La Squadra mobile di Milano ha arrestato sette ragazzi ritenuti membri della gang salvadoregna Mara Salvatrucha, Ms 13, che lo scorso 3 luglio hanno partecipato al duplice accoltellamento avvenuto fuori dalla discoteca Lime Light di via Castelabarco e su un tram, dove vennero feriti due ragazzi, uno dei quali morì per le ferite. Per quegli episodi due esponenti della gang erano già finiti in manette l’11 luglio. L’accusa nei confronti dei sette è di omicidio e tentato omicidio.
La sera del 3 luglio all’uscita del locale la banda aveva aggredito un 22enne salvadoregno scambiato per un membro di un’altra gang e accusato erroneamente di aver partecipato a un pestaggio. Il ragazzo era stato ferito alla gola con un taglierino. Subito dopo il gruppo è fuggito ed ha aggredito su un tram un amico del 22 che era intervenuto in suo soccorso. Il ragazzo, Albert Dreni, albanese di 18 anni, era stato fatto scendere dal tram 15, all’altezza di Porta Ludovica, ed era stato colpito con quattro coltellate al torace, una delle quali era arrivata dritta al cuore. L’agguato in mezzo alla gente era stato ripreso in diretta dalle telecamere della fermata. Dreni è morto in ospedale dopo 11 giorni di agonia.
Subito erano scattate le indagini della Mobile guidata dal dottor Lorenzo Bucossi, che lo scorso 11 luglio hanno portato all’arresto di due salvadoregni: Antonio Omar Velasquez detto “Chukino”, 20enne irregolare con precedenti per rissa e porto abusivo di arma bianca e Arturo Mauricio Sanchez Soriano detto “Peludo”, 21enne regolare con gli stessi precedenti dell’altro. Ma subito è stato chiaro che all’aggressione avevano partecipato più persone. Per questo le indagini sono proseguite e hanno portato ai nuovi sette arresti di questa mattina.
Durante le perquisizioni è stato trovato un machete che secondo la Squadra mobile è stato sicuramente utilizzato in una recente aggressione, sempre a Milano, in via Neera, durante una rissa e forse è lo stesso che è stato usato per il ferimento del capostazione a Villapizzone, a cui venne quasi amputato un braccio. In merito si attendono ancora gli esiti degli esami scientifici. La banda lo considerava una sorta di feticcio. All’epoca dell’aggressione alla stazione di Villapizzone, l’11 giugno 2015, venne infatti ritrovato solo il fodero.