Sono un gruppo variegato: c’è il rappresentante milanese del movimento 9 dicembre – quello che, assieme ai gruppi di estrema destra affollò le strade milanesi nel 2014 – ed il comunista pentito. Sono loro i vertici del gruppo “Giù le mani dalla Montello”, l’organizzazione che si sta opponendo alla prospettiva che centinaia di profughi sparsi per il Capoluogo lombardo trovino posto nell’ex caserma, in un campo appositamente fatto per loro.A chi li accusa di avere un approccio fascista, ribattono: “Ma quali fascisti! noi siamo qui per dare voce a chi abita da queste parti (saimo in zona 8 a Milano, area nord orientale della città ndr) che chiede sicurezza ed ha la certezza che se dovessero arrivare all‘improvviso 300 migranti, nei parchi o tra le vie del quartiere non si vivrebbe più”. Poi aggiungono: “Qualche tempo fa fu firmato un protocollo d’intesa tra Comune di Milano, Ministero della difesa e Università Cattolica del Sacro cuore, che destinava questa caserma ad ospitare un battaglione di Polizia per liberare un altro presidio che sarebbe dovuto diventare un college universitario. Che fine ha fatto quella promessa?”
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