Solo una battuta. Matteo Salvini che paragona una bambola gonfiabile a Laura Boldrini non è un’offesa e non è neanche un attacco sessista: è solo una battuta. Almeno secondo Cristina Cappellini, assessore della Lega nord al patrimonio culturale e alle autonomie della Regione Lombardia. Già nota per avere creato lo “sportello Famiglia“, con tanto di numero verde per segnalare “casi di indottrinamento gender nelle scuole”, c’era anche Cappellini sul palco di Soncino, la sua città in provincia di Cremona, che venerdì scorso ha ospitato la festa della Lega. Teatro di quello che adesso è diventato un vero e proprio caso. Colpa di una bambola gonfiabile presente sul palco. E di Matteo Salvini che l’ha definita come “la sosia di Laura Boldrini“. La folla è esplosa in una fragorosa risata, mentre alla destra del leader del Carroccio si nota anche l’assessore leghista, sorridente mentre scatta qualche foto al pubblico che esulta. E oggi che il video di quella serata è stato diffuso sul web, Cappellini non ha la minima intenzione di prendere le distanze dalle parole del suo segretario. “Se ero su quel palco? Certo che c’ero”, dice al fattoquotidiano.it.
Lo stesso palco dove il suo segretario ha paragonato una bambola gonfiabile alla presidente della Camera.
“Guardi io non so chi abbia portato quella bambola: era già lì…”
Indipendentemente da chi abbia portato la bambola, destano scalpore le affermazioni del suo segretario: come le commenta?
“Ho visto che La Provincia ha pubblicato un video di quella serata ma questa è davvero una polemica inutile: quella di Salvini era solo una battuta”.
Solo una battuta? È sicura? Non pensa invece che si tratti di un attacco sessista in piena regola?
“Ma quale attacco sessista: è solo una battuta buttata lì sul palco in un clima goliardico”.
Il ministro Maria Elena Boschi ha detto che la battuta di Salvini – come la definisce lei – non offende solo la presidente Boldrini, ma anche tutte le donne e gli uomini del nostro paese. È d’accordo? Lei da donna non si sente offesa?
“Assolutamente no. Io mi sento offesa quando una donna non può più andare in giro da sola. Non certo da una battuta. Poi se rivede il video non c’è nessun insulto.
Punti di vista: a guardare il video, tra l’altro si vede che anche lei sorrideva al suo segretario.
“C’erano in mezzo tanti applausi, la musica che stava per finire. Cosa vuole che le dica: che è stato un grande oltraggio alla terza carica dello Stato? Secondo me no. In quel momento era solo una battuta che è passata inosservata”.
Però stiamo parlando di un leader politico che paragona una donna ad una bambola gonfiabile: le sembra normale?
“Ma le offese al gentil sesso sono altre: quello è stato essere un momento ilare, ma finisce così. Conosco Salvini sin da quando eravamo insieme dai giovani padani e non ha mai mancato di rispetto alle donne. A volte, invece, mi fanno più arrabbiare le dichiarazioni della presidente Boldrini”.
Quindi se un leader di un altro partito definisse una bambola gonfiabile come “la sosia della Cappellini” lei non si sentirebbe offesa?
“Se mi dà la sua mail le mando tutti i commenti che ho ricevuto in questi giorni sulla questione dello sportello famiglia: in confronto la battuta di Salvini è nulla”.
Dunque prendiamo atto che per lei essere paragonata ad una bambola gonfiabile non è un’offesa.
“In quel contesto, in quella situazione in cui ero presente sicuramente no. Poi in un altro contesto, con parole diverse, potrebbe anche essere un’offesa”.
Scusi, ma che è che decide qual è il tipo di contesto adatto a paragonare una donna a una bambola gonfiabile?
“Guardi la devo salutare, scriva pure ciò che vuole…”
Twitter: @pipitone87