Un report del governo francese “ha omesso” dati scomodi sull‘inquinamento provocato da alcuni modelli della casa automobilistica Renault, di cui lo Stato è azionista al 20%. Lo riporta in prima pagina il Financial Times del 22 agosto, che dà conto delle osservazioni di tre membri di una commissione indipendente, composta in totale da 17 persone, nominata dall’esecutivo di Parigi dopo lo scandalo Dieselgate che ha travolto Volkswagen. La commissione avrebbe volutamente evitato di inserire nel report finale i dati inerenti le emissioni di NOx del modello Captur della Renault: una presenza di ossido di azoto tra le nove e le undici volte superiore ai limiti stabiliti dall’Unione Europea.
Il rapporto era stato commissionato dal governo guidato da Manuel Valls dopo che, nel 2015, erano emersi i trucchi con cui il gruppo tedesco Volkswagen alterava i test sulle emissioni delle proprie auto. Nelle conclusioni, rese note lo scorso 1 agosto, non si fa nessun cenno alla presenza di emissioni nocive, ma si avanza solo una “richiesta di vederci più chiaro”. Tra le informazioni omesse, secondo il Ft, vi sarebbero anche i dati sui modelli 500x della Fiat: emissioni quasi 17 volte superiori ai limiti UE.
Ma il quotidiano finanziario britannico si concentra soprattutto sulla commistione di interessi tra lo Stato francese e la sua partecipata. “Il report è stato fondamentalmente scritto dallo Stato e loro hanno deciso cosa sarebbe rimasto confidenziale”, ha detto il membro della commissione Charlotte Lepitre, dirigente dell’associazione ambientalista France Nature Environnement. Una fonte governativa informata sui fatti, sentita dal quotidiano, afferma che “il governo è sensibile al ‘brand image‘ delle aziende in cui ha investito”. Il sospetto è che alcuni membri della commissione siano stati indulgenti verso la partecipata pubblica Renault per evitare un danno alle casse dello Stato.
“Tutto in una macchina è controllato da un software ormai”, ha detto un altro membro della commissione, critico sui risultati. “Non possiamo essere sicuri che il software di Renault abbia riconosciuto che fosse in corso un test, ma sembra che la Renault abbia ottimizzato il filtro NOx con l’obiettivo di rispettare le condizioni richieste”. La casa automobilistica ha negato con decisione l’utilizzo di software per modificare i risultati dei test, spiegando che “i modelli sono conformi alle leggi e alle norme di ciascun mercato nel quale sono venduti”. E il ministero dell’Ambiente francese ha respinto ogni accusa di aver occultato delle informazioni, spiegando che il report finale tiene conto delle opinioni di tutti i membri della commissione.