“Il golpe dei rifiuti c’è, è mirato a rimuovere chi in Ama crea ostacolo a disegni molto evidenti”. L’amministratore delegato della municipalizzata Daniele Fortini, intervistato ad Agorà Estate su Rai 3, ha risposto alle parole dell’assessora all’Ambiente della giunta M5s Paola Muraro che nelle scorse ore sul blog di Beppe Grillo ha accusato “il vecchio sistema di avere un piano contro chi vuole cambiare le cose nell’azienda”. L’ad dimissionario ha risposto: “Nei due incontri riservati, di cui abbiamo dato conto alla magistratura, che io e l’ingegner Filippi (ex dg Ama, ndr) abbiamo avuto con l’avvocato Manlio Cerroni presso la sede di AssoAmbiente, è stato molto esplicito. Quando noi rivendicavamo l’autonomia di Ama, il diritto di diventare un’impresa protagonista del ciclo dei rifiuti, lui ci rispondeva: ‘Siete degli illusi, tanto vi cacciano'”.
La giornalista a quel punto ha chiesto se Fortini intendesse dire che Muraro vuole fare gli interessi di Cerroni, considerato il “re dei rifiuti” a Roma. “Muraro”, ha risposto l’amministratore delegato di Ama, “nella diretta streaming durante il blitz in azienda, mi ha chiesto di usare il tritovagliatore di Cerroni, di portare i rifiuti a un impianto abusivo, indagato, per cui vi è una inchiesta che ha per oggetto truffa ai danni di Ama. Io dico che se si vuole andare in quell’impianto perché lo si ritiene indispensabile (cosa che non è) un’arma c’è: la legge. Può essere requisito in uso dal sindaco: lo togliamo a Cerroni e lo usiamo nell’interesse di Roma. La legge è la 116 del 2014. Portare rifiuti a quell’impianto, senza gara, senza ordinanza, senza un atto legale non è possibile e io non lo farò”. Per il presidente dell’Ama “è evidente che ci sono più conflitti di interesse della dottoressa Muraro. E’ evidente che c’è un interesse a togliere di mezzo da Ama quelle persone che in questi anni hanno fatto da ostacolo e impedimento alle pratiche illegali. Io credo che questo disegno non debba essere portato a compimento, auguro all’amministrazione di trovare la forza per correggersi”.
Fortini ha anche parlato della sindaca Virginia Raggi: “Io penso che in qualche caso sia stata manipolata da iniziative che non sono sue”. E a questo proposito ha citato il primo blitz negli impianti fatto dalla prima cittadina e dall’assessora Muraro: “Perché viene fatto a Rocca Cencia e non all’impianto tmb del Salario, quello dove abbiamo la crisi più acuta nei rapporti i cittadini? Perché il sindaco e la dottoressa Muraro non vanno su quell’impianto e vanno invece a Rocca Cencia con la Muraro che dice ‘non c’entro niente, qui ho sempre denunciato che le cose non vanno’? A Rocca Cencia c’è un’inchiesta che potrebbe riguardarla, al Salario no”.
E sulla presunta “manipolazione” dell’amministrazione capitolina, Fortini è tornato in serata, nel corso dell’audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. “Esiste – ha detto – il pericolo di un condizionamento indesiderato dall’esterno dell’azione dell’attuale amministrazione capitolina”. Sempre davanti alla commissione, l’ad di Ama ha detto che “a Roma non esiste un ciclo integrato dei rifiuti urbani, non esiste un ciclo e tantomeno integrato ed è un punto di vulnerabilità molto forte alla possibilità di messa in sicurezza igienica e sanitaria della Capitale”.
Poi, davanti ai parlamentari, l’ad di Ama ha spiegato che le responsabilità dell”azienda che dirige “nella gestione del ciclo integrato non sono decisive e determinanti della capacita di garantire sicurezza”. Le crisi – continua – “non dipendono da Ama o dai netturbini, o dalla nostra capacità di gestione degli impianti o della flotta: i netturbini fanno 400 piegamenti al giorno per raccogliere i rifiuti fuori dai cassonetti, poi ci sono i fannulloni, ma 5mila tonnellate al giorno sono tolte dalle strade. Per questo ho respinto le accuse: non è stata Ama a far diventare Cerroni il supremo“.