Eco, senza mezzi termini, durante la cerimonia per la laurea honoris causa in «Comunicazione e Cultura dei media» a Torino esclamò: “Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità“.
Giornalmente queste parole riecheggiano nella mente specie dopo aver letto i commenti a una qualsiasi notizia. Il dramma è quando l’ignoranza si permette di recensire addirittura una struttura turistica. A portare alla luce l’accaduto Selvaggia Lucarelli che nella sua bacheca di Facebook scrive: “A proposito di Tripadvisor e di quello che l’imbecille di turno è autorizzato a postare, ecco qui una recensione del primo giugno 2016. Il gentile signore (anonimo, che eroe) è in vacanza con la famiglia nel villaggio turistico Lido d’Abruzzo a Roseto degli Abruzzi e poverino, ha intenzione di denunciare la struttura perché c’erano troppi disabili. E poverini, i figli sono rimasti impressionati. Mica da un padre così, no, da due carrozzine.”
Il commento riguarda un post trovato sul sito Tripadvisor che permette di recensire attività turistiche tra le quali strutture ricettive, ristoranti etc… dove un utente lamentava il fatto di aver trovato in un villaggio turistico “una miriade di ragazzi disabili“. Un post delirante nel quale minaccia di “intraprendere una via legale per eventuali risarcimenti” perché il vedere questa gente sofferente non ha permesso a lui e alla sua famiglia di passare le vacanze in maniera serena.
In un’epoca in cui il bullismo di deve combattere nei luoghi dove i ragazzi vivono, come le scuole, i centri ricreativi e le società sportive, è imbarazzante trovare un padre di famiglia che esterna determinate emozioni. La paura del diverso è ancora oggi uno di quegli ostacoli difficilmente superabili: è come se si preferisse ergere muri invalicabili piuttosto che abbattere certe barriere culturali. Il grasso, il nano, l’handicappato, il negro, l’emigrato, il frocio, il musulmano: è una lotta continua, e spesso forzata, nell’esasperare la diversità di persone che sono più simili a noi di quanto crediamo. Così anche dei ragazzi in sedia a rotelle diventano bersaglio. Se questi sono i genitori moderni la società ha un compito ben più arduo del previsto: rieducare la popolazione alla civiltà. Per fortuna il buon senso ha fatto sì che a sostenere i ragazzi discriminati ci siano stati migliaia di utenti che sotto il post della Lucarelli ha espresso loro e alle loro famiglie solidarietà.