Vite spezzate o sconvolte tra le macerie e, sullo sfondo della tragedia, i resti di chiese, palazzi storici e monumenti di valore inestimabile. Sono 293 gli edifici storici danneggiati, secondo le prime informazioni diffuse dal Ministero della Cultura sui danni al patrimonio storico-artistico dei paesi del centro Italia colpiti dal terremoto nella notte tra il 23 e il 24 agosto. Ad Amatrice, quasi completamente distrutta, il sisma non ha risparmiato i monumenti romani, barocchi e rinascimentali presenti in uno dei 244 “borghi più belli d’Italia“. Danni importanti ad opere di valore storico-artistico si registrano anche a Urbino, Norcia, Camerino, Macerata, Tolentino e San Ginesio. Timore anche per le condizioni del Colosseo, dove in mattinata è stato effettuato un sopralluogo dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica centrale di Roma che ha escluso la presenza di danni. Il Mibact ha comunicato di avere aperto un’unità di crisi.
Amatrice, crolli nelle chiese di San Francesco e Sant’Agostino – La splendida facciata della Chiesa di San Francesco ad Amatrice, risalente al Trecento, è stata spezzata ed ha perso il suo oculo. L’interno, a navata unica, è pieno di dipinti e nell’abside ci sono affreschi del XIV secolo, le cui condizioni non sono ancora chiare. Lo confermano fonti vicine al Ministero dei Beni culturali. Crolli anche nella Chiesa di Sant’Agostino, eretta nel 1428 a ridosso delle mura antiche di Amatrice, che esibiva un portale tardo gotico. E anche il Museo Civico della cittadina reatina sarebbe collassato.
Accumoli e Arquata del Tronto, devastate antiche porte – Accumoli ha una storia che risale ai primi decenni dell’anno Mille e vantava mura, porte medievali, resti di bastioni, chiese e palazzi medievali, su cui si erano innestate testimonianze barocche. Il quadro di questi monumenti è “grave” secondo quanto ha reso noto il ministero della cultura, anche perché riguarda un territorio “molto vasto, ricchissimo di beni culturali diffusi”. Ad Arquata del Tronto, uno dei paesi più colpiti, è stata danneggiata gravemente una delle rare porte ad arco acuto datate al ‘600.
Danni a chiese e monasteri a Macerata e provincia – È Camerino la città più colpita in provincia di Macerata. Qui il sisma ha fatto crollare un muro del monastero di Santa Chiara e ha riportato danni anche l’orologio del Duomo, il cui accesso è stato vietato. A Tolentino è crollata la volta della Chiesa del Santissimo Crocifisso ai Cappuccini, l’ex Chiesa della Pace, attualmente occupata da una azienda di Apicoltura che è andata distrutta. Lesionata anche la facciata della chiesa di San Francesco e chiusa piazza Maurizi. A Cingoli ha subito danni la chiesa di San Francesco. A San Ginesio risultano inagibili il convento di San Francesco e il convento delle Suore Benedettine. Danni anche alla Chiesa Collegiata. Nella stessa Macerata sono stati fatti controlli alla Galleria delle Fonti. E’ stata transennata la chiesa di San Giovanni per il pericolo di crollo di un fregio ornamentale della facciata. Chiuse per precauzione le chiese di Santa Maria della Porta e del Sacro Cuore. Crepe sono apparse anche all’interno del palazzo che ospita la Biblioteca Mozzi Borgetti.
Norcia, “ingenti danni” alla basilica di San Benedetto – Danni importanti sono stati segnalati a diversi beni monumentali di Norcia, in provincia di Perugia, tra cui la Chiesa di San Benedetto e le mura benedettine. I monaci di Norcia hanno usato i social network per chiedere un sostegno dopo gli “ingenti danni” che il violento sisma di stanotte ha provocato alla loro basilica. “Cari amici, – scrivono su Facebook i monaci – come molti a Norcia e nelle aree circostanti, abbiamo subìto ingenti danni agli edifici, specialmente alla nostra basilica. Ci vorrà del tempo per valutarne l’entità, ma è già molto triste vedere tutti i meravigliosi restauri fatti alla casa natale di San Benedetto trasformarsi in pochi secondi in rovine“. “Avremo bisogno del vostro aiuto come sempre, ma ora più che mai, per iniziare il progetto di ricostruzione. Per favore valutate la possibilità di fare un’offerta che ci aiuti ad iniziare”, scrivono i monaci.
Urbino, piccole crepe al Duomo. Nessun danno al Palazzo Ducale – Piccole crepe sono state rilevate nella struttura esterna di mattoncini del Duomo di Urbino, che è stato completamente transennato. La cattedrale era stata sottoposta ad un intervento di restauro dopo il sisma del 1997, che aveva fatto crollare anche parte delle statue della facciata. Nessun danno invece al Palazzo Ducale, in cui sono conservate opere di Piero della Francesca e Raffaello. I sopralluoghi tecnici disposti dalla Soprintendenza hanno accertato che l’edificio, già sottoposto a interventi di consolidamento dopo il terremoto del 1997, non presenta lesioni. Anche oggi l’afflusso dei visitatori non si è mai interrotto.
Sopralluogo al Colosseo: “Nessun danno” – “Sin dalle prime ore della mattinata odierna, la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica centrale di Roma ha attivato una squadra per verificare eventuali danni strutturali all’Anfiteatro Flavio a seguito dell’evento sismico registrato nella scorsa notte. L’analisi si è svolta prima dell’apertura del monumento al pubblico per garantire l’incolumità dei visitatori. Non sono emersi danni di alcuna natura”. Così la soprintendenza romana, che aveva attivato un’unità di crisi per verificare eventuali danni non immediatamente evidenti ai monumenti.