Alzi la mano chi, aprendo un cassetto del mobile in soggiorno, non si ritrova almeno un paio di cellulari dell’altro secolo. O quanti nell’angolino in fondo alla scrivania non hanno una calcolatrice o un mp3 da far invidia ai migliori collezionisti vintage. In tempi in cui aumentano gli accumulatori compulsivi, è però bene sapere che avendo già superato per il 2016 l’Earth Overshoot Day (il giorno in cui la popolazione mondiale ha consumato tutte le risorse terrestri disponibili per quell’anno), sbarazzarsi delle piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è un aiuto fondamentale all’ambiente e all’economia, visto il giro d’affari che si genera dal loro riciclo.
Ritiro piccoli rifiuti elettronici – Come fare? Da questa estate è diventato più facile e gratuito: il 22 luglio è entrato in vigore il decreto “uno contro zero”. Il provvedimento del ministero dell’Ambiente consente ai cittadini di avviare al corretto riciclo i rifiuti di dimensione inferiore ai 25 centimetri arrivati a fine vita senza sborsare nulla.
Come funziona – In sostanza telefonini, rasoi e spazzolini da denti elettrici, macchinine elettriche giocattolo, tablet, lettori Mp3, calcolatrici tascabili, lampadine, sveglie, mouse, caricabatterie, termometri digitali, orologi da polso o da tasca e micro computer per attività sportive si possono consegnare presso qualunque rivenditore di apparecchiature elettroniche con superficie di almeno 400 metri quadri senza essere costretti ad acquistare un nuovo prodotto equivalente. In pratica però l’obbligo di ritiro gratuito scatta solo per i grandi negozi o le catene commerciali, mentre per i piccoli distributori e per i venditori online l’applicazione “dell’uno contro zero” resta, comunque, facoltativa.
Lo scopo del provvedimento è chiaro: favorire e incrementare la raccolta dei piccoli elettrodomestici da parte delle famiglie per riuscire a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2016. Che attualmente restano lontani. È, infatti, previsto il traguardo di una quota di differenziata pari al 45% del peso medio di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) immesse sul mercato nei 3 anni precedenti e di ben il 65% nel 2019, mentre nel 2015 l’Italia si è fermata al 30%, pari a 330mila tonnellate di rifiuti elettronici ed elettrici per un giro di affari di circa 100 milioni di euro annui. Del resto, gli eloquenti casi registrati nelle città italiane di lavatrici e frigoriferi abbandonati vicino ai cassonetti mostrano che la strada da percorrere è ancora lunga.
Le difficoltà e la scarsa informazione – Quale anello della catena, che va dai Comuni fino ai cittadini, si deve rafforzare? “Sicuramente il consumatore finale”, risponde Fabrizio D’Amico, presidente del Centro di coordinamento Raee. Che aggiunge: “È il soggetto che è stato in questo momento meno informato rispetto ai diritti e ai doveri della raccolta differenziata per questa tipologia di rifiuti. È, quindi, fondamentale spingere sulla comunicazione e questo compito spetta ai Comuni e alle società che gestiscono i rifiuti”.
Basti pensare che il servizio “uno contro zero” è attivo dal 2014, ma non ha mai previsto l’obbligo per il rivenditore di accettare il piccolo elettrodomestico o apparecchio elettronico da riciclare. Mentre nel giugno 2010, con scarsissimi risultati, era stato lanciato il servizio “uno contro uno” che obbligava il negoziante a ritirare il Raee, senza limiti di dimensioni, solo se si comprava un nuovo apparecchio equivalente.
Le novità del provvedimento – Che qualcosa fino a oggi non abbia funzionato bene è, quindi, sotto agli occhi di tutti. Tant’è che ora nel nuovo provvedimento è stata inserita un’importante semplificazione burocratica. Per la raccolta “uno contro zero” non è più necessario neanche richiedere e registrare i dati di chi conferisce il rifiuto, snellendo così la procedura per il cliente e per il rivenditore. “Semplificazione che – spiega a ilfattoquotidiano.it Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – dovrebbe anche arrestare il fiorente mercato illecito fatto di discariche abusive, traffici illeciti verso i Paesi emergenti, inquinamento, truffe e criminalità ambientale che sfruttando il lavoro nero, soprattutto dei bambini, e la manodopera a basso costo, sottrae profitti all’economia legale, inquina i terreni, minaccia la salute pubblica e alimenta il business delle ecomafie”.
I numeri presenti nell’ultimo dossier realizzato da Legambiente con il Centro Coordinamento Raee sono eloquenti: tra il 2009 e il 2013 le forze dell’ordine in Italia hanno sequestrato ben 299 discariche abusive di Raee concentrate soprattutto in Puglia (13,4% del totale), in Campania (12,7%), Calabria e Toscana (11%). Mentre delle 800mila tonnellate di rifiuti Raee prodotte in Italia nel 2012, la percentuale di quelle che è sfuggita al sistema legale è arrivata al 70%.
Usi & Consumi
Piccoli rifiuti elettronici, il ritiro è gratuito per legge. Ma l’obbligo non vale per tutti
Per incrementarne la raccolta, in vista degli obiettivi europei, sono entrate in vigore le nuove regole per smartphone, mp3 player, rasoi elettrici, tablet e lampadine. Ogni negozio deve garantire il servizio “Uno contro zero” anche se non si compra niente. I distributori più piccoli, sotto i 400 metri quadri, non sono però tenuti a rispettare il decreto: per loro è facoltativo
Alzi la mano chi, aprendo un cassetto del mobile in soggiorno, non si ritrova almeno un paio di cellulari dell’altro secolo. O quanti nell’angolino in fondo alla scrivania non hanno una calcolatrice o un mp3 da far invidia ai migliori collezionisti vintage. In tempi in cui aumentano gli accumulatori compulsivi, è però bene sapere che avendo già superato per il 2016 l’Earth Overshoot Day (il giorno in cui la popolazione mondiale ha consumato tutte le risorse terrestri disponibili per quell’anno), sbarazzarsi delle piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) è un aiuto fondamentale all’ambiente e all’economia, visto il giro d’affari che si genera dal loro riciclo.
Ritiro piccoli rifiuti elettronici – Come fare? Da questa estate è diventato più facile e gratuito: il 22 luglio è entrato in vigore il decreto “uno contro zero”. Il provvedimento del ministero dell’Ambiente consente ai cittadini di avviare al corretto riciclo i rifiuti di dimensione inferiore ai 25 centimetri arrivati a fine vita senza sborsare nulla.
Come funziona – In sostanza telefonini, rasoi e spazzolini da denti elettrici, macchinine elettriche giocattolo, tablet, lettori Mp3, calcolatrici tascabili, lampadine, sveglie, mouse, caricabatterie, termometri digitali, orologi da polso o da tasca e micro computer per attività sportive si possono consegnare presso qualunque rivenditore di apparecchiature elettroniche con superficie di almeno 400 metri quadri senza essere costretti ad acquistare un nuovo prodotto equivalente. In pratica però l’obbligo di ritiro gratuito scatta solo per i grandi negozi o le catene commerciali, mentre per i piccoli distributori e per i venditori online l’applicazione “dell’uno contro zero” resta, comunque, facoltativa.
Lo scopo del provvedimento è chiaro: favorire e incrementare la raccolta dei piccoli elettrodomestici da parte delle famiglie per riuscire a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea per il 2016. Che attualmente restano lontani. È, infatti, previsto il traguardo di una quota di differenziata pari al 45% del peso medio di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) immesse sul mercato nei 3 anni precedenti e di ben il 65% nel 2019, mentre nel 2015 l’Italia si è fermata al 30%, pari a 330mila tonnellate di rifiuti elettronici ed elettrici per un giro di affari di circa 100 milioni di euro annui. Del resto, gli eloquenti casi registrati nelle città italiane di lavatrici e frigoriferi abbandonati vicino ai cassonetti mostrano che la strada da percorrere è ancora lunga.
Le difficoltà e la scarsa informazione – Quale anello della catena, che va dai Comuni fino ai cittadini, si deve rafforzare? “Sicuramente il consumatore finale”, risponde Fabrizio D’Amico, presidente del Centro di coordinamento Raee. Che aggiunge: “È il soggetto che è stato in questo momento meno informato rispetto ai diritti e ai doveri della raccolta differenziata per questa tipologia di rifiuti. È, quindi, fondamentale spingere sulla comunicazione e questo compito spetta ai Comuni e alle società che gestiscono i rifiuti”.
Basti pensare che il servizio “uno contro zero” è attivo dal 2014, ma non ha mai previsto l’obbligo per il rivenditore di accettare il piccolo elettrodomestico o apparecchio elettronico da riciclare. Mentre nel giugno 2010, con scarsissimi risultati, era stato lanciato il servizio “uno contro uno” che obbligava il negoziante a ritirare il Raee, senza limiti di dimensioni, solo se si comprava un nuovo apparecchio equivalente.
Le novità del provvedimento – Che qualcosa fino a oggi non abbia funzionato bene è, quindi, sotto agli occhi di tutti. Tant’è che ora nel nuovo provvedimento è stata inserita un’importante semplificazione burocratica. Per la raccolta “uno contro zero” non è più necessario neanche richiedere e registrare i dati di chi conferisce il rifiuto, snellendo così la procedura per il cliente e per il rivenditore. “Semplificazione che – spiega a ilfattoquotidiano.it Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente – dovrebbe anche arrestare il fiorente mercato illecito fatto di discariche abusive, traffici illeciti verso i Paesi emergenti, inquinamento, truffe e criminalità ambientale che sfruttando il lavoro nero, soprattutto dei bambini, e la manodopera a basso costo, sottrae profitti all’economia legale, inquina i terreni, minaccia la salute pubblica e alimenta il business delle ecomafie”.
I numeri presenti nell’ultimo dossier realizzato da Legambiente con il Centro Coordinamento Raee sono eloquenti: tra il 2009 e il 2013 le forze dell’ordine in Italia hanno sequestrato ben 299 discariche abusive di Raee concentrate soprattutto in Puglia (13,4% del totale), in Campania (12,7%), Calabria e Toscana (11%). Mentre delle 800mila tonnellate di rifiuti Raee prodotte in Italia nel 2012, la percentuale di quelle che è sfuggita al sistema legale è arrivata al 70%.
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Napoli , 6 mar. - (Adnkronos) - Max blitz antidroga dei carabinieri tra Napoli e Salerno: smantellate 15 piazze di spaccio e indagato a piede per favoreggiamento anche un sacerdote. I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di 51 soggetti (dei quali 15 in carcere, 17 agli arresti domiciliari e 19 sottoposti all'obbligo di presentazione alla p.g.) gravemente indiziati dei reati di detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Le misure cautelari sono state eseguite nei confronti di 48 indagati, mentre dei restanti tre, due sono attualmente all'estero e il terzo è tuttora attivamente ricercato. Tra questi anche il tiktoker Antonio Gemignani, noto come Papusciello.
Avvalendosi di corrieri della droga provenienti da Napoli e Roma - si legge in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso - gli indagati avrebbero posto in essere un giro di affari di circa otto milioni di euro, con oltre 500.000 euro in contanti sequestrati dagli inquirenti nel corso delle indagini. Le investigazioni, condotte attraverso una poderosa attività di intercettazione telefonica e ambientale, che si è protratta per diversi mesi, hanno consentito di documentare e ricostruire le dinamiche relative alla gestione dell'attività di spaccio in ben 15 piazze di diverse città, in provincia di Napoli e di Salerno, nonché di recuperare e sequestrare complessivamente 19 chilogrammi di cocaina. Dalle indagini è emerso che alcuni indagati si servivano delle abitazioni di soggetti incensurati e anziani per occultare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, mentre altri sfruttavano la presenza di neonati per eludere eventuali controlli.
E tra gli indagati figura anche un sacerdote di Torre Annunziata. Inoltre, una donna è stata ripresa durante lo spaccio di droga con un neonato in braccio. L'approvvigionamento delle varie piazze di spaccio avveniva mediante il ricorso a fidati corrieri che, a tal fine, utilizzavano autovetture dotate di scomparti segreti in cui lo stupefacente veniva abilmente occultato. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno operato sette arresti in flagranza di reato, individuando anche soggetti in possesso di armi detenute illegalmente.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Domani, venerdì 7 marzo, dalle ore 15 alle ore 17, presso ExtraLibera, Via Stamira 5, a Roma, si terrà l’assemblea dei soggetti che fanno parte del comitato promotore del Referendum cittadinanza. Interverranno, tra gli altri, Emma Bonino, Riccardo Magi, Elly Schlein, Angelo Bonelli, Deepika Salhan, Sonny Olumati, Francesca Druetti, Antonella Soldo, Katia Scannavini, Pippo Civati, Paolo Bonetti, Natale Di Cola, Ileana Bello, Walter Massa e molti altri.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la Bce, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Eurotower.
Il consiglio direttivo “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine” soprattutto “nelle attuali condizioni caratterizzate da crescente incertezza, definirà l’orientamento di politica monetaria adeguato seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”, viene evidenziato nella nota.
L’approccio della Banca centrale continuerà ad essere basato sui dati e a procedere ‘riunione per riunione’, ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel corso della conferenza stampa a Francoforte. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo in materia di tassi di interesse “si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell'inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo non si impegna a seguire un particolare percorso dei tassi”, ha sottolineato Lagarde, per la quale "i rischi per la crescita economica rimangono orientati verso il basso”.
“Un'escalation delle tensioni commerciali ridurrebbe la crescita dell’eurozona, frenando le esportazioni e indebolendo l'economia globale” e “il perdurare dell'incertezza sulle politiche commerciali globali potrebbe trascinare al ribasso gli investimenti”. Allo stesso modo “le tensioni geopolitiche, come la guerra ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, rimangono un'importante fonte di incertezza. La crescita potrebbe diminuire se gli effetti ritardati dell'inasprimento della politica monetaria durassero più a lungo del previsto”.
La crescita dell’eurozona “potrebbe essere più elevata se le condizioni di finanziamento più facili e il calo dell'inflazione consentiranno una ripresa più rapida dei consumi e degli investimenti interni. Anche un aumento della spesa per la difesa e le infrastrutture potrebbe contribuire alla crescita”, ha detto ancora la presidente della Bce.
Infine Lagarde spiega che "l'incertezza è aumentata e probabilmente peserà sugli investimenti e sulle esportazioni più di quanto previsto in precedenza”. La crescita “dovrebbe essere sostenuta dall'aumento dei redditi e dalla riduzione dei costi di finanziamento” e secondo le proiezioni dei tecnici “anche le esportazioni dovrebbero essere sostenute dall'aumento della domanda globale, a patto che le tensioni commerciali non si intensifichino ulteriormente”.
Le decisioni della Bce sui tassi di interesse quindi continueranno ad essere basate “sulla valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
L'inflazione complessiva, indicano gli esperti, ora "si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, all’1,9% nel 2026 e al 2,0% nel 2027. La revisione al rialzo dell’inflazione complessiva per il 2025 riflette la più vigorosa dinamica dei prezzi dell’energia”. “L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e all’1,9% nel 2027”. Le misure dell’inflazione di fondo “suggeriscono perlopiù che l’inflazione si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine. L’inflazione interna resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta però moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione”, evidenzia Francoforte. Tuttavia, “il processo disinflazionistico è ben avviato. L’andamento dell’inflazione ha continuato a rispecchiare pressoché le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti”.
“La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera”, si legge nella nota diffusa dalla Bce al termine del consiglio direttivo. “Al tempo stesso – sottolinea però l’Eurotower – l’allentamento delle condizioni di finanziamento è contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto”.
La Bce rende inoltre noto che l’economia fronteggia perduranti difficoltà e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025, all’1,2% per il 2026 e all’1,3% per il 2027.
Le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026, sottolinea l'Eurotower, "riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti, in parte a seguito dell’elevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche più in generale. L’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti dei rialzi passati dei tassi di interesse restano le principali determinanti alla base dell’atteso incremento della domanda nel corso del tempo".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "C'è bisogno di un'Europa più coraggiosa, più forte e più giusta. Per questo è necessario andare avanti sulla strada del rafforzamento dell'Unione europea e della sua capacità di iniziativa politica". Così Pierfrancesco Majorino, componente della segreteria nazionale Pd.
"In questo quadro il vertice odierno del Pse ha visto in campo le proposte del Partito Democratico. Il contributo di Elly Schlein è stato essenziale e ha inevitabilmente messo in luce anche le contraddizioni del piano di Ursula von der Leyen. Un piano che ad oggi non porta alla difesa comune, ma al semplice riarmo generalizzato dei singoli Stati nazionali e a inevitabili tagli di voci che vanno invece assolutamente potenziate. Penso a coesione sociale e welfare".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo.
A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys.
Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Innovazione protagonista nella serata di ieri a Key - The Energy Transition Expo, nella seconda edizione del Premio 'Lorenzo Cagnoni', che è stato consegnato agli espositori per i sette progetti più innovativi presentati in fiera, uno per ogni settore merceologico della manifestazione, e alle tre Start-up dell’Innovation District dal più alto potenziale innovativo.
A premiare gli espositori, Maurizio Ermeti, presidente di Italian Exhibition Group, Corrado Peraboni, amministratore delegato di Italian Exhibition Group, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della divisione Green&Technolgy di Ieg, Christian Previati, Exhibition Manager di Key, Francesco Naso, segretario generale Motus-E e Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys.
Le aziende premiate sono state: Horay Solar Co., Ltd, Italian Wind Technologies, Energy Dome, Rina, Renovis, Camel Energy GmbH e Alperia. Le tre Start-up che hanno ricevuto il riconoscimento sono state: Trailslight, Reefilla e Sizable Energy.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Una riunione al vertice del Pse molto importante e impegnativa. Con la piena consapevolezza della gravità della situazione e della necessità di una risposta europea. La segretaria Elly Schlein ha portato il nostro punto di vista. Riarmare 27 eserciti nazionali non fa deterrenza". Così il responsabile Esteri nella segreteria nazionale Pd, Giuseppe Provenzano, appena terminato il prevertice socialista a Bruxelles a cui ha partecipato con la segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Più che prestiti ai singoli paesi servirebbero investimenti europei in progetti comuni. Ma la sfida è più grande. Serve investire in sicurezza comune, ma non solo. Per l’autonomia strategica serve una politica estera, un’economia forte, una società coesa. La risposta dev’essere più coraggiosa, come è stato con la pandemia".
"Di certo, non si possono sostituire le spese sociali con le spese militari, consentendo di dirottare i fondi di coesione. Su questa nostra priorità, c’è stato consenso tra i socialisti europei. La nostra critica al Piano di Von der Leyen non è dunque per frenare la risposta europea. Ma per rafforzarla, per costruire un’Europa davvero unita, capace di compiere la svolta politica necessaria a costruire pace, giustizia e sicurezza".