Serie A, Fatto Football Club: Chievo-Inter 2-0: “Fozza Inda”, non basta uno slogan per fare una grande squadra – Video

Hanno vinto da pronostico Juventus e Roma, anche il Milan pasticciando un po’ nel finale col Torino, ha sofferto il Napoli con la neopromossa Pescara. Ma la prima giornata della Serie A 2016/2017 è soprattutto il grande tonfo della nuova Inter di Frank De Boer sul campo del Chievo Verona. Ovvero una “non squadra” molto forte strapazzata da una piccola squadra ben organizzata. Erano cinque anni (11 settembre, Palermo-Inter 4-3) che i nerazzurri non perdevano all’esordio. Una figuraccia tutt’altro che casuale: a ben vedere, cambiando allenatore a due settimane dall’inizio del campionato e imbastendo una formazione come alla Playstation, Chievo-Inter non poteva finire altrimenti.
Insomma, l’esordio dell’olandese è stato disastroso, da tutti i punti di vista. E, al netto degli orrori tattici del Bentegodi, le responsabilità sono altrui. Erick Thohir, che ancora figura come presidente, ormai è poco più di una figura di rappresentanza: il suo compito l’ha assolto traghettando la società in mani più ricche e più sicure. Ma da quando sono sbarcati a Milano, i cinesi si sono fatti notare solo per qualche proclama e per quel video diventato virale in cui il numero uno della Suning, Zhang Jindong, tenta un po’ goffamente di inneggiare in italiano ai colori nerazzurri. La realtà, però, è quella di una squadra tutta da costruire. Che ha cambiato giustamente ma colpevolmente in ritardo allenatore a meno di due settimane dall’inizio del campionato, dopo aver costruito con lui la rosa del prossimo anno (vedi il caso Erkin: arrivato su richiesta di Mancini, ora pare già in partenza; ma a sinistra non ci sono alternative a Nagatomo).
E ora rischia di pagare a caro prezzo questi errori. Magari è stato solo un incidente di percorso: siamo ancora all’inizio, De Boer avrà modo di plasmare la sua Inter (e in questo senso probabilmente la sosta di inizio settembre gli darà una mano). C’è tutto il tempo per invertire la rotta e dimenticare l’esordio. Ma partire a handicap non è mai una buona cosa per una squadra fragile, che per l’ennesimo anno deve ricominciare da zero. “Fozza Inda“, allora: ne avrà bisogno.