Ieri l’annuncio di un accordo “vicino” tra Russia e Usa per allentare la morsa su Aleppo, oggi nuovi raid di Mosca sulla Siria. I bombardieri Tu-22M3 e Su-34, secondo il ministero della Difesa, hanno distrutto cinque depositi di armi, tre posti di comando e diversi campi d’addestramento dei “terroristi” a Serakab, Al-Bab, Aleppo e Deir ez-Zor. Negli attacchi sarebbero stati uccisi “un gran numero” di miliziani. Secondo il ministero, “i depositi di armi e munizioni, i campi d’addestramento e i posti di comando distrutti erano usati per rifornire i miliziani che operano nella zona di Aleppo”.
I bombardieri sono partiti dalla base aerea di Hamadan in Iran e si ritiene che sia la prima volta che Mosca colpisce obiettivi all’interno della Siria partendo dall’Iran. “La cooperazione strategica tra Iran e Russia nella lotta al terrorismo in Siria” prevede anche la “condivisione di strutture” fa sapere il segretario del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale iraniano, Ali Shamkhani.
Intanto l’Osservatorio siriano per i diritti umani fa sapere che i bombardamenti aerei compiuti ad Aleppo contro due quartieri in mano a fazioni dell’opposizione hanno causato almeno 31 morti, di cui 19 civili tra cui tre bambini e 12 ribell. Si tratta dei quartieri di Al Sakhur e Tariq Al Bab, nella zona est della città. L’Osservatorio non ha precisato se gli aerei responsabili dei raid fossero siriani o russi.
La città di Aleppo è contesa tra le forze di Damasco e i ribelli dall’estate del 2012, quando i ribelli conquistarono ampie zone della città, che è la seconda più grande della Siria dopo la capitale. Al momento i principali fronti di battaglia sono alla periferia della zona industriale di Al Ramusa e nei dintorni dei quartieri di Al Zahra, Al Yaberiya e Al Suleimaniya.
Ieri il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu aveva dichiarato di una possibile intesa con gli Stati Uniti per Aleppo: “Ciò ci darebbe un terreno comune da cui partire per portare la pace in quel territorio”. Ma il Dipartimento di Stato Usa non aveva commentato: “Nulla da annunciare in questo momento” la dichiarazione della portavoce Elizabeth Trudeau.