Sette mesi per costruire le casette destinate agli sfollati. Tanti ne serviranno per spostare le popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto. A comunicarlo il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. “La prima soluzione dell’emergenza terremoto è stata le tende, ma quella prossima, che si è condivisa, è rimanere nei territori e tra le soluzioni che consentiranno di rimanere e tornare nella propria terra sono le casette. Ma servono sette mesi per realizzarle”, ha detto il numero uno della Protezione Civile, incontrando gli sfollati di Accumoli, una delle città rase al suolo dal terremoto del 24 agosto. Curcio ha sottolineato però la necessità “di gestire i sette mesi che servono”. Sui tempi di consegna delle casette, è intervenuto anche il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani. “Vi chiediamo di metterci alla prova. Diciamo che sarete nelle casette tra sette mesi, e così vogliamo che accada. Vi daremo le casette nella vostra terra”, ha detto agli sfollati l’ex governatore dell’Emilia Romagna.
“Oggi – ha continuato il commissario – stiamo facendo un passo importante perché acceleriamo il processo di chiusura delle tendopoli, dopo che ci saranno le casette, poi sarà il momento della ricostruzione, un processo da fare insieme ai sindaci e ai Comuni”. Già da domanialla tendopoli di Accumoli saranno allestiti due sportelli mobili del comune dove i cittadini, sfollati per il sisma, potranno fare domanda o per chiedere di venir ospitati negli alberghi di San Benedetto del Tronto o per chiedere di fruire del contributo per chi decide di organizzarsi con sistemazione autonoma. Ad annunciarlo il sindaco della cittadina il sindaco Stefano Petrucci.
Nuovo sisma mentre Curcio parla– Nel frattempo la terra continua a tremare: dopo le scosse di questa notte a Norcia, che hanno provocato tanta paura, ma per fortuna nessun ferito, un nuovo sisma di magnitudo 4.5 a Macerata si è sentito fino alla capitale Roma. Il terremoto si è verificato alle 12.15, proprio mentre Curcio, il commissario Errani e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti stavano incontrando la cittadinanza ad Accumoli. Le tre autorità hanno dovuto interrompere il loro intervento sotto il tendone del campo sfollati. Uno spavento e nulla più.
Ancora scosse: paura nella notte a Norcia – È arrivato a lesionare alcuni edifici, invece, il movimento tellurico è verificato questa notte a Norcia, la cittadina in provincia di Perugia diventata famosa per avere resistito alle ultime scosse. Verso le 3.34, infatti, un terremoto di magnitudo 4.3 a una profondità di 11 chilometri, seguito da una serie di altri sismi ha rovinato la notte agli abitanti. Come ha comunicato il sindaco Nicola Alemanno, l’evento non ha provocato feriti e i soli crolli hanno interessato le antiche mura cittadine e qualche struttura già lesionata dai sismi precedenti. “Gli edifici erano danneggiati e l’ulteriore scossa ha, da una parte o dall’altra, aggravato la situazione. La gente vive con la paura, perché le scosse continuano però manca la sicurezza. Tanta gente dorme fuori casa non tanto perché la casa è stata lesionata, ma per paura di essere sorpresi durante la notte da un’ulteriore scossa di terremoto. Adesso si sta aspettando che i tecnici della Protezione Civile facciano la valutazione e dicano fino a che punto le case possano tornare ad essere abitate oppure debbano essere sistemate”, ha spiegato a Radio Vaticana, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo.
Dal 24 agosto a oggi più di 4300 scosse – Dall’inizio della sequenza in Italia centrale – con il terremoto di magnitudo 6.0 del 24 agosto – la rete sismica nazionale dell’Istituto di geofisica e vulcanologia ha localizzato complessivamente oltre 4300 eventi: 153 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 14 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e uno di magnitudo 5.4 (quello di avvenuto il 24 agosto alle 4.33 italiane nella zona di Norcia).
Sciacalli in azione nell’oscurità – Sono stati trovati nel mezzo della notte con un furgone pieno di cibo, giochi e vestiti. Oltre alle scosse non si fermano gli sciacalli che, fingendosi volontari, riescono ad avere accesso alle tendopoli per fare razzia dei beni destinati ai terremotati. Gli ultimi due sono stati arrestati nella notte dai Carabinieri. Si tratta di due pregiudicati residenti a Roma che erano a bordo di un Fiat Doblò stracolmo di materiale destinato all’opera di soccorso ed all’assistenza degli sfollati, comprese le numerose donazioni di associazioni e privati cittadini. Erano stati notati dai militari della notte travestiti da volontari mentre si aggiravano fra le tende.
Procura indaga su abitazioni private – Continuano intanto le indagini della procura di Rieti che indaga sulle cause che avrebbero portato al crollo degli edifici colpiti dal sisma. L’inchiesta riguarda complessivamente anche una decina di abitazioni private. Si tratta degli edifici che usufruirono di finanziamenti del sub-commissario per il sisma del 1997 e successivi eventi sismici, i cui proprietari segnalarono di aver subito danni: due sono già stati sequestrati.