Il vincitore Abdellatif Baka, ma anche l’argento Tamiru Demisse e pure il terzo e il quarto. Tutti più veloci di Matthew Centrowitz, che sulla stessa distanza, i 1500 metri, alle Olimpiadi aveva conquistato l’oro. È stata una notte speciale alle Paralimpiadi di Rio, perché nella categoria T13 – riservata agli atleti con “bassa visione” – i primi quattro hanno corso più veloci del campione olimpico in carica. Abdellatif Baka ha chiuso in 3’48”29, un tempo che sarebbe valso il primo posto anche ad agosto. Ha impiegato venti centesimi di secondo in più l’etiope Demisse, mentre il keniano Kirwa ha tagliato il traguardo in 3’49”59 e un altro algerino, Fouad Baka, fratello del vincitore, in 3’49”84. L’americano Centrowitz, a sorpresa, il 20 agosto era stato il migliore in 3’50”00 davanti a Taoufik Makhloufi e Nick Willis.
E pur essendo vero che il tempo del vincitore delle Olimpiadi è stato il più alto dai Giochi di Los Angeles del 1932, e che entrambe le semifinali di Rio erano state portate a termine in meno di 3 minuti e 40 secondi, il risultato di questa notte resta storico, non solo per il nuovo record del mondo tra gli atleti paralimpici. Abdellatif Baka, a parità di tattiche di gara, che influenzano molto i tempi del mezzofondo, avrebbe trionfato anche tre settimane fa. Dimostrando, ancora una volta, come le Paralimpiadi mettano in mostra le abilità degli atleti più che le loro disabilità. “Sono strafelice, peccato non esserci stato anche ad agosto. Non è stato facile, ho lavorato duro per quasi due anni, senza soste, per arrivare a questo risultato”, ha commentato l’algerino dopo aver vinto l’oro sulla pista dello stadio Engenhao.
Classe ’94, Baka aveva già vinto il metallo più prezioso a Londra 2012 negli 800 metri e negli scorsi anni ha conquistato anche quattro titoli mondiali sulle due distanze. Per l’Algeria si tratta del primo oro a Rio 2016, dopo i 4 argenti e 4 bronzi portati a casa nelle prime giornate. L’assolo di Baka è stato celebrato nel suo Paese su tutti i siti dei principali quotidiani, anche grazie allo straordinario crono che ha offuscato il risultato di Centrowitz, a sua volta storico. Era infatti dal 1908 che uno statunitense non riusciva a vincere l’oro nei 1500 metri alle Olimpiadi. L’ultimo a farcela era stato Mel Sheppard, poi era iniziato il lungo digiuno. Fino all’impresa di Matthew, che è riuscito a spezzare il dominio africano iniziato a Barcellona 1992. Un risultato fuori dal comune per il ragazzo allenato dallo stesso coach di Mo Farah e figlio di un altro olimpionico. Poi è arrivato Abdellatif Baka a scrivere un’altra pagina di storia nei 1500 metri: più veloce di tutti, senza alcuna differenza.
Ma l’algerino non è solo. Nei prossimi giorni, il portabandiera della Germania, Markus Rhem, potrebbe scrivere un’altra splendida storia. Il tedesco, privo di una gamba, è un saltatore in lungo: lo fa grazie a una protesi simile a quella usata da Oscar Pistorius. Il suo primato è di 8.40 metri, ovvero due centimetri in più di quanto è bastato a Jeff Henderson per vincere l’oro a Rio 2016. Tra gli azzurri ci sono Eleonora Sarti, arciera che alcuni mesi fa ha partecipato ai Mondiali indoor per normodotati conquistato un bronzo, e il giovanissimo Raffaele Di Maggio, 15enne con una disabilità intellettiva che corre i 60 metri in 7”11, meglio di qualsiasi cadetto anche tra i normodotati, come raccontato da ilfattoquotidiano.it. Non partecipa ai Giochi di Rio, ma non è detto che a Tokyo, fra quattro anni, non possa correre con i normodotati. In Brasile, invece, si rivedrà Matt Stutzman, argento a Londra ma detentore di un record assoluto. L’americano è senza braccia, questo tuttavia non gli ha impedito di diventare il primo al mondo a centrare un bersaglio da poco più di 283 metri.
Home Sport
Paralimpiadi Rio 2016, impresa di Baka: corre più veloce dell’oro olimpico. Avrebbe vinto anche tra i normodotati
Impresa dell'atleta algerino, ma anche dell'argento Tamiru Demisse, del bronzo Kirwa e del quarto classificato Fouad Baka: tutti e quattro hanno i corso i 1500 nella categoria T13 – riservata agli atleti con "bassa visione" – impiegando meno tempo di Matthew Centrowitz, campione in carica
Il vincitore Abdellatif Baka, ma anche l’argento Tamiru Demisse e pure il terzo e il quarto. Tutti più veloci di Matthew Centrowitz, che sulla stessa distanza, i 1500 metri, alle Olimpiadi aveva conquistato l’oro. È stata una notte speciale alle Paralimpiadi di Rio, perché nella categoria T13 – riservata agli atleti con “bassa visione” – i primi quattro hanno corso più veloci del campione olimpico in carica. Abdellatif Baka ha chiuso in 3’48”29, un tempo che sarebbe valso il primo posto anche ad agosto. Ha impiegato venti centesimi di secondo in più l’etiope Demisse, mentre il keniano Kirwa ha tagliato il traguardo in 3’49”59 e un altro algerino, Fouad Baka, fratello del vincitore, in 3’49”84. L’americano Centrowitz, a sorpresa, il 20 agosto era stato il migliore in 3’50”00 davanti a Taoufik Makhloufi e Nick Willis.
E pur essendo vero che il tempo del vincitore delle Olimpiadi è stato il più alto dai Giochi di Los Angeles del 1932, e che entrambe le semifinali di Rio erano state portate a termine in meno di 3 minuti e 40 secondi, il risultato di questa notte resta storico, non solo per il nuovo record del mondo tra gli atleti paralimpici. Abdellatif Baka, a parità di tattiche di gara, che influenzano molto i tempi del mezzofondo, avrebbe trionfato anche tre settimane fa. Dimostrando, ancora una volta, come le Paralimpiadi mettano in mostra le abilità degli atleti più che le loro disabilità. “Sono strafelice, peccato non esserci stato anche ad agosto. Non è stato facile, ho lavorato duro per quasi due anni, senza soste, per arrivare a questo risultato”, ha commentato l’algerino dopo aver vinto l’oro sulla pista dello stadio Engenhao.
Classe ’94, Baka aveva già vinto il metallo più prezioso a Londra 2012 negli 800 metri e negli scorsi anni ha conquistato anche quattro titoli mondiali sulle due distanze. Per l’Algeria si tratta del primo oro a Rio 2016, dopo i 4 argenti e 4 bronzi portati a casa nelle prime giornate. L’assolo di Baka è stato celebrato nel suo Paese su tutti i siti dei principali quotidiani, anche grazie allo straordinario crono che ha offuscato il risultato di Centrowitz, a sua volta storico. Era infatti dal 1908 che uno statunitense non riusciva a vincere l’oro nei 1500 metri alle Olimpiadi. L’ultimo a farcela era stato Mel Sheppard, poi era iniziato il lungo digiuno. Fino all’impresa di Matthew, che è riuscito a spezzare il dominio africano iniziato a Barcellona 1992. Un risultato fuori dal comune per il ragazzo allenato dallo stesso coach di Mo Farah e figlio di un altro olimpionico. Poi è arrivato Abdellatif Baka a scrivere un’altra pagina di storia nei 1500 metri: più veloce di tutti, senza alcuna differenza.
Ma l’algerino non è solo. Nei prossimi giorni, il portabandiera della Germania, Markus Rhem, potrebbe scrivere un’altra splendida storia. Il tedesco, privo di una gamba, è un saltatore in lungo: lo fa grazie a una protesi simile a quella usata da Oscar Pistorius. Il suo primato è di 8.40 metri, ovvero due centimetri in più di quanto è bastato a Jeff Henderson per vincere l’oro a Rio 2016. Tra gli azzurri ci sono Eleonora Sarti, arciera che alcuni mesi fa ha partecipato ai Mondiali indoor per normodotati conquistato un bronzo, e il giovanissimo Raffaele Di Maggio, 15enne con una disabilità intellettiva che corre i 60 metri in 7”11, meglio di qualsiasi cadetto anche tra i normodotati, come raccontato da ilfattoquotidiano.it. Non partecipa ai Giochi di Rio, ma non è detto che a Tokyo, fra quattro anni, non possa correre con i normodotati. In Brasile, invece, si rivedrà Matt Stutzman, argento a Londra ma detentore di un record assoluto. L’americano è senza braccia, questo tuttavia non gli ha impedito di diventare il primo al mondo a centrare un bersaglio da poco più di 283 metri.
Articolo Precedente
Calcio, Totti segna il 249esimo goal: il delirio giallorosso in curva
Articolo Successivo
Joe Hart, an englishman in Turin
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Ultimi articoli di FQ Sport
Tennis
Effetto Sinner? Boom di nuovi tennisti, ma non si trovano campi. Crescono solo quelli da padel: “È molto più conveniente”
Calcio
Ti ricordi… Tal Banin, il primo israeliano in Serie A che esordì nel giorno di Ronaldo (in cui l’Italia scoprì il sinistro di Recoba)
F1 & MotoGp
Quale dei fratelli Marquez dovrebbe vincere il Mondiale? La madre dei piloti di Moto Gp non ha dubbi: “Vorrei che fosse Alex”
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.