Il magistrato Angelo Raffaele De Dominicis è il nuovo assessore al Bilancio nella giunta M5s a Roma. I consiglieri grillini e la sindaca Virginia Raggi dopo essersi riuniti nel pomeriggio per la selezione dei curriculum e gli ultimi colloqui hanno scelto il togato, in pensione da giugno, per sostituire il dimissionario Marcello Minenna. Come annunciato ieri, non avrà la delega alle Partecipate a differenza del suo predecessore. Ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, a lui si devono – tra le altre cose – le indagini sul danno erariale di Mafia capitale che hanno portato a una richiesta di risarcimento pari a 21 milioni di euro per 21 degli imputati. Ha poi sollevato la questione di costituzionalità delle leggi sui finanziamenti ai partiti e si è occupato di Affittopoli e della metro C.
Raggi: “Persona di primissimo piano e di alto profilo” – La sindaca ha deciso di commentare la scelta in un’intervista esclusiva a Porta a Porta di Bruno Vespa che andrà in onda il 5 settembre. “Abbiamo scelto una persona di primissimo piano e di alto profilo“, ha detto. “Si tratta di un magistrato e un tecnico che ha sempre combattuto per la legalità e la trasparenza. Ricordiamo, tra le numerose inchieste che portano la sua firma, quella per esempio quella sulla questione di incostituzionalità di tutte quelle leggi che hanno portato alla reintroduzione del finanziamento pubblico ai partiti dopo il referendum del ’93 nel quale i cittadini si erano chiaramente espressi contro. Ricordiamo tutta l’inchiesta sul danno erariale di Mafia capitale, ricordiamo Affittopoli e ricordiamo Parentopoli. Ricordiamo tantissime inchieste che hanno riguardato Roma – conclude -È davvero un servitore dello Stato ed è per noi un onore averlo in squadra”.
Da Affittopoli ai finanziamenti ai partiti, la carriera di De Dominicis – Il magistrato contabile è entrato nella magistratura contabile nel 1985. È noto anche per aver sollevato nel 2013 la questione di costituzionalità davanti alla Consulta delle leggi sui finanziamenti pubblici ai partiti a partire dal 1997 (che hanno portato allo scandalo dei fondi della Margherita e all’arresto di Luigi Lusi) perché “elusive e manipolative del risultato referendario del 1993 e quindi materialmente ripristinatorie di norme abrogate”. Il magistrato nel corso della sua carriera si è poi occupato dei danni legati ad Affittopoli, a Parentopoli (Atac 15 milioni e Ama 8 milioni) e alla costruzione della metro C.
A marzo 2014, De Dominicis aveva aperto un fascicolo sul dl Imu-Bankitalia per danno erariale dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori in merito alla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, definita dai consumatori “uno scandaloso regalo alle banche”. Proprio in quell’occasione il Movimento 5 stelle aveva accolto con favore la decisione dopo che proprio su quel provvedimento i parlamentari grillini avevano concentrato il loro ostruzionismo in Aula. Ha esercitato le funzioni requirenti di secondo grado presso la Procura generale per oltre 13 anni e si è occupato, nel corso della sua carriera, di controlli preventivi di legittimità sugli atti e di Sace, società pubblica per i servizi assicurativi del commercio estero, predisponendo cinque relazioni al Parlamento. È stato assistente di Istituzioni di diritto pubblico presso la facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma.
La giunta M5s prova a ripartire dopo la crisi. Ma c’è un nuovo ostacolo: indagata l’assessora all’Ambiente – La Raggi e i suoi provano così a sbloccare la crisi politica che giovedì scorso ha travolto la giunta con cinque dimissioni a catena, tra cui quella pesante dell’assessore al Bilancio. Una situazione che ha provocato imbarazzi e malumori nel Movimento romano e non solo. Il direttorio e Beppe Grillo hanno chiesto alla sindaca un cambio di passo: le hanno garantito autonomia di azione, ma sottolineando il fatto che d’ora in poi dovrà assumersi la responsabilità delle sue scelte. Il Movimento si gioca faccia e credibilità nella Capitale. Per questo la prima cittadina ha deciso di accelerare i tempi: nelle ultime ore la squadra ha lavorato alla nuova nomina per cercare di coprire in fretta quella che è tra le posizioni più delicate. Anche perché ora la giunta ha un nuovo problema da affrontare: l’assessore all’Ambiente Paola Muraro è indagata dalla procura di Roma per abuso d’ufficio e violazione di norme sull’ambiente in merito al periodo in cui era consulente di Ama. Lunedì 5 settembre sarà sentita in commissione Ecomafie insieme alla Raggi: “La giunta è compatta, M5s è unito contro i poteri forti”, ha detto a chi le chiedeva di fare un passo indietro. Sul tema ha parlato anche il membro del direttorio Luigi Di Maio dal palco della festa del Fatto in Versiliana: “Vedremo le carte senza fare sconti”.
Politica
Roma, il nuovo assessore al Bilancio M5s è il magistrato De Dominicis. Alla Corte dei conti indagò su Mafia capitale
L'ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio prende il posto del dimissionario Marcello Minenna. Come annunciato, non avrà la delega alle Partecipate a differenza del suo predecessore. Ha iniziato la sua carriera nella magistratura contabile nel 1985 e in passato si è occupato anche di affittopoli e metro C. Raggi: "Ha sempre combattuto per la legalità e la trasparenza"
Il magistrato Angelo Raffaele De Dominicis è il nuovo assessore al Bilancio nella giunta M5s a Roma. I consiglieri grillini e la sindaca Virginia Raggi dopo essersi riuniti nel pomeriggio per la selezione dei curriculum e gli ultimi colloqui hanno scelto il togato, in pensione da giugno, per sostituire il dimissionario Marcello Minenna. Come annunciato ieri, non avrà la delega alle Partecipate a differenza del suo predecessore. Ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, a lui si devono – tra le altre cose – le indagini sul danno erariale di Mafia capitale che hanno portato a una richiesta di risarcimento pari a 21 milioni di euro per 21 degli imputati. Ha poi sollevato la questione di costituzionalità delle leggi sui finanziamenti ai partiti e si è occupato di Affittopoli e della metro C.
Raggi: “Persona di primissimo piano e di alto profilo” – La sindaca ha deciso di commentare la scelta in un’intervista esclusiva a Porta a Porta di Bruno Vespa che andrà in onda il 5 settembre. “Abbiamo scelto una persona di primissimo piano e di alto profilo“, ha detto. “Si tratta di un magistrato e un tecnico che ha sempre combattuto per la legalità e la trasparenza. Ricordiamo, tra le numerose inchieste che portano la sua firma, quella per esempio quella sulla questione di incostituzionalità di tutte quelle leggi che hanno portato alla reintroduzione del finanziamento pubblico ai partiti dopo il referendum del ’93 nel quale i cittadini si erano chiaramente espressi contro. Ricordiamo tutta l’inchiesta sul danno erariale di Mafia capitale, ricordiamo Affittopoli e ricordiamo Parentopoli. Ricordiamo tantissime inchieste che hanno riguardato Roma – conclude -È davvero un servitore dello Stato ed è per noi un onore averlo in squadra”.
Da Affittopoli ai finanziamenti ai partiti, la carriera di De Dominicis – Il magistrato contabile è entrato nella magistratura contabile nel 1985. È noto anche per aver sollevato nel 2013 la questione di costituzionalità davanti alla Consulta delle leggi sui finanziamenti pubblici ai partiti a partire dal 1997 (che hanno portato allo scandalo dei fondi della Margherita e all’arresto di Luigi Lusi) perché “elusive e manipolative del risultato referendario del 1993 e quindi materialmente ripristinatorie di norme abrogate”. Il magistrato nel corso della sua carriera si è poi occupato dei danni legati ad Affittopoli, a Parentopoli (Atac 15 milioni e Ama 8 milioni) e alla costruzione della metro C.
A marzo 2014, De Dominicis aveva aperto un fascicolo sul dl Imu-Bankitalia per danno erariale dopo le denunce di Adusbef e Federconsumatori in merito alla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, definita dai consumatori “uno scandaloso regalo alle banche”. Proprio in quell’occasione il Movimento 5 stelle aveva accolto con favore la decisione dopo che proprio su quel provvedimento i parlamentari grillini avevano concentrato il loro ostruzionismo in Aula. Ha esercitato le funzioni requirenti di secondo grado presso la Procura generale per oltre 13 anni e si è occupato, nel corso della sua carriera, di controlli preventivi di legittimità sugli atti e di Sace, società pubblica per i servizi assicurativi del commercio estero, predisponendo cinque relazioni al Parlamento. È stato assistente di Istituzioni di diritto pubblico presso la facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma.
La giunta M5s prova a ripartire dopo la crisi. Ma c’è un nuovo ostacolo: indagata l’assessora all’Ambiente – La Raggi e i suoi provano così a sbloccare la crisi politica che giovedì scorso ha travolto la giunta con cinque dimissioni a catena, tra cui quella pesante dell’assessore al Bilancio. Una situazione che ha provocato imbarazzi e malumori nel Movimento romano e non solo. Il direttorio e Beppe Grillo hanno chiesto alla sindaca un cambio di passo: le hanno garantito autonomia di azione, ma sottolineando il fatto che d’ora in poi dovrà assumersi la responsabilità delle sue scelte. Il Movimento si gioca faccia e credibilità nella Capitale. Per questo la prima cittadina ha deciso di accelerare i tempi: nelle ultime ore la squadra ha lavorato alla nuova nomina per cercare di coprire in fretta quella che è tra le posizioni più delicate. Anche perché ora la giunta ha un nuovo problema da affrontare: l’assessore all’Ambiente Paola Muraro è indagata dalla procura di Roma per abuso d’ufficio e violazione di norme sull’ambiente in merito al periodo in cui era consulente di Ama. Lunedì 5 settembre sarà sentita in commissione Ecomafie insieme alla Raggi: “La giunta è compatta, M5s è unito contro i poteri forti”, ha detto a chi le chiedeva di fare un passo indietro. Sul tema ha parlato anche il membro del direttorio Luigi Di Maio dal palco della festa del Fatto in Versiliana: “Vedremo le carte senza fare sconti”.
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Cacciari: “Roma ha superato limite di governabilità. M5s? Non è un’alternativa”
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(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.