La Russia potrebbe influenzare le elezioni presidenziali statunitensi che si terranno il prossimo 8 novembre. Parola di Barack Obama, che – in un’intervista all’Nbc – ha citato lo scandalo portato alla luce dalla diffusione del contenuto di 20 mila email, sul sito WikiLeaks, scambiate tra i funzionari del partito democratico e lo staff di Hillary Clinton.
Il presidente, prossimo alla fine del mandato, non esclude che siano stati proprio i servizi segreti del Cremlino a sabotare la candidatura di Bernie Sanders, in quanto “gli esperti hanno attribuito questo scandalo ai russi, ed è possibile che Vladimir Putin preferisca il repubblicano Donald Trump a una presidente democratica come Hillary” ha affermato Obama. “Tutto è possibile- ha aggiunto – quello che sappiamo è che i Russi violano i nostri sistemi, non solo quelli governativi ma anche quelli privati”.
Nel frattempo è arrivata la risposta del Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskow: “Il presidente Putin ha detto ripetutamente che la Russia non ha mai interferito negli affari interni, in particolare nei processi elettorali, di altri Paesi”.
Molti giornali degli Stati Uniti avevano già rivolto numerose accuse in questi giorni nei confronti di Mosca, citando fonti riservate, le quali sostenevano le stesse tesi del presidente. L’Fbi, nel frattempo, ha aperto un’indagine per far luce sullo scandalo. Già in precedenza Dmitry Peskow aveva risposto alle accuse, respingendo qualsiasi possibilità di un’interferenza russa. Ieri sera, intanto, Hillary Clinton è stata nominata ufficialmente come candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti, durante la Convention a Filadelfia. Sarà la prima donna in corsa per le presidenziali.