la legge – Per quanto riguarda le scuole dell’obbligo, dal 1998 non è più vincolante la presentazione del certificato di vaccinazione. Una legge del 1967 precludeva le aule ai bimbi non vaccinati. Tuttavia da 18 anni a questa parte, gli studenti vengono semplicemente segnalati alle Asl, ma possono continuare a frequentare.
La confusione sulla questione dei vaccini obbligatori in Italia è dovuta anche alla riforma del titolo V della Costituzione del 2001, che ha dato alle Regioni enormi poteri sulle questioni della salute. Nel corso degli ultimi 15 anni, alcune Regioni hanno attenuato (il Veneto addirittura sospeso) l’obbligatorietà di quattro vaccini in vigore a livello nazionale e, di fatto, i genitori obiettori non vengono più sanzionati.
Di recente si registra tuttavia un’inversione di tendenza nelle intenzioni degli amministratori locali, dovuta ai dati allarmanti sul calo delle vaccinazioni. Secondo le ultime rilevazioni disponibili, riferite al 2014, in Italia i bambini vaccinati calano al ritmo di 5-10 mila l’anno. Un dato che ci porta sotto la soglia di sicurezza per gli “obbligatori”, fissata al 95% di copertura. Altri vaccini come il trivalente per morbillo, la parotite e la rosolia sono addirittura al di sotto all’85%.
Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha quindi proposto di impedire l’iscrizione agli asili nido pubblici ai bambini non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Anche Lombardia, Toscana e Marche, stanno valutando provvedimenti analoghi.
Ma per regolarizzare definitivamente questa situazione, e anche definire delle sanzioni precise nei confronti dei medici obiettori, sarebbe necessaria una legge ad hoc del Parlamento centrale che contemperi il divieto di iscrizione dei bambini non vaccinati con il diritto allo studio e l’obbligo scolastico fino ai 16 anni.
Il documento della Fnomceo – Il documento, approvato all’unanimità lo scorso 8 luglio dal consiglio nazionale Fnomceo, non entra nel merito delle sanzioni disciplinari invocate dai suoi firmatari durante la presentazione, ma precisa che “solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”. La necessità di prevedere delle sanzioni è stata poi ribadita con forza durante la presentazione.
“Si fa pericolosamente strada nell’opinione pubblica la falsa percezione che i vaccini siano superflui e inutili – ha spiegato Maurizio Grossi, coordinatore della Consulta Deontologica della Fnomceo. – Per questo abbiamo voluto fortemente il documento. Perché, quando ci viene chiesto: ‘La Fnomceo da che parte sta?’, possiamo rispondere senza esitazioni: “Noi stiamo dalla parte dei vaccini”.
“I medici ricordano che secondo la Costituzione della Repubblica – si legge nel documento – la tutela della salute dell’individuo rappresenta un interesse della collettività. Tale imperativo costituzionale si attaglia ai vaccini che, proteggendo il singolo dalla possibile comparsa di gravi malattie, tutelano la comunità attraverso il cosiddetto effetto gregge, che si realizza quando una percentuale variabile tra l’85% e il 96%, a seconda della contagiosità della malattia, induce una riduzione fino alla cessazione della circolazione degli agenti patogeni”.
Per la Fnomceo, “questi concetti della medicina moderna, che hanno salvato centinaia di milioni di vite umane, non possono essere trascurati”. Anzi, “è compito della professione ricordarli ai medici, ai decisori politici e ai cittadini tutti. Lo stato di salute della popolazione non è un dato definitivamente acquisito, ma deve essere continuamente presidiato e difeso e ciò vale per ogni attentato che si voglia portare all’efficienza del Servizio sanitario nazionale”.
“I vaccini sono, nella storia della medicina, gli interventi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo – afferma la presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani – Ed è forse proprio la scomparsa del confronto quotidiano con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie, dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, che ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo”.
Il ministro Lorenzin: “Paura medievale” – “E’ estremamente importante il documento del Fnomceo sulle vaccinazioni: una voce molto forte dal mondo scientifico riafferma in modo forte la volontà di essere dalla parte dei bambini e genitori per sconfiggere la piaga della paura medievale della vaccinazione”. Lo dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. “Il calo delle vaccinazioni è preoccupante e mette a rischio la salute dei nostri figli”, afferma. “Dobbiamo sempre vigilare e continuare un’operazione di informazione ed educazione alla vaccinazione”.