Inizialmente era stata Al Jazeera a parlare del naufragio. Ma sul barcone che si è rovesciato al largo dell’Egitto,non c’erano 300 persone a bordo, come riferito dalla tv satellitare, ma più del doppio. Si tratta di cittadini di nazionalità siriana, egiziana e generalmente in africani. Il ministero della Salute egiziano ha aggiornato a 43 il bilancio dei morti. Le vittime sono uomini, donne e bambini. La guardia costiera egiziana ha riferito di aver tratto in salvo 154 persone. Sherif Ismail, primo ministro egiziano, ha ribadito “impegno massimo di risorse per le operazioni di soccorso e garantito che i responsabili saranno consegnati alla giustizia”.
L’imbarcazione, ha fatto sapere il responsabile dell’ufficio investigazioni criminali di Behaira Mohamed Kharisa, “era diretta in Italia” ed era salpata dalla città di Kafr el Sheikh, nel Delta del Nilo. Intanto il sito del quotidiano Youm7 ha reso noto che è stato identificato il proprietario dell’imbarcazione, un cittadino egiziano, che l’aveva affittata per la traversata. Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, a New York per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha ribadito l’impegno dell’Egitto nel combattere l’immigrazione legale nell’ambito della legislazione contro il traffico degli esseri umani.
Quest’anno sono circa 206.400 i migranti e i rifugiati che hanno varcato il Mar Mediterraneo, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Tra gennaio e giugno sono più di 2.800 le persone morte in mare, contro i 1.838 dello stesso periodo dello scorso anno.