“Novanta persone, tra le quali molti bambini”. Sono questi i numeri della nuova strage quotidiana commessa ad Aleppo e nella sua provincia nel corso dei raid aerei governativi e russi. A riferirlo è Al Jazeera, che parla di più di 150 bombardamenti in 24 ore. Anche il capo della protezione civile della zona, Ammar el Selmo, conferma a Reuters lo stesso bilancio. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) sostiene che in uno di questi attacchi aerei, sul villaggio di Beshqati, ad ovest di Aleppo, sono stati uccisi 12 membri della stessa famiglia, tra i quali 6 bambini o adolescenti.
Ad essere colpita è la parte orientale della città, che è in mano agli insorti, ma dove vivono – secondo stime dell’Onu – circa 300mila civili. Gli ultimi raid – racconta un reporter di Al Jazeera – si sono concentrati soprattutto su 15 quartieri della zona est. Abdul Rahman al Hassani, un responsabile degli operatori della difesa civile conosciuti come ‘gli elmetti bianchi’, ha detto che tre dei quattro centri dell’organizzazione sono stati bombardati. “Due di questi sono ora fuori servizio”, ha aggiunto Al Hassani, sottolineando che negli attacchi sono stati anche distrutti cinque veicoli, tra i quali un’ambulanza.
Fonti sul terreno e giornalisti locali documentano con foto, notizie e video gli effetti della distruzione di edifici abitati da civili, strutture mediche e logistiche come la sede della protezione civile locale. Nelle immagini diffuse dall’Aleppo Media Center si vedono i corpi senza vita di civili, molti dei quali bambini anche appena nati, rinvenuti sotto le macerie. In altre foto si testimonia l’uso di bombe a grappolo e di bombe incendiarie.