Mentre il Parlamento è rigorosamente chiuso per ferie, la politica fa la sua irruzione fragorosa nel bel mezzo delle vacanze di Jesolo, la località balneare più frequentata del Veneto. E ne nasce un putiferio. Perché il Movimento Cinque Stelle avrebbe voluto tenere un comizio il 16 agosto in una delle piazze attraversate da via Bafile, la strada dei negozi e delle passeggiate serali dei villeggianti. Ma il sindaco Valerio Zoggia ha negato il permesso, invitando il deputato Alessandro Di Battista che sta facendo il giro d’Italia in moto per propagandare il “no” al referendum costituzionale, ad accontentasi di una piazza a Jesolo Paese, lontano dal litorale dove invece si prevede una presenza turistica che sfiorerà il mezzo milione di persone. I grillini si sono arrabbiati. Il web è insorto. Il sindaco è stato ricoperto di contumelie. E siccome alcune hanno superato il limite, il primo cittadino trasversale (è stato eletto con voti Pdl, Pd e Udc) ha deciso di presentare una denuncia al commissariato di Polizia. I rappresentanti di M5S sono ora intenzionati a tenere il comizio a Chioggia, dove il neosindaco Alessandro Ferro sarà felice di accogliere un parlamentare del suo partito.
La denuncia di Zoggia fa riferimento soprattutto al messaggio di un signore di Lodi (cancellato due re dopo) che recitava: “In Calabria ti avrebbero ucciso a colpi di lupara in bocca”. In effetti su Facebook è apparso di tutto. “Vergogna, sei un servo del Pdl e del Pd”. “La piazza non è tua”. “Agli spacciatori, agli ubriachi e ai molesti l’accesso in piazza Mazzini è consentito con tanto di tappeto rosso”. “Vai a lavorare. Mantenuto!”. Infine: “Caro sindachetto, con questo tuo discutibile comportamento cerchi di fermare lo tsunami del cambiamento? Ti copri solo di ridicolo e aumenterai il numero dei votanti per il ‘no’”.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. L’interessato però non arretra e accusa i Cinquestelle di una campagna propagandistica. “Il comune di Jesolo non ha sfrattato alcun movimento. Jesolo da sempre è una città aperta e tollerante tanto da essere meta turistica di milioni di persone. Purtroppo per fini a me oscuri, alcuni esponenti del Movimento 5 stelle in questi giorni hanno creato ad arte una gazzarra che mortifica un’intera città, una intera comunità”. E aggiunge di non aver negato il permesso al comizio. Ha chiesto solo di cambiare il luogo. “Da sempre le piazze del Lido non vengono utilizzate per questi scopi. Questa indicazione ha scatenato nel giro di poche ore un’indegna campagna web che ha portato a centinaia di messaggi di insulti sulla mia pagina Facebook. Insulti pesanti che nulla hanno a che vedere con la dialettica e la polemica politica, sfociati con il passare dei minuti in vere e proprie minacce di morte”.
Poi l’affondo finale: “Niente uso strumentale di una piazza del lido, se qualcuno ritiene di sfruttare il forte richiamo turistico della nostra località per un ritorno mediatico che poco ha a che fare con l’accoglienza e la tranquillità che in questo periodo dobbiamo riservare ai nostri ospiti, si sbaglia di grosso”. Insomma, niente politica sotto l’ombrellone, a Ferragosto i temi istituzionali scottanti sono costretti a restare lontano dal grande luna park jesolano. Ovvia la protesta dei Cinquestelle: “A Jesolo la democrazia va in vacanza. La libertà di riunione e di svolgimento di un comizio pubblico contiene in sé la scelta del luogo pubblico da destinare all’evento e questa non può subire restrizioni, se non per motivi comprovati di sicurezza e di pubblica incolumità“. Quando arriverà nei pressi di Venezia con la sua moto, il deputato Di Battista non dovrà quindi prendere la strada per il litorale est, ma quella che conduce a sud, lungo la Romea, dove il sindaco Ferro, questura permettendo, ha messo a disposizione una piazza della pur frequentatissima Sottomarina.
Politica
Jesolo, sindaco nega la piazza a Di Battista (M5s) per il comizio anti-riforme. Polemica e minacce sul web
Il primo cittadino della località turistica ha chiesto al deputato grillino di scegliere un altro luogo dove tenere il suo discorso per il No al referendum. "Niente uso strumentale di una piazza del lido" ha detto. Il Movimento: "A Jesolo la democrazia va in vacanza"
Mentre il Parlamento è rigorosamente chiuso per ferie, la politica fa la sua irruzione fragorosa nel bel mezzo delle vacanze di Jesolo, la località balneare più frequentata del Veneto. E ne nasce un putiferio. Perché il Movimento Cinque Stelle avrebbe voluto tenere un comizio il 16 agosto in una delle piazze attraversate da via Bafile, la strada dei negozi e delle passeggiate serali dei villeggianti. Ma il sindaco Valerio Zoggia ha negato il permesso, invitando il deputato Alessandro Di Battista che sta facendo il giro d’Italia in moto per propagandare il “no” al referendum costituzionale, ad accontentasi di una piazza a Jesolo Paese, lontano dal litorale dove invece si prevede una presenza turistica che sfiorerà il mezzo milione di persone. I grillini si sono arrabbiati. Il web è insorto. Il sindaco è stato ricoperto di contumelie. E siccome alcune hanno superato il limite, il primo cittadino trasversale (è stato eletto con voti Pdl, Pd e Udc) ha deciso di presentare una denuncia al commissariato di Polizia. I rappresentanti di M5S sono ora intenzionati a tenere il comizio a Chioggia, dove il neosindaco Alessandro Ferro sarà felice di accogliere un parlamentare del suo partito.
La denuncia di Zoggia fa riferimento soprattutto al messaggio di un signore di Lodi (cancellato due re dopo) che recitava: “In Calabria ti avrebbero ucciso a colpi di lupara in bocca”. In effetti su Facebook è apparso di tutto. “Vergogna, sei un servo del Pdl e del Pd”. “La piazza non è tua”. “Agli spacciatori, agli ubriachi e ai molesti l’accesso in piazza Mazzini è consentito con tanto di tappeto rosso”. “Vai a lavorare. Mantenuto!”. Infine: “Caro sindachetto, con questo tuo discutibile comportamento cerchi di fermare lo tsunami del cambiamento? Ti copri solo di ridicolo e aumenterai il numero dei votanti per il ‘no’”.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. L’interessato però non arretra e accusa i Cinquestelle di una campagna propagandistica. “Il comune di Jesolo non ha sfrattato alcun movimento. Jesolo da sempre è una città aperta e tollerante tanto da essere meta turistica di milioni di persone. Purtroppo per fini a me oscuri, alcuni esponenti del Movimento 5 stelle in questi giorni hanno creato ad arte una gazzarra che mortifica un’intera città, una intera comunità”. E aggiunge di non aver negato il permesso al comizio. Ha chiesto solo di cambiare il luogo. “Da sempre le piazze del Lido non vengono utilizzate per questi scopi. Questa indicazione ha scatenato nel giro di poche ore un’indegna campagna web che ha portato a centinaia di messaggi di insulti sulla mia pagina Facebook. Insulti pesanti che nulla hanno a che vedere con la dialettica e la polemica politica, sfociati con il passare dei minuti in vere e proprie minacce di morte”.
Poi l’affondo finale: “Niente uso strumentale di una piazza del lido, se qualcuno ritiene di sfruttare il forte richiamo turistico della nostra località per un ritorno mediatico che poco ha a che fare con l’accoglienza e la tranquillità che in questo periodo dobbiamo riservare ai nostri ospiti, si sbaglia di grosso”. Insomma, niente politica sotto l’ombrellone, a Ferragosto i temi istituzionali scottanti sono costretti a restare lontano dal grande luna park jesolano. Ovvia la protesta dei Cinquestelle: “A Jesolo la democrazia va in vacanza. La libertà di riunione e di svolgimento di un comizio pubblico contiene in sé la scelta del luogo pubblico da destinare all’evento e questa non può subire restrizioni, se non per motivi comprovati di sicurezza e di pubblica incolumità“. Quando arriverà nei pressi di Venezia con la sua moto, il deputato Di Battista non dovrà quindi prendere la strada per il litorale est, ma quella che conduce a sud, lungo la Romea, dove il sindaco Ferro, questura permettendo, ha messo a disposizione una piazza della pur frequentatissima Sottomarina.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.